Novara - Doppio appuntamento al teatro Coccia di Novara. Martedì 26 marzo alle 21 ultimo appuntamento del cartellone Sinfonica e Cameristica: Galà Belcantistico. Le arie più famose delle opere diGioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, eseguite dall’Orchestra Carlo Coccia diretta dal Maestro Matteo Beltrami. Sul palco il Coro San Gregorio Magno, il soprano Veronica Granatiero, il tenore Matteo Falcier, il basso-baritono Jaime Eduardo Pialli. Intervengono Enrico Stinchelli e Andrea Merli de La Barcaccia – Rai Radio 3. Biglietti dai 15,00 ai 30,00 euro.
Sabato 30 marzo alle 20.30 e domenica 31 alle 16 ultimo appuntamento del cartellone Balletto: Otello su musiche di Antonin Dvořák, portato in scena dal Balletto di Roma, con le coreografie di Fabrizio Monteverde.
Una delle produzioni di maggior successo del Balletto di Roma a firma di uno dei migliori autori italiani di danza contemporanea torna in scena nella versione originale della compagnia romana. Dopo la fortunata ripresa per il Corpo di Ballo del Teatro di Corte San Carlo di Napoli (febbraio 2015), Fabrizio Monteverde riallestisce per la compagnia del Balletto di Roma l’Otello su musiche di Antonin Dvořák. In questa versione, il coreografo rivisita il testo shakespeariano lavorando sugli snodi psicologici che determinano la dinamica dell’ambiguo e complesso intreccio tra i protagonisti Otello, Desdemona e Cassio. In questo triangolo (mai equilatero) di rapporti, i tre vertici risultano costantemente intercambiabili, grazie sì agli intrighi di Iago, ma ancor più alle varie maschere del “non detto” con cui la Ragione combatte – spesso a sua stessa insaputa, ancor più spesso con consapevoli menzogne – il Sentimento. L’ambientazione costante in un moderno porto di mare (un dichiarato omaggio agli sgargianti fotogrammi fassbinderiani di Querelle de Brest) chiarisce e amplia l’intuizione di base: se Otello è – come è sempre stato – un “diverso”, un outsider, non tanto per il colore della pelle quanto per il suo essere “straniero”, abituato ad “altre regole del gioco”, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di “zona franca”, un limbo in cui si arriva o si attende di partire, un coacervo di diversità in cui tutte le pulsioni vengono pacificamente accettate come naturali e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo brulicare del ricambio umano, lo straniero, il diverso o il barbaro smettono di esistere. La stessa forte presenza del mare (che non viene relegato, come nel testo di William Shakespeare, ad un suggestivo sfondo per una Venezia o una Cipro genericamente esotiche e di parata) suggerisce i segreti, gli ininterrotti moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità, gli slittamenti progressivi e inevitabili nei territori proibiti del Piacere, della Gelosia e del Delitto. Precoce dramma romantico (e di ciò ne danno testimonianza l’entusiastico giudizio di Victor Hugo e il melodramma di Giuseppe Verdi), l’Otello ben si presta alla lettura provocatoria ed eccessiva elaborata da Monteverde, in cui anche certe forzature enfatiche di Dvořák trovano una loro pertinente e salutare collocazione fungendo spesso da sottile contrappunto ironico (verrebbe da dire brechtiano) all’azione dei personaggi.
Biglietti dai 20,00 ai 40,00 euro.
Per informazioni e acquisto biglietti www.fondazioneteatrococcia.it oppure biglietteria del teatro (Via Fratelli Rosselli 47) aperta da martedì a sabato dalle 10.30 alle 18.30 (tel. 0321 233201).