Novara - Italian Instabile Orchestra: grande appuntamento con Novara Jazz la sera di venerdì 1° giugno a partire dalle 21 nel cortile del Broletto. Scrive Claudio Sessa: "Alla luce della storia, il nome è ironico ma anche profetico. Quando nel 1990 Pino Minafra ha l’idea di mettere assieme una vera grande orchestra costituita da alcuni dei migliori “liberi improvvisatori” italiani (un clamoroso ossimoro, a pensarci; ma per fortuna spesso Minafra preferisce l’azione al pensiero), non si illude che la formazione abbia vita lunga; da qui nasce l’aggettivo che la connota e l’ha resa celebre. Ma se la vita dell’Instabile, soprattutto in patria, non è mai stata facile, eccola ancora in piedi a 22 anni di distanza, un traguardo che poche formazioni (di ogni stile) possono vantare, soprattutto nel nostro continente e in questi tempi di cultura evanescente. Fatto sta che, chissà quanto inconsciamente, Minafra aveva colto nella nascente creatura un altro aspetto di “instabilità” che oggi è il suo carattere distintivo: la proteiforme capacità di adattarsi ai suoi diversi direttori, ovvero a tutti i membri del collettivo che abbiano voglia di scrivere per esso una partitura. Nella storia delle grandi orchestre s’incontrano tante formazioni che danno spazio alla scrittura dei loro membri, ma c’è poi un “capo” che uniforma il loro lavoro: il fatto è percepito come una necessità, bisogna che l’orchestra sia riconoscibile. L’Italian Instabile Orchestra invece si rende riconoscibile nella differenza (e nella voce dei suoi solisti, com’è giusto che sia). È in fondo la sconcertante lezione proposta alla fine degli anni Sessanta dall’Art Ensemble of Chicago; ma un conto è gestirla in un piccolo gruppo, quattro o cinque persone affiatate da anni di lavoro comune; altro è farlo funzionare in una ventina di persone che convergono dai quattro angoli d’Italia".