Novara - Gran finale di stagione per la prosa al teatro Faraggiana: "Energie alternative" propone infatti due spettacoli di assoluto livello. Si comincia giovedì 4 maggio alle ore 21 con DJoniso con Lucilla Giagnoni e Alessio Bertallot in anteprima nazionale; venerdì 19 maggio alle ore 21 sarà la volta di Darwin Inconsolabile del Teatro di Sardegna su testo di Lucia Calamaro.
DJoniso di e con Lucilla Giagnoni e Alessio Bertallot - Dopo l’esuberanza della prima mondializzazione, gli ultimi eventi della globalizzazione sembrano spingerci a scelte massifcanti e al rischio del pensiero unico. Ma la Vita non si può costringere in una sola direzione, non la si può semplifcare né comprimere perché esplode… Dioniso è il liberatore, è il dinamismo fuori da ogni schema, è l’anticonformismo, ponte tra il visibile e l’invisibile. Dioniso è l’energia vivente che contrasta ogni forma di autorità precostituita. È l’unione degli opposti. Dioniso è estasi, che dell’esistenza, è cuore e fondamento. Dioniso è Teatro, è Musica. Chiede solo una cosa: di essere riconosciuto, allora è gioia, guarigione, sapienza, dono. Altrimenti è distruzione senza perché. Al re Cadmo, suo nonno, che alla fne delle Baccanti gli chiede il perché di tanta tragedia Dioniso risponde: “Non c’è un perché!”. In una simmetria tra gli Archetipi del Mito e quelli della Musica, lo spettacolo intreccia il racconto teatrale di Lucilla Giagnoni alla narrazione di Alessio Bertallot, musicista e DJ, che, con particolare attenzione alle esperienze musicali contemporanee, conduce gli spettatori a cercare le tracce per incontrare e poter riconoscere Dioniso. E quando questo accade, la Fine è una Festa!
Darwin inconsolabile, regia di Lucia Calamaro, con Riccardo Goretti, Gioia Salvatori, Simona Senzacqua, Maria Grazia Sughi - C'è una madre anziana, artista performativa, che si dice ex fuxus, che si fnge morta per ricevere un po’ di attenzione dai tre fgli, così occupati, così distratti, così disamorati, aggressivi, assenti. Simula la morte come certi animali: Maria Grazia pratica la tanatosi, molto difusa tra certe specie che per scampare all’aggressione del predatore “fanno il morto.” Il suo potrebbe essere un monito, un richiamo, un avvertimento, una richiesta, o semplicemente una performance. C'è una fglia ostetrica, schiacciata dalla preoccupazione per le nuove generazioni, ambientalista imbranata: Simona. Un fglio maestro elementare, buonissimo, che ha per le mani il futuro e si imbatte in un fumoso testo inedito de "L’origine della specie", citato da Borges in un’intervista a Bioy Casares: Riccardo. Una fglia in simbiosi con la madre, perfomer-artista plastica, che indaga il prospettivismo amazzonico e le teorie dell’interspecie, sentendosi più vicina al mondo vegetale che all'animale: Gioia.