Novara - Giovedì 21 gennaio alle ore 16 la rassegna on line “Pagine di memoria” continua con la riflessione dedicata al tema della Shoah con l’appuntamento del libroforum di Maria Adele Garavaglia su Hotel Meina di Marco Nozza, edito da Il Saggiatore, visibile sulla pagina Facebook Centro Novarese di Studi Letterari.
Non pianure percorse da vagoni blindati o campi di sterminio dal nome feroce, ma cittadine del Lago Maggiore: Baveno, Stresa, Meina, Arona. Qui, nel settembre 1943, una colonia di ebrei sfollati dalle città lombarde assiste all’arrivo di una divisione di SS. Marco Nozza racconta le reazioni di quegli uomini, fiduciosi di quella cittadinanza anagrafica italiana che li aveva umiliati, ma non violentati. Anche quando il lago comincia a restituire cadaveri, la vita sociale della colonia prosegue con cieca ostinazione, rifiutando di credere che la caccia ai civili sia la prima preoccupazione di soldati incalzati dalle forze alleate. E cinquantaquattro persone trovano la morte.
Marco Nozza si laurea in Lettere Moderne all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 1948. Per sei anni è professore di storia, insegnando al collegio di Celana. Si fa notare scrivendo poesie e Andrea Spada lo chiama a lavorare come cronista a L'Eco di Bergamo nel 1954, dove rimarrà fino al 1962. In quell'anno pubblicò, assieme a Indro Montanelli, per Rizzoli una biografia di Giuseppe Garibaldi, diventata rapidamente un bestseller. Prosegue scrivendo il libro Mazzini Giuseppe contumace, altro libro di argomento storico. Dal 1962 al 1966 lavorerà a L'Europeo, facendo dapprima apprendistato nel grande giornale e successivamente realizzando le sue prime inchieste. In seguito arrivò al quotidiano Il Giorno, diretto da Italo Pietra, che non avrebbe più lasciato. Nel 1967 ha vinto il Premiolino e, nel 1973 il Premio Saint Vincent per il giornalismo. Dal suo libro Hotel Meina è stato ricavato nel 2007 il film omonimo di Carlo Lizzani.