Share |

Grande successo per Dedalo e Icaro al Teatro Coccia

Novara“Uno specchio, il modo più reale per esprimere cosa vive, come vive, come vede, una famiglia nella fatica dell’autismo” questa è la chiave interpretativa dello spettacolo intitolato “Dedalo e Icaro”, andato in onda il 29 Ottobre per la cittadinanza e il 30 Ottobre per le scuole. Dedalo e Icaro è un viaggio nel mondo dell'autismo con delicatezza, verità e ironia. La compagnia Eco di fondo (drammaturgia di Tindaro Granata) ha riletto il mito greco dopo aver studiato le testimonianze dirette, nate dalla collaborazione e momenti vissuti presso il Centro per l’autismo di Novara e con le famiglie di ANGSA Novara-Vercelli. 

Dalle loro note si legge: «Ogni storia è unica ma tutte hanno un comune denominatore: il terrore dei genitori che i figli non riescano a vivere dopo di loro».

Il mito greco è noto a tutti: Icaro, da quando ha memoria, vive nel labirinto di Cnosso, costruito dal padre Dedalo, in cui si aggira un’oscura creatura metà uomo-metà animale, il Minotauro. Il padre, per amore del figlio, raccoglie negli anni delle piume per comporre lunghe ali per poter uscire dal labirinto e le assembla con la cera. Un giorno, Dedalo e Icaro, spiccano il volo fuori dal labirinto. Il padre redarguisce il figlio di non avvicinarsi troppo al sole, ma Icaro non lo ascolta: la cera che tiene le ali unite al corpo si scioglie e il ragazzo precipita nel mare.

«Nella nostra rilettura – hanno spiegato gli artisti di Eco di Fondo – Dedalo costruisce ad Icaro delle ali fatte esclusivamente dal suo estremo amore. Icaro, infatti, è rinchiuso in un labirinto: un mondo fatto di vicoli chiusi, strade verso l’esterno che s’interrompono, dalle quali spesso sembra di vedere improvvisamente l’uscita, ma è solo un’illusione. Il labirinto, Dedalo lo sa, è cieco, si chiama autismo e non ci sono cure. Si può, solo, amare incondizionatamente!».

"Nessun pietismo - commentano dall'Angsa Novara - né gara alla lacrima, ma uno spettacolo delicato, frutto di testimonianze che hanno portato in scena tratti di vita vera, che fungono da strumento di riflessione e portavoce di un tema così importante: la disabilità e le famiglie. Un particolare ringraziamento al Comune di Novara e ai nostri sostenitori: Rotary Club Novara, Comoli Ferrari, GlobalWafers - MEMC, Wienerberger, Gottifredi Maffioli, Autovictor, Igor Gorgonzola, Esseco, Massara, Cst Novara, con il patrocinio della Fondazione Teatro Coccia di Novara".