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L’architettura novarese del Ventennio

Un grande volume-strenna con immagini inedite. Novara littoria racconta la trasformazione di Novara durante il periodo fascista, con disegni d’archivio e progetti d’epoca e le due visite del Duce alla città. Una ricerca di Matteo Gambaro, del Politecnico di Milano, in una coedizione Interlinea-Editoriale Nuova

Novara - Per la prima volta un volume illumina la Novara del Ventennio attraverso gli edifici più rappresentativi della città costruiti in quel periodo, con disegni, progetti, fotografie inedite e cartoline d’epoca, con i resoconti delle visite di Mussolini in città. Novara littoria. L’architettura fascista del ventennio, di Matteo Gambaro e con una nota di Mauro Begozzi, è un volume di 168 pagine completamente illustrate con più di 100 illustrazioni d’epoca sull’architettura a Novara nel Ventennio, in grande formato (cm 21×29,7), con copertina plastificata, stampata su speciale carta patinata. Realizzato in coedizione Interlinea-Editoriale Nuova, è in libreria da dicembre 2020 con prezzo di copertina di 30 euro.

L’architettura è una delle forme con cui il fascismo intende comunicare la propria identità. l’essenzialità delle linee rappresenta la classicità del mito di Roma. Anche Novara partecipa a questa attività di costruzione. Mussolini visita la città due volte per inaugurare i nuovi edifici: la prima nel 1934 all’avvio delle principali opere; poi, nel 1939, in un clima diverso, alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale. Attraverso fotografie d’epoca e documenti la vita di una provincia italiana durante il ventennio si riflette nei suoi monumenti e nelle sue cerimonie in un libro unico nel suo genere.

L’attività di ricerca è stata svolta in particolare presso Archivio di Stato di Novara, Archivio del Comune di Novara, Biblioteca Civica Negroni, Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola “Piero Fornara” e altri archivi privati, tra cui quello di Paolo Boroli. Significativa è anche l’esperienza dell’Esposizione agricola del 1926 con la costruzione dei padiglioni degli enti pubblici e delle aziende private, ubicati nell’area compresa tra gli attuali largo Bellini, viale Buonarroti, via Biglieri e piazza Martiri.

L’autore, Matteo Gambaro, è architetto e professore associato di Tecnologia dell’Architettura presso la Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano. Svolge attività di ricerca, presso il Dipartimento ABC, e di progettazione con enti e istituzioni pubbliche, in particolare negli ultimi anni la ricerca si è concentrata sulle residenze speciali e studentesche. Autore di libri, saggi e articoli scientifici, è curatore dell'ultimo libro di Vittorio Gregotti, Il mestiere di architetto edito da Interlinea nel 2019.