Novara - “La voce dei grandi edifici” è il titolo di una poesia dello scrittore novarese Gianni Marchetti, comparsa nella raccolta “Per nessuna ragione al mondo”, pubblicata per Manifatturatorinopoesia nel 2009. Un titolo ed una poesia premonitori, il cui significato sfuggiva al lettore ed allo stesso autore nell’anno di pubblicazione ma che alludeva ad un richiamo che le grandi opere architettoniche esercitano su chi le guarda e le ascolta nella loro monumentale presenza. “La voce dei grandi edifici” è anche il recital di dieci poesie tratte dalle due opere più recenti di Marchetti (“Una donna così”, 2008 e il citato “Per Nessuna Ragione al Mondo”, 2009) recitate dallo stesso autore e accompagnate dalle musiche del Maestro Dario Artuso e del giovane virtuoso della chitarra Tommaso Caccia con la partecipazione della soprano Gabriella Selvaggio, che andrà in scena in un edificio che “la voce” sta tentando di tirarla fuori da anni, più forte che mai.
Mercoledì 24 settembre alle 21, infatti, con Marchetti proseguono le serate de “I mattoni e le parole” con l’appuntamento che porta il nome della poesia e del recital stesso. (Ingresso 5 euro). La serata è organizzata nell’ambito del programma RI-Costruzione2014, promosso dal Comitato d’Amore all’interno del progetto “Cultura e aree urbane - Sistema culturale e Casa Bossi”, sostenuto da Fondazione Cariplo.
Il percorso recitativo toccherà i temi della Ricostruzione, del Simbolo Casa, dell’Abitare, del Coabitare dei generi in interni, degli antichi abitatori di Casa Bossi, delle possibili destinazioni della Casa, toccando le corde della nostalgia, dell’Utopia, dell’amore, della progettualità dell’esistenza e come sempre, nelle opere di Marchetti, dell’ironia. Le musiche saranno arrangiamenti originali e spiazzanti di classici del blues, del rock e del jazz con spazi per l’improvvisazione che andranno ad intrecciarsi ai versi delle dieci poesie.
«In una poesia quasi sempre – afferma l’autore - prima vengono le parole, il significato può raggiungerle anche qualche decennio più tardi. Una voce, quella degli edifici, che certo viene sentita dapprima nell’animo dell’architetto che le concepisce e che li progetta e successivamente, giorno dopo giorno, in quello degli operai edili, di coloro che ne finanziano la costruzione, degli storici dell’arte che non finiscono di rimandarne l’eco di generazione in generazione. A volte succede che questa voce si faccia sempre più flebile, per spegnersi quasi del tutto. I grandi edifici, quindi, cominciano a tacere, gli intonaci crollano, gli abitanti li abbandonano, i visitatori si disabituano alla loro grandezza, i finanziatori dislocano i loro capitali altrove. Il silenzio circonda i Grandi Edifici. Ma parlano le colonne. Le lesene. I frontoni rimangono scritti come su uno spartitoscolpito tanto nella pietra, quanto nell’aria ormai per sempre. Quelle parole rimangono nell’etere, magari senza più significato, per qualche tempo. Oppure la voce dei grandi edifici dopo un secolo di silenzio può riagguantare il cuore di qualcuno, di molte persone, e suscitarne l’amore. Questo è stato il destino di casa Bossi e del Comitato d’amore per Casa Bossi che ha ricominciato a sentire la voce di quel grande edificio».
Gianni Marchetti è nato il 14 novembre del 1955 a Novara dove vive e insegna Filosofia e Storia al Liceo Classico e Linguistico “Carlo Alberto”. Ha pubblicato la raccolta di racconti Francese alle medie (Milano, Lampi di Stampa, 2006), le raccolte di poesie Una donna cosi (Torino, Torino Poesia, 2008) e Per nessuna ragione al mondo (Torino, Manifatturatorinopoesia, 2009); ha curato l’antologia Documenti di viaggio. Dodici poeti novaresi (Torino, Torino Poesia, 2008), ha inciso con il compositore Andrea Trecate il cd Fa rima con jazz. Sette poesie sul jazz. (Presentato, col compositore delle musiche al 2008 Novara Jazz Festival e al Festival Internazionale della Poesia di Arezzo). Una sua intervista sulla poesia è presente su Il mulo è scettico per natura, Torino, Manifatturatorinopoesia, 2010. Ha partecipato a numerosi reading di sue opere nell’ambito di manifestazioni nazionali ed internazionali, spesso accompagnato da musicisti jazz e blues (Fiera Internazionale del libro di Torino, IV Anniversaire de la revue Borborygmes a Parigi, Comédie du livre di Montpellier). E’ stato ospite all’Istituto per la Cultura Italiana a Marsiglia. Sue poesie sono tradotte in francese (nell’antologia Poèmes chuchotés sur la berge du Pô. Six poètes de Turin Poésie. Con prefazione di Giovanni Tesio) e in inglese e pubblicate su riviste internazionali in India (Krythia- Poetry Rewiew), a Singapore (QLRS), e negli Stati Uniti su Ping Pong, rivista internazionale di arte della Henry Miller Memorial Library, Santa Cruz. California. Nel 2013 pubblica il romanzo Salutami Henry Miller! Romanzo panico (Lampi di Stampa, Milano) tradotto in inglese da Gail McDowell e pubblicato col titolo Give my Regards to Henry Miller! A panic novel. (Lampi di stampa, Milano).
Il cortile di Casa Bossi ha una capienza limitata a duecento persone e sarà garantito l’ingresso solo fino al raggiungimento dei posti disponibili. Gli spettacoli si svolgeranno anche in caso di cattivo tempo, sotto il portico.
Per informazioni e prenotazioni: 0321 398485 (in orario d’ufficio) oppure casabossinovara@gmail.com.