Novara - Opera prima per Francesco Di Donna, 29enne insegnante novarese, che ha da poco pubblicato un libro nel quale racchiude emozioni, segreti e soprattutto speranze in un anno davvero molto particolare per tutti...
Una breve presentazione? "Sono Francesco Di Donna, classe 1992, laureato magistrale in Scienze Politiche e di Governo. Sono sempre stato un militante attivo della società civile, oggi sono caporedattore del Blog TRaMe – Tra le RAdici del MEditerraneo (http://blog.educareallabellezza.it/), nato in seno all’Associazione Educare alla Bellezza, di cui sono co-fondatore. Sono un allenatore di pallavolo, agonista per natura. E al momento sono anche un Docente di Sostegno, precario ma convinto dell’importanza del ruolo ricoperto, nevralgico e stimolante".
Come nasce l’idea del libro? "Preludio a…del domani c’è certezza nasce dall’acuta consegna giuntami da Paola Pini – autrice della prefazione – che, al tramonto della scorsa Primavera, quando le scorie del lockdown erano ancora presenti nel quotidiano e dolorose, mi ha chiesto: “Perché non scrivi un racconto su questa quarantena?”, raccogliendo a sua volta lo stimolo di Maddalena Berlino, ideatrice di una raccolta di testi sul tema. Avevo appena vinto il contest di Young Art Hunters ILLUSTRAMI #2 (https://www.youngarthunters.com/ita/francesco-di-donna/), con la poesia Quarantena allo specchio, ed è stata la molla che mi ha fatto rimettere seduto alla scrivania, organizzando le tante riflessioni di un periodo che è parso subito più unico che raro, e ho cominciato a scrivere. Raddoppiando, in termini di contenuto, le indicazioni sul numero di battute massime. A ripensarci, è stato un bene. Racconto quattro preludi, quattro attese, ad altrettanti momenti importanti. Una sorta di diario".
A chi ti sei ispirato? "Nella stesura di questo piccolo racconto, non mi sono ispirato a nessun autore (pur avendone molti tra i preferiti che probabilmente influenzano sempre un po’ la mia scrittura). Non per presunzione, ma per una questione di sincerità. Volevo scrivere un racconto mio, sincero appunto, aderente alla mia realtà, quasi tangibile; mettere su carta alcuni momenti irripetibili della mia vita, non solo a causa del primo lockdown mondiale della storia, che sicuramente è stato un catalizzatore. La fine del mio percorso universitario ha coinciso con la fine di altre situazioni e l’inizio di altre ancora. Addirittura con il ritorno di alcune che credevo ormai smarrite. Momenti esperenziali che, in quella precisa combinazione unica e frizzante, non torneranno".
A chi lo dedichi? "Sicuramente a chi ha vissuto con me gli episodi raccontati, presenti e passati. Lillo compreso. Le compagnie, transitorie o costanti, possono determinare sensibilmente emozioni, fatti, risultati. E poi lo dedico a tutti gli Orlando che ce l’hanno fatta, a quelli che purtroppo non ce l’hanno fatta, ai loro familiari, in ultimo a quel bellissimo boxer fulvo di cui scrivo in due punti, sempre vivi nella mia memoria".
È un primo passo o un punto di arrivo? "Entrambi. È un punto di arrivo perché per me è la prima, inaspettata e al contempo desiderata, pubblicazione. E questo è di per sé un dato non trascurabile. Spero sia anche il primo passo per altre pubblicazioni (un paio di progetti sono in cantiere). Vorrei migliorare e raffinare il mio stile, che credo di aver già creato negli anni di scrittura, perché chi legge i miei testi dice di “ritrovare sempre uno stile” caratterizzante. “Keep on movin’!”".
Che cosa hai provato a mettere nero su bianco le tue idee e sensazioni? "La scrittura è stata di getto. Essendo un racconto molto autobiografico, mi sono immerso nei ricordi, rispolverando la memoria a breve e a lungo termine. Non ho inventato niente, anche nelle parti più romanzate non ho fatto altro che unire aneddoti o fatti accaduti ma slegati nel tempo. È stato un atto di coraggio, come mi hanno detto: aprire una finestra così ampia (il numero di pagine inganna) e privata ad un pubblico indefinito è un po’ un atto di coraggio. So però che ho tenuto al riparo le persone che volevo tutelare, pur raccontando di loro o facendo piccoli e celati riferimenti. Gli escamotage letterari restano segreti".
Che cosa ti senti di dire a chi vuole scrivere? "Aver pubblicato un piccolo libro non fa ancora di me uno scrittore, seppur arricchito da tanti anni di redazione in vari blog e siti d’informazione. Non ho una voce autorevole in questo senso, ma se posso regalare un consiglio, è questo: puntare sulla sincerità del racconto, toccando le corde umane ed entrando nelle sfumature. Credo ce ne sia sempre bisogno. Verga e Pirandello, così come Calvino e Levi, in modi diversi, sono sinceramente disarmanti".
Ultima: un grazie a… e un vaff... a…? "Non posso che ringraziare chi ha creduto in me: chi mi ha motivato alla scrittura - e nella vita in generale - , chi mi ha incoraggiato, chi ha da subito apprezzato il mio racconto (Astragalo Edizioni, nelle persone di Bruno e Gabriella), chi ha accettato di collaborare con me (Anna Dall’Armellina, illustratrice splendida, guardate le illustrazioni interne e ditemi se sbaglio). Ci sono anche persone che non hanno creduto in me, al di fuori del discorso scrittura, e premettendo un naturale concorso di colpe, so che le responsabilità non pendono dalla mia parte. Comunque, non le mando a… da nessuna parte. Se ne possono restare dove meglio credono, serenamente".
Come e dove trovare il tuo libro? "Sul sito di Astragalo Edizioni (https://www.edizioniastragalo.it/shop/dire-fare-essere/preludio-a-del-domani-ce-certezza/ ) , nelle librerie del centro città e nei cataloghi Ubik (https://novara.ubiklibri.it/book-9788894592009-preludio-a-del-domani-c-e-certezza.html ), IBS (https://www.ibs.it/preludio-a-del-domani-c-libro-francesco-di-donna/e/9788894592009 ) e Feltrinelli (https://www.lafeltrinelli.it/fcom/it/home/pages/catalogo/searchresults.html?prkw=Preludio+a...del+domani+c%27%C3%A8+certezza&cat1=1&prm=&type=1) . E non dimenticate di mandarmi i vostri commenti!"
"P.S.: grazie Gianmaria per questa intervista!". Grazie a te Francesco, bell'esempio di un giovane incapace di rimanere con le mani in mano e capace di avere un bel cervello funzionante: complimenti davvero...
Gianmaria Balboni