Novara - Negli ultimi anni la Libia è stata ed è al centro dell’attenzione dei mezzi di comunicazione, mentre la conoscenza della sua storia e del periodo della presenza italiana rimane ancora poco conosciuta e poco studiata. Per rendere comprensibile all’opinione pubblica ciò che oggi sta accadendo in Libia, è indispensabile sapere ciò che è accaduto nella storia del suo recente passato. La mostra fotodocumentaria che viene ospitata dal 10 al 22 ottobre presso la Barriera Albertina di Novara favorisce la conoscenza di questo Paese, in particolare del periodo coloniale italiano. Realizzata dal Centro per l’Archivio Nazionale di Tripoli e curata da Costantino Di Sante e Salaheddin Sury, la mostra restituisce al visitatore la possibilità di conoscere il periodo della colonizzazione italiana attraverso un percorso storico-didattico illustrato da oltre settanta pannelli. La ricerca di documenti, foto e segni di memoria è stata effettuata, oltre che nell’archivio di Tripoli, negli archivi italiani dello Stato Maggiore dell’Esercito, del Ministero degli Esteri e presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, con la consulenza scientifica di studiosi italiani e libici.
Per permettere una sua esposizione anche a livello internazionale, la mostra è stata duplicata; una copia in italiano/arabo e una in arabo/inglese ed è stato realizzato un catalogo per ogni lingua (italiano, inglese e arabo). La copia in arabo/inglese, dopo la sua inaugurazione a Tripoli nel 2010, doveva essere esposta presso i centri culturali libici delle principali capitali europee e a New York, ma la guerra civile e le continue crisi di governo hanno impedito fino ad oggi che ciò avvenisse. Mentre la copia italiano/arabo è stata esposta a Siena presso l’Università, a Firenze presso Palazzo Medici-Riccardi, a Bolzano presso l’Università, a Merano presso la sala civica Otto Huber, a Brescia presso l’Istituto Gambara, ad Ancona presso la Mole Vanvitelliana, a Macerata presso l’auditorium S. Paolo dell’Università, a Carpi presso l’ex campo di concentramento di Fossoli, a Sulmona presso l’Archivio di Stato, a Chieti presso il Liceo classico G.B. Vico, ad Alessandria presso palazzo Borsalino dell’Università degli Studi, a Casale Monferrato, a Sassari presso il Convitto Nazionale Canopoleno, a Pesaro presso Palazzo Laurana, ad Ascoli Piceno presso la storica libreria Rinascita, a Roseto (TE) nel Palazzo del mare, a Teramo presso la Biblioteca Delfico, a Chieti presso l’Università degli Studi di Chieti, a Roma presso la Casa della Memoria e della Storia, a Mantova presso la Casa del Mantegna e a Milano presso la Casa della Memoria, a Modena presso il Polo S. Paolo dell’Università e prima di giungere a Novara sarà ospitata a Verona. L’esposizione offre al visitatore una più attenta riflessione su quelle che furono le violenze del colonialismo italiano, senza tralasciare i contesti nei quali esse si verificarono. Per questo, alcuni pannelli sono dedicati a temi che mostrano aspetti politici, culturali, economici e sociali del colonialismo italiano, come, ad esempio, le peculiarità del colonialismo italiano, i rapporti di collaborazione con parte dei notabili locali, la “valorizzazione della colonia”, gli esempi di architettura italiana, l’“incontro coloniale”, il lavoro svolto dai coloni in particolare durante il periodo di Italo Balbo, l’internamento e le persecuzioni subite dalla comunità ebraica durante il secondo conflitto mondiale, la fine del colonialismo italiano dopo la battaglia di El Alamein.
"Nella città di Novara - spiega Paolo Cattaneo, presidente dell'Istituto Storico della Resistenza - la mostra si inserisce in un più ampio cartello di iniziative volte a gettare luce sul colonialismo italiano: il convegno Smemorie, articolato in due mattine di studi il 21 e il 29 ottobre, un pomeriggio di formazione per docenti ed educatori il pomeriggio del 21 ottobre, uno spettacolo teatrale appositamente scritto a partire dal testo di Angelo del Boca Italiani, brava gente?, incontri con gli autori".
Orari apertura mostra: 12, 13, 14, 15, 16, 19, 20, 22 ottobre dalle 15 alle 17. La mostra è aperta su prenotazione per visite guidate e scolastiche nei giorni 11,12, 13,14, 19, 20 ottobre. Prenotazioni a: didattica@isrn.it - tel 0321 392743. Il 20 ottobre alle ore 17 è in programma la visita guidata con il curatore Costantino di Sante.