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L’ORCHESTRA SINFONICA DEL CANTELLI AL COCCIA

Giovedì 31 maggio alle 21; dirige Nicola Paszkowski; accompagna Riccardo Bisatti al pianoforte. In programma musiche di Brahms, Schumann, Debussy e Stravinskij
Riccardo Bisatti

Novara - Prosegue l’ormai consolidato rapporto di collaborazione tra il Conservatorio “Guido Cantelli” e il Teatro Coccia. E allora, come d’abitudine, ecco che l’Orchestra del “Cantelli”, dopo l’applaudito concerto dello scorso gennaio, torna sul palco del Teatro cittadino - fascinosa cornice e, con il Conservatorio stesso, vero cuore pulsante della vita musicale novarese - per il tradizionale concerto di fine anno accademico.

È per giovedì 31 maggio 2018, alle21 e si tratterà di una serata di notevole appeal: per la bellezza del programma confezionato ad hoc, sì da porre in luce al meglio le vaste potenzialità della giovane orchestra e delle sue già esperte prime parti, come pure per la presenza di un giovanissimo interprete in veste di solista, il pianista novarese Riccardo Bisatti, dal già ricco palmarès e dall’ormai luminosa carriera, nonostante la verde età, tuttora studente, ma già vincitore di prestigiosi riconoscimenti internazionali. Espressamente selezionato a seguito di rigorose audizioni, interpreterà il sublime Concerto in la minore op. 54 di Schumann: vero e proprio cavallo di battaglia di generazioni di interpreti, richiede tecnica agguerrita e solida, sensibilità di tocco, capacità introspettive e molto altro ancora, tutte doti che non difettano certo al giovane Bisatti. Non a caso Bisatti stesso sarà poi presente entro la stagione 2018/19 del Coccia in occasione di un appuntamento cameristico nella formazione di duo violino e  pianoforte.

Sul podio Nicola Paszkowski, musicista di lungo corso e di vasta esperienza (in allegato l’articolato curriculum artistico del medesimo), da tempo docente di Esercitazioni Orchestrali al “Cantelli”, insomma la ‘guida’ costante della nostra compagine orchestrale, in termini sportivi si direbbe il coach.

Sul podio Nicola Paszkowski, musicista di lungo corso e di vasta esperienza (in allegato l’articolato curriculum artistico del medesimo), da tempo docente di Esercitazioni Orchestrali al “Cantelli”, insomma la ‘guida’ costante della nostra compagine orchestrale, in termini sportivi si direbbe il coach.

Non solo: se per molti giovani suonare ‘in orchestra’ è un traguardo di spicco, nonché il naturale sbocco, auspicabilmente, di decenni di studio, suonare ‘con un’orchestra’ in veste di solista costituisce un sogno che talora si avvera, grazie al talento, all’impegno costante e ad una ferrea disciplina. E allora ecco la presenza del già citato giovanissimo Riccardo Bisatti impegnato sul versante dell’impervia e seducente partitura schumanniana.

La già intensa attività concertistica, sia solistica sia cameristica, lo ha condotto in sedi importanti (Francia, Italia e Repubblica Ceca). Studia nel Triennio Accademico del Conservatorio “Cantelli” sotto la guida di Alessandro Commellato. Approfondisce inoltre lo studio del fortepiano e del clavicembalo. Ha suonato con solisti dei Berliner Philarmoniker, della London Symphony Orchestra, del Bayerisches Staatsorchester, dell’Orchestra dell’Accademia della Scala e dell’Orchestra Giovanile “Cherubini”. Ha suonato inoltre  con l’Orchestra dell’Accademia Giovanile dell’Annunciata di Abbiategrasso diretta d Riccardo Doni ed h preso parte a numerose masterclasses di perfezionamento sia in Italia sia all’estero, tenute da Maria Grazia Bellocchio, Roustem Saïtkoulov, Ulrike Hofmann, Alexei Lubimov, Simone Pedroni, Jeffrey Swann, Roberto Prosseda, Sofya Gulyak, Piotr Szychowski, Tim Ovens e Alessandro Torbianelli.

Il programma impaginato dal maestro Paszkowski è di sicura presa sul pubblico e non mancherà di affascinare i neofiti e nel contempo soddisfare gli audiofili e gli appassionati.

In apertura nulla di meglio che un ‘antipasto’ nel segno di Brahms. E dunque l’arguta  Ouverture Accademica op. 80 composta dal maestro amburghese in segno di gratitudine per la laurea honoris causa conferitagli dall’Università di Breslavia e tutta intessuta di temi goliardici. A coronamento della stessa il celeberrimo Gaudeamus Igitur che magnificamente suggella l’edificio sonoro. Del Concerto  schumanniano già si è accennato: tuttora uno dei Concerti  pianistici più amati da pubblico ed interpreti: per la cantabilità dei temi, la saldezza della forma e la lussureggiante parte solistica. Di spicco poi l’inserzione di due pianistici Préludes di Claude Debussy al quale il “Cantelli” dedica una kermesse di ben tre appuntamenti, nel 100° della morte (1918-2018), sicché l’inserzione di tali due pagine entro il concerto orchestrale riveste uno speciale significato, come di appendice alle manifestazioni stesse. Si tratta di Pas sur la neige e della celeberrima Cathédrale engloutie proposte nell’orchestrazione a cura di Michele Sarti e molto opportunamente fatte precedere dall’esecuzione della versione pianistica originale a cura di Matteo Monico anch’egli allievo del “Cantelli”. 

In chiusura incursione nel Novecento, in particolare con due pagine assai divertenti del sommo Stravinskij: e si tratta delle dueSuites orchestrali allestite rielaborando le spassose Trois e Cinq Pièces faciles per pianoforte a quattro mani. Vi predomina un Neoclassicismo ricco di humour con graffianti e ironiche atmosfere, spesso di matrice addirittura circense. Dove c’è spazio per telluriche esuberanze partenopee (Napolitana) e reminiscenze dalla vecchia madre Russia (Balalaïka), per Polke e Galop e molto altro ancora in una ridda di immagini esuberanti che in orchestra ricevono una policroma veste timbrica di rapinosa bellezza. impossibile non restarne ammaliati.