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I Corti del Coccia – Opera Zapping al Festival 5 Giornate di Milano

NovaraI Corti del Coccia, l’opera nata per lo streaming a Maggio 2021, approda nella Sedicesima edizione del Festival 5 Giornate di Milano: la Nuova Musica: una definizione che presenta un numero indefinito di interpretazioni. Eppure in ogni ambito artistico-espressivo l’aggettivo “nuovo” è quello forse più diffuso, poiché obiettivo generale è il cercare di dire il “non già detto”. Ma gli operatori, come gli spettatori, sanno bene quanto sia realmente difficoltoso individuare la novità in senso proprio. Il Festival “Milano, 5 Giornate per la Nuova Musica”, ha esordito a Milano – città poliedrica per l’arte e la cultura – nel 2005, incidendo in una specifica direzione: dare spazio, suono, vita ad un ambito preciso della vita musicale, ovvero quello genericamente connotato come classico contemporaneo. Come dal suo esordio, il Festival vuole solo cercare di dire a che punto siamo, dove la Musica è giunta, dove oggi è indirizzata la Ricerca, mettendo in evidenza tutti gli ambiti di Ricerca Viva, senza censure di sorta. Non è un caso la scelta delle date storiche delle Cinque Giornate: ogni anno dal 18 al 22 marzo si cerca di dimostrare positivamente l’efficacia dell’iniziativa che Milano, città da sempre pioniera nell’arte come nella cultura, può ancora svolgere se mobilitata in modo consapevole e con la giusta determinazione di elevati obiettivi che la rendano nuovamente forza trainante nell’Europa Culturale di oggi. L’opera zapping del Teatro Coccia sarà proiettata presso l’Auditorium degli Amici del Loggione del Teatro alla Scala Lunedì 21 Marzo alle 20, a chiusura di una giornata dal tema L’Opera Oggi.

I Corti del Coccia – Opera Zapping ha debuttato online sul canale YouTube del Teatro Coccia il 29 Maggio 2021. Le musiche sono di Federico Biscione, Alberto Cara, Federico Gon, Paola Magnanini, Cristiano Serino, Joe Schittino, Marco Taralli. Registi, pianisti e cantanti sono i giovani dell’Accademia dei Mestieri dell’Opera del Teatro Coccia AMO.

Nel dettaglio Alberto Cara firma – anche in qualità di librettista – il primo atto: Diva Killer, un thriller ambientato proprio nel camerino di un teatro d’opera, la regia è di Stefano Ferrara, interpreti il soprano Alina Tabolina e il tenore Gianmario Cucca; Cristiano Serino è l’autore di De due ne famo una, una stralunata storia d’amore tra le stelle scritta, da Serino stesso, in romanesco. La regia è di Elena Masullo, interpreti il soprano Maria Grazia Piccardi e il mezzo soprano Caterina Dellaere. Si cambia genere con un’atmosfera da sit-com newyorkese: a firma di Paola Magnanini Un paio in tre, su soggetto di Stefano Valanzuolo e libretto di Vincenzo De Vivo (autori in residence della Fondazione Teatro Coccia per quanto riguarda la produzione contemporanea), regia di Salvatore Sito, protagonisti Maria Grazia Piccardi, Caterina Dellaere e Riccardo Massolin (pianista, ma non solo…); una fiaba contemporanea che parla di solitudine e condivisione è Stracci di poesia di Joe Schittino, regia di Salvatore Sito, su libretto di Stefano Valanzuolo, interpretato dal soprano Sachi Nogami e dal mezzo soprano Sabrina D’AmatoFederico Biscione è autore di musiche, soggetto e libretto de L’autopsia, ambientata in uno studio medico dove non tutto è come sembra, a firmare la regia è Mirco Michelon, interpreti il soprano Laura Ali e il baritono Wankyung Park; ultimo atto l’opera buffa a firma di Marco Taralli Magic Moments, un mago cialtrone tratteggiato dalla penna e dalla creatività di Stefano Valanzuolo e Vincenzo De Vivo, la regia è di Mirco Michelon, interpreti il soprano Miryam Marcone e il baritono Pasquale Greco. Tutti gli atti sono eseguiti al pianoforte dagli allievi Yuka Maeda, Riccardo Massolin, Hyeji Choi e Andra Corazzin.

A traghettare il pubblico da un atto all’altro, munito di telecomando, l’insonne protagonista di Tutto in una notte: il basso baritono Nicola Ulivieri. Le arie che accompagnano nei passaggi tra le opere sono firmate da Federico Gon, su libretto di Stefano Valanzuolo, eseguite al pianoforte da Hyeji Choi. Il racconto si snoda attraverso le varie ambientazioni grazie all’idea scenica di Matteo Capobianco che su un girevole diviso in tre spicchi realizza 6 set che cambiano nel corso di ogni singola opera. A confezionare l’intera opera la regia (e il montaggio video) di Roberto Recchia.

Il Festival 5 Giornate è firmato dalla direzione artistica di Alessandro Calcagnile e Rossella Spinosa, e promosso da Tema e Centro Musica Contemporanea.