Novara - In occasione dei cento anni dalla nascita di Aldo Beldì, grafico e pubblicitario novarese di grande fama, le sue opere fanno, fortunatamente, ancora parlare di lui. Nel 2001, il figlio Paolo, (scomparso improvvisamente nel luglio del 2021), ha donato l’Archivio personale del novarese Aldo Beldì (1942-1999), all’Archivio di Stato di Novara. Il materiale, composto da carte private e di lavoro, bozzetti, disegni, fotografie, manifesti e locandine pubblicitarie della seconda metà del Novecento; frutto dell’attività professionale del pubblicitario, tra le figure più importanti nel campo dal Secondo Dopoguerra agli anni Novanta del Novecento, è stato oggetto, nel 2020, di un importante progetto di schedatura, riordino, inventariazione e digitalizzazione, reso possibile dal contributo di 15.000 euro proveniente dal Fondo dott. Giovanni Pagani costituito in Fondazione Comunità Novarese onlus.
Il riordino del Fondo Archivistico di Aldo Beldì ha consentito di valorizzare la memoria di una vicenda professionale che attraversa gli anni del boom economico italiano. Obiettivo del lavoro è stato non solo la produzione dell’inventario analitico, (sia in formato cartaceo sia digitale), ma anche la digitalizzazione degli elementi più significativi, così da creare un’utile banca dati.
L’archivista incaricato di procedere all’intervento sul Fondo, Andrea Maria Ludovici, ha schedato, riordinato e ricondizionato 2.108 unità archivistiche, molte di dimensioni “fuori formato”, per un totale di circa 123 metri lineari. L’esito del lavoro è un “Archivio professionale”, fruibile da parte del pubblico, in cui si trovano caricature di personaggi famosi, dipinti di paesaggi novaresi e non, cartelloni pubblicitari e molto altro.
Nel 2022, inoltre, alcune significative immagini del Fondo sono state rese fruibili sul web attraverso il portale “Archivio digitale” del Ministero della cultura – Istituto Centrale per gli Archivi in una sorta di galleria virtuale e, novità di questi giorni, l’intera banca dati contenente l'inventario del Fondo Beldì è on line, nel portale "Strumenti di ricerca on line" del Ministero al link https://inventari.san.beniculturali.it/inventari/1797/ca/1444577. In questo modo, qualunque utente, da casa, potrà visionare l'inventario ed, eventualmente, prenotare un appuntamento per la consultazione in loco.
I documenti del Fondo Archivistico Beldì saranno protagonisti delle prossime Giornate Europee del Patrimonio (fissate per il 24 e il 25 settembre), occasione in cui vengono organizzate visite guidate, iniziative speciali e aperture straordinarie nei musei e nei luoghi della cultura italiani, tra cui l’Archivio di Stato di Novara. Tema di questa edizione è il “Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro”.
“Abbiamo scelto di dedicare al Fondo Beldì questa edizione delle Giornate Europee del Patrimonio - spiega il Direttore dell’Archivio di Stato di Novara, Davide Bruno De Franco – perché la sua è davvero un’eredità al futuro. Per la modernità degli spot, per l’attenzione alle frasi promozionali e alla descrizione dei prodotti, per il significato attribuito al panorama che, più che una cornice, risulta un valore aggiunto. Un esempio sono i quadri che ritraggono i paesaggi dipinti del Novarese, utilizzati per la promozione turistica della Provincia di Novara o di marchi come la Pavesi. Nel 1960, Beldì venne insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica quindi quale miglior ambasciatore per riscoprire un patrimonio culturale da parte dei giovani e dei professionisti di un settore in continuo mutamento”.
“L’opera di riordino, inventariazione e digitalizzazione del Fondo Beldì, fortemente voluta anche dal Prof. Giovanni Benedetto, tra gli eredi e referente del Fondo Dott. Giovanni Pagani – commenta il Presidente della Fondazione Comunità Novarese onlus, Prof. Davide Maggi – acquista il suo pieno valore nel momento in cui i documenti possono essere fruiti. Quello dedicato al Fondo Beldì è stato un lavoro impegnativo e, ora, è giunto il momento che la comunità possa vederne, da vicino, i risultati. Una figura importante come quella di Beldì merita di essere ricordata e valorizzata e questa iniziativa ci consente di celebrare l’occasione del centenario, ricordando anche il figlio Paolo, scomparso improvvisamente. Il genio istrionico di Beldì può essere, assolutamente, di ispirazione per i giovani che vogliono intraprendere la professione ma anche per chi, spinto dalla curiosità, ne saprà trarre ispirazione per conoscere una parte importante della nostra storia”.
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2022, l’Archivio di Stato di Novara (Via dell’Archivi, 2) propone la mostra “Studio Aldo Beldì - Il pubblicitario del futuro della seconda metà del Novecento” allestita negli spazi dell’Archivio per la giornata di domenica 25 settembre 2022 con apertura dalle 09.00 alle 17.00.
I pezzi in mostra saranno circa una ventina, di cui quattro dedicati alla vita personale di Beldì, altrettanti disegni incorniciati e qualche esempio di caricatura. L’ingresso è libero e gratuito.
Aldo Beldì nasce a Novara, nel 1922. Si dedica al teatro, frequentando l’oratorio della parrocchia di Sant’Andrea, esibendosi poi sui palcoscenici del Teatro Faraggiana e del Teatro Coccia. La sua passione per il disegno gli vale, nel 1942 a Firenze, il Primo Premio Internazionale delle arti figurative per il teatro e per il cinema. Beldì si indirizza, poi, verso la realizzazione di manifesti pubblicitari, aprendo uno studio a Novara. Lavora alla produzione di manifesti per spettacoli cinematografici, collaborando con l’industria dei settori agro-alimentare, immobiliare, elettrodomestici e giocattoli. Collabora, inoltre, con la casa editrice De Agostini e con il Consorzio del Parmigiano Reggiano.
La vicenda professionale di Aldo Beldì ripercorre la storia economica (non solo novarese, ma italiana) della seconda metà del Novecento.