Novara - Il Conservatorio “Cantelli” di Novara torna ad essere protagonista di un’offerta musicale di qualità con il tradizionale appuntamento del sabato pomeriggio con i recitals degli allievi del "Cantelli", offerti come sempre gratuitamente, a tutti gli appassionati di musica della città. L'appuntamento è per Sabato 9 marzo, quando nell’Auditorium del Conservatorio sarà protagonista la pianista Elena Costa.
Il programma si apre con la Sonata op. 109 di Beethoven, la n. 30 dell' ampio e articolato catalogo sonatistico del genio di Bonn. È la terz’ultima delle sue sonate e vide la luce fra il 1819 e il 1820. In questo periodo Beethoven è impegnato soprattutto nella composizione della Messa Solenne op. 123.
Suddivisa in tre movimenti, la sonata op. 109 si caratterizza per una relativa concisione delle idee (una sorta di improvvisazione la troviamo nel primo movimento, cui segue un Prestissimo in forma sonata) che trovano il loro culmine nell'ultimo movimento, unTema con sei Variazioni.
Al sonatismo di Beethoven segue la Ballata n. 2 S. 171 di Franz Liszt, brano di grande complessità, composto da Liszt subito dopo la celebre Sonata nella medesima tonalità. Questa successione cronologica è avvertibile anche in questa Ballata, conosciuta oggi anche con il titolo di “Ero e Leandro”, perché molti allievi di Liszt dissero che il loro maestro si era ispirato al mito greco narrato da Museo. Nonostante non sia mai stata particolarmente amata al tempo di Liszt, oggi questa Ballata è fra le più eseguite del compositore.
La seconda parte del recital vedrà Elena Costa impegnata con i Wasserklavier di Luciano Berio, impegnativo lavoro composto nel 1965, conferma dell'interesse del compositore per il pianoforte solo. Eseguito per la prima volta a Brescia nel 1970, Wasserklavier(letteralmente “pianoforte d’acqua”) rappresenta come una pausa, una sorta di "riposo tonale", prima delle successive sperimentazioni strumentali che vedranno protagonista il pianoforte con i lavori successivi. Qui Berio sembra richiamarsi idealmente a una tradizione pianistica di stampo romantico, pur non stabilendo un preciso centro tonale.
Il concerto si conclude con la Sonata op. 28 di Prokofiev, la n. 3 del catalogo del compositore risso. La sonata fu composta nel 1917 e si presenta in un unico movimento sebbene al suo interno siano chiaramente identificabili vari temi e vari movimenti. Nella costruzione di questo brano sembra che Prokofiev strizzi l’occhio al più anziano collega Rachmaninov, in particolare al primo movimento del suo Concerto n. 3 per piano e orchestra.