Novara - I professori del Conservatorio “G. Cantelli” di Novara tornano ad esibirsi sul palco dell’Auditorio per il quarto appuntamento della nuova rassegna “I docenti del Cantelli in Concerto” promossa dall’Istituto, Domenica 17 marzo, alle ore 17, con ingresso libero come da tradizione. Il concerto è un Tributo a Mendelssohn (Amburgo, 1809 – Lipsia, 1847) e al suo genio musicale. Pochi musicisti nella storia della musica hanno saputo trasmettere così tanto in così poco tempo. Morto prematuramente all’età di 38 anni, Mendelssohn è stato più volte paragonato a Mozart per l’ingegno musicale e la produzione numericamente assai rilevante, nonostante il “breve” periodo di attività. Questo precoce talento ha saputo regalare alla storia della musica alcuni capolavori oggi conosciuti non solo dagli appassionati di storia della musica.
Accanto alla composizione, Mendelssohn fu anche il primo a riscoprire, in epoca romantica, la musica di J.S. Bach, con una esecuzione della Passione Secondo Matteo entrata nella leggenda e nel mito. Siamo nel 1829, e quella esecuzione apre di fatto le porte alla così detta “Bach Renaissance”. Se oggi conosciamo così bene l’opera del grande Bach, lo dobbiamo anche e soprattutto a Mendelssohn.
Il concerto di domenica vuole mostrare dunque anche questo legame sottile ma importante; fra una tradizione romantica che stava cercando sé stessa attraverso nuovi linguaggi e un costante quanto significativo richiamo al passato. In Mendelssohn, questo richiamo al passato e a Bach è evidente nel brano che apre il programma: la Sonata op. 65, n. 1 per organo. Questa Sonata fa parte di una raccolta di 6 Sonate pubblicate nel 1845 per l’editore inglese Coventry and Hollier. Sono testimonianza della tecnica organistica per la quale Mendelssohn fu famoso in vita (celeberrime al riguardo alcune improvvisazioni all’organo da lui tenute proprio in Inghilterra) e mostrano più di un legame con la tradizione organistica bachiana. Marco Ruggeri all’organo farà rivivere la grandezza di questa musica, riportandone l’ascolto in sede concertistica, fatto questo oggi sempre più raro nel caso delle composizioni organistiche. Il secondo brano proposto domenica 17 marzo è il Concerto per violino, pianoforte e orchestra in re minore (qui presentanto nella parte orchestrale nella riduzione per organo). Protagonisti di questo brano la violinista lettone Lina Uinskyte (nella foto) docente di violino presso il Conservatorio “G. Cantelli” di Novara), il pianista Mauro Dilema, e Marco Ruggeri (docente di pratica organistica e canto gregoriano presso il “Cantelli”) che torna a sedersi all’organo per accompagnare i due solisti.
Si tratta di un lavoro giovanile, composto nel 1823, che già rivela il precoce talento del compositore. Come nelle altre composizioni giovanili, si nota una capacità di sintesi delle precedenti esperienze musicali assolutamente sorprendente, mentre al tempo stesso vengono gettate le fondamenta per una innovativa estetica musicale. Destinato come altri lavori giovanili ad essere eseguito in concerti privati che abitualmente avevano luogo ogni sabato nell’atmosfera speciale della sua casa berlinese, questo “doppio” concerto mostra tutti i debiti nei confronti di Mozart e di Beethoven. Interessante notare il trattamento riservato ai due strumenti solisti e l’evidente contrappunto della parte orchestrale, qui ricreata dall’organo. Già intravediamo alcuni di quei tratti idiomatici che saranno poi tipici di alcuni capolavori, come il Concerto per Violino e Orchestra in mi minore op. 64.