Novara - «Giuliano Koten che visse tre volte». E’ il titolo del libro che sarà presentato martedì 24 maggio alle ore 18 nella cornice del Castello, a Novara. E’ un desiderio che Giuliano coltivava da tempo. Si è concretizzato, adesso, con l’intervento di chi gli vuole bene. Un lavoro che gli fa dire: «...se ci penso, credo di aver avuto una vita più piena di quella di molti cosiddetti normali». E’ la lunga carrellata di una vita ricca di episodi. Di successi e sconfitte; di momenti esaltanti e di scoramento. Ma sostenuti sempre dal grande temperamento di Giuliano. Da un carattere forte, generoso, determinato e instancabile.
Visse tre volte perché costretto giovanissimo a lasciare Fiume, allora italiana, sfollato a Novara, esule alla caserma Perrone. Qui vive un’esperienza comune a tanti esuli. Molti di loro, e fra questi la famiglia di Giuliano, si trasferiscono poi al Villaggio Dalmazia dove si crea una vera e propria comunità. Trova occupazione alla Falconi ma un grave infortunio sul lavoro, a soli 24 anni, lo costringe su una carrozzina.
Al centro dell’INAIL di Ostia, dove opera un grande medico Antonio Maglio, scopre che la sua esistenza può ancora avere un senso attraverso la pratica sportiva. E qui inizia la sua seconda vita perché Giuliano dal fisico possente, sostenuto da un grande temperamento, primeggia in diverse discipline sportive. Per vent’anni gira il mondo per gareggiare ottenendo successi, a tutti i livelli. Fino a diventare un simbolo del mondo paralimpico. Conclusa l’attività agonistica, si fa apprezzare anche a livello dirigenziale come responsabile e capo delegazione alle olimpiadi. Ma la sua carica non si esaurisce certo nella pratica sportiva. Il suo grande altruismo e la generosità lo spingono, da sempre, ad aiutare gli altri.
Da qui, la terza vita, con l’impegno nel volontariato. Prima all’associazione sportiva handicappati (ASH) di Novara di cui è stato un pilastro e dove ha cresciuto diversi campioni. Poi al «Timone» di cui è presidente dal 2015. E’ l’associazione voluta dalla fondazione De Agostini che, in via Da Verazzano, assiste persone con disagio mentale e fisico in un ambiente moderno davvero stimolante. L’impegno di Giuliano Koten ha ottenuto diversi riconoscimenti a tutti i livelli. Dal CONI e dal Comitato Olimpico internazionale. E’ stato nominato Cavaliere di Gran Croce. Nel 1988, Novara, la sua città gli conferì il «Sigillum» di novarese dell’anno insieme a Marcella Balconi e don Aldo Mercoli. E’ un riconoscimento del quale va particolarmente fiero. Impossibile poi tenere il conto aggiornato di tutte le medaglie conquistate nelle competizioni cui ha partecipato nelle diverse discipline sportive.
Alla buona riuscita hanno lavorato insieme: Renato Ambiel, per i testi; Carlo Casoli con una coinvolgente intervista, Mario Finotti per il progetto editoriale, le immagini, le ricerche e il coordinamento di tutto il lavoro di gruppo. Enrico Sempi di Tangram Strategic Design.
All’interno vi sono le testimonianze di: Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano e della vice presidente Tiziana Nasi; Paolo Baraggioli primo presidente dell’ASH, poi Massimo Giordano già sindaco di Novara e Cesare Ponti Past President Fondazione Comunità Novarese Onlus.