Novara - Giovedì 7 novembre alle ore 18 in Biblioteca Civica Negroni partono i giovedì letterari dedicati a “Pagine di frontiera”, nella saletta di corso Cavallotti 6, a cura del centro Novarese di Studi Letterari. Per il primo appuntamento “Giallo e musica sul lago d’Orta” Laura Pariani e Nicola Fantini presentano Arrivederci, signor Cajkowskij, edito da Sellerio. La rassegna prosegue giovedì 14 ottobre con “Sconfinamenti di storia e letteratura” a cura di Anna Cardano a partire da Turbine (Fazi) di Juli Zeh; giovedì 21 Maria Adele Garavaglia presenterà Il gatto di Holmes (Kimerik) di Giovanni Obezzi per il consueto appuntamento con “Libroforum” e a seguire si parlerà dei retroscena dei premi letterari presentando Visto si premi (Edizioni santa Caterina) con la testimonianza del libraio e autore Alessandro Barbaglia e la mostra Le copertine più premiate. Il mese si conclude con con Antonia Arslan e Siobhan Nash-Marshall a partire dai loro libri Lettera a una ragazza in Turchia (Rizzoli) e I peccati dei padri (Guerini e associati), a colloquio con Anna Cardano e Silvia Benatti.
Orta Novarese, dicembre 1878. In uno dei suoi primi soggiorni italiani Pëtr Il’ic Cajkovskij risiede sul lago Cusio, cercando ispirazione e sollievo per la propria inquietudine. Sull’isola di San Giulio, a poche bracciate dalla riva, soggiorna la ricchissima vedova Nadežda Filaretovna von Meck, mecenate innamorata del compositore con cui ha stretto un singolare contratto: i due non devono frequentarsi né vedersi, ma pur vivendo in case separate si impegnano a scambiarsi ogni giorno lunghe lettere. E questo insolito legame, per gli abitanti del paese è principio di dicerie, forma di mistero. E non è l’unico. L’atmosfera brumosa del lago e il basso continuo delle vite modeste dei suoi abitanti sono sconvolti da un delitto e dall’inspiegabile segregazione di cinque inglesine in una villa dell’isola. Tutti vengono coinvolti: dal medico al vecchissimo banditore, dalle due gemelle canterine alla Marchesa Colombi, dalla veggente al fotografo. Sarà forse l’effetto delle cinque Notti Nere del solstizio d’inverno che – come spiega al compositore russo l’affittacamere colta e emancipata – segnano il momento magico in cui vivi e nonpiù-vivi comunicano. Perfino Cajkovskij ne è toccato: perché gli è stato insegnato che ogni donna uccisa vicino all’acqua si trasforma in una rusalka famelica di sangue maschile. Una storia corale che racconta non solo chi vive nel paesino piemontese, ma anche gli abitatori delle Tenebre-dimezzo, che ogni notte scendono dal cimitero di San Quirico a indagare con curiosità ciò che succede dietro i muri delle vecchie case. Così Arrivederci, signor Cajkovskij si colloca come seguito ideale al precedente romanzo di Fantini e Pariani, Nostra Signora degli scorpioni: saga di un «piccolo mondo antico» del novarese.
Laura Pariani nasce a Busto Arsizio nel 1951 e oggi vive sul lago d’Orta. Laureata in Filosofia della storia presso l’Università Statale di Milano, negli anni settanta disegna e scrive storie a fumetti (Perché non i fiori, La salamandra, Milano 1975; La fata rovesciata, Ottaviano, Milano 1976) e fino al 1998 insegna in una scuola superiore. Il suo primo libro, del 1993, è la raccolta di racconti Di corno d’oro edito da Sellerio, con cui ha vinto il premio Grinzane Cavour e il premio Piero Chiara. Le sue opere (tradotte in varie lingue) vanno da La foto di Orta (Rizzoli, Milano 1999, premio Elio Vittorini 2001) a Patagonia blues (Effigie, Milano 2006) fino ai recenti Milano è una selva oscura (Einaudi, Torino 2010, finalista al premio Campiello), La valle delle donne lupo (ivi, 2011), Il piatto dell’angelo (Giunti, Firenze 2013) e, insieme a Nicola Fantini, Nostra Signora degli scorpioni (Sellerio, Palermo 2014). Frequente la sua partecipazione ad antologie di racconti, fra cui Di Orta un Po. Scrittori torinesi in riva al lago (Interlinea, Novara 2010). Sempre per Interlinea nel 2012 ha pubblicato Le montagne di don Patagonia e nel 2014 Il nascimento di Tònine Jesus. Ha scritto testi per opere teatrali e ha partecipato alla sceneggiatura del film Così ridevano (regia di Gianni Amelio), Leone d’oro al festival di Venezia nel 1998. I suoi ultimi libri sono: Questo viaggio chiamavamo amore (Einaudi, Torino 2015), Che Guevara aveva un gallo (con Nicola Fantini, Sellerio, Palermo 2016), «Domani è un altro giorno» disse Rossella O’Hara (Einaudi, Torino 2017), Il lago dove nacque Zarathustra. Guida letteraria di Orta (con Nicola Fantini, Interlinea, Novara, 2018), Il gioco di Santa Oca (La nave di Teseo, Milano, 2019) e Il paese delle vocali (Casagrande, Bellinzona, 2019)
Nicola Fantini, traduttore di fantascienza e autore di romanzi gotici, da anni collabora con la moglie, Laura Pariani, nella produzione di romanzi (Nostra Signora degli Scorpioni, 2014; Che Guevara aveva un gallo, 2016; Il lago dove nacque Zarathustra. Guida letteraria di Orta, 2018) e racconti (La scuola in giallo, 2014; La crisi in giallo, 2015), tutti editi da Sellerio.
I “Giovedì letterari in biblioteca” sono organizzati dal Centro Novarese di Studi Letterari in collaborazione con l’Istituto Storico Fornara con il patrocinio del Comune di Novara e della Regione Piemonte con il supporto della Fondazione Comunità Novarese Onlus, all’interno del progetto “La comunità dei libri”.