Novara - Un pubblico attento e interessato ha gremito sabato scorso gli spazi suggestivi del Mulino della Villa di Landiona per assistere ad un importante incontro sulla storia millenaria del mulino, organizzato dalla famiglia Cavagnino, proprietaria della struttura e titolare dell'attività di ristorazione in essere, in collaborazione con AIAMS - Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici e con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Novara, del Comune di Landiona e di Pro Loco Novara. Gabrio Mambrini, Segretario di Pro Loco Novara, in qualità di conduttore e moderatore dell'evento ha aperto i lavori, con l'auspicio che simile iniziativa possa essere non il punto di arrivo, bensì il punto di partenza di una potenziale molteplicità di proposte culturali e non solo atte a far sì che tale luogo - insieme ad altri siti presenti sul territorio - possa assumere un ruolo decisivo di recupero e di richiamo identitario nonché di valorizzazione storica di detto patrimonio.
Il Sindaco Fabio Barbero nel portare i saluti dell'amministrazione comunale di Landiona si è detto disponibile, per quanto possibile, a favorire per il futuro tale proposito. Dal canto suo Matteo Cavagnino, nel dare il benvenuto al folto pubblico e ai relatori, ha sottolineato come il percorso enogastronomico dall'inizio della propria attività sia stato in qualche modo da subito accompagnato da iniziative collaterali, rivolte agli allievi delle scuole attraverso la realizzazione di itinerari didattici, tesi all'apprezzamento ed alla conoscenza della campagna che li circonda.
Per meglio entrare nel cuore del convegno il moderatore ha poi tracciato di volta in volta il profilo biografico e professionale dei vari relatori, prima di cedere a ognuno la parola.
Il Presidente Regionale di CIA - Confederazione Italiana Agricoltori, Gabriele Carenini, orticoltore e cerealicoltore di Valmacca (Alessandria), già al secondo mandato consecutivo alla guida dell'organizzazione regionale, ha posto l'attenzione sulle sfide che sta caparbiamente affrontando, occupandosi di territorio, cibo, ambiente, clima e welfare, alla luce anche del suo impegno precedente quale Presidente della AGIA (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli) del Piemonte. Pertanto egli ha ribadito che il futuro di imprese, cittadini e territori dipenderà dalla capacità di saper interpretare i modelli di sviluppo all’interno dei mutamenti del contesto in cui ci si trova, con duttilità e velocità di azione e decisione, mettendo in primo piano il turismo e l’enogastronomia, la ricerca, l’innovazione e l’università, l’acqua e l'irrigazione, la scommessa sui giovani e la capacità di fare squadra.
Il Presidente di AIAMS, Gabriele Setti, proveniente da Revere, località adagiata sulla riva destra del fiume Po in provincia di Mantova, collezionista di cartografia e bibliofilo per quanto concerne la cultura, la storia, l’ambiente, la fotografia e la poesia del grande fiume, ha nel tempo focalizzato l'attenzione sugli antichi mulini galleggianti ormai scomparsi dai primi anni del secolo scorso al punto tale da diventarne un vero e proprio ricercatore, appassionato e con la volontà di riportarli alla luce tramite i loro molteplici aspetti sia tecnologici che storici in considerazione dell’importante figura e del ruolo sociale dei mugnai, che ne erano i veri padroni e animatori. Infatti l'Associazione ha tra l'altro l’obiettivo di promuovere la riscoperta e la valorizzazione culturale e turistica dei mulini per salvaguardarne la valenza storica, architettonica e meccanica, favorendo la creazione di cantieri di restauro di queste strutture; censire e catalogare i mulini esistenti in Italia per creare un archivio ed una biblioteca tematica e collegare la rete dei mulini italiani a quelle europee ed internazionali.
Emanuela Genre – referente AIAMS della Regione Piemonte – ha sostenuto l’importanza della didattica in tenera età di tutti i temi legati alla terra e alle tradizioni e insiste sull’importanza dei mulini non solo nell’innovazione e nell’architettura, ma soprattutto legata al quotidiano dei territori.
Caterina Zadra - Presidente Pro Loco Novara e Consigliere UNPLI Provincia di Novara - già ideatrice del marchio “Slow Foot”, turismo lento e contemplativo, laureata in Scienze della Comunicazione con una specializzazione in Marketing Strategico e dei Servizi, frequentatrice di corsi di specializzazione presso il DAMS/Università di Bologna, ivi compreso il seminario di Semiologia e Semiotica di Umberto Eco nonché autrice della guida all'Alta Via delle Dolomiti n. 1 pubblicata da Geo4Map col marchio National Geographic, ha contestualizzato il Mulino di Landiona all’interno dello scenario culturale, di marketing territoriale e di accoglienza turistica quale importante patrimonio culturale immateriale da preservare e valorizzare. Auspica una costruzione di Itinerario Culturale Europeo dei Mulini, in collaborazione con altri paesi europei. In relazione alla settimana della mobilità sostenibile, ha ricordato altresì come il Mulino di Landiona sia inserito in alcuni itinerari ciclo-turistici che passano e che addirittura partono dal Mulino stesso, roccaforte ieri e oggi di una tradizione e una storia all’insegna della sostenibilità ambientale e della tutela delle tradizioni.
Prima di procedere alla visita del Mulino e delle schede storiche, delle mappe e dei documenti ivi esposti si è dato spazio all’intervento conclusivo pronunciato dal moderatore, il quale fra l’altro, in occasione di una giornata così significativa, ha inteso omaggiare la famiglia Cavagnino ed in particolare il Mulino di una sua pubblicazione dal titolo “In grembo alla Terra. Affreschi sul mondo contadino”, opera corposa realizzata con il patrocinio delle Province di Novara, di Vercelli e di Pavia e destinata ad offrire i vari aspetti della realtà rurale riconducibile grosso modo al periodo tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, la quale andrà così ad ingrossare la parte bibliografica e documentale dell’apparato museale presente in loco.
In coda all’evento si sono potuti degustare i prodotti tipici del territorio curati dalla mano esperta di Emanuele Cavagnino, di recente premiato col prestigioso Collare Collegium Cocorum, con cui la Fic - Federazione italiana cuochi - premia ogni anno i suoi associati, selezionati per dedizione al lavoro di almeno 25 anni e un riconosciuto impegno a promuovere le tradizioni e il prestigio della cucina italiana a livello nazionale e internazionale.