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Le Notti di Cabiria, VII edizione

Dal 17 maggio al 15 novembre 2024

Novara - Il teatro è fondamentale, è un elemento indispensabile per le nostre vite, per la nostra comunità, e per la nostra economia. Partiamo da un dato: per ogni euro speso comprando un biglietto per uno spettacolo di teatro se ne spendono due in servizi extra come bar, ristoranti, shopping e altre spese. Lo dice una ricerca compiuta dell’AGIS, Impresa Cultura Italia – Confcommercio, dall’Università IULM di Milano e dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi che ci conferma quanto il nostro lavoro sia importante per il tessuto economico della città. Inoltre, il teatro è in assoluto l’arte che, più di ogni altra, ci permette di immaginare tutti insieme qualcosa che non c’è. Immaginare tutti insieme storie, mondi, personaggi e altro è un allenamento fondamentale per immaginare una società che ancora non esiste ma che possiamo creare, è la base di ogni “credo”, è il presupposto di partenza per dare un senso alla parola “comunità”.  Continuiamo con l’aspetto individuale: il teatro salva, fa sentire meno soli, ci permette di fare “catarsi” e di evitare di fare errori gravi nella nostra vita, ci racconta che altri e altre, prima di noi, hanno attraversato i problemi che stiamo vivendo noi e che se ne può uscire.  Infine, il teatro mette in comunicazione le persone, le fa incontrare, permette di condividere esperienze reali e non solo post, ci dà un luogo in cui ritrovarci e stare insieme. Per tutti questi motivi, siamo felici di annunciare la settima edizione de Le Notti di Cabiria, con spettacoli distribuiti tra centro e periferie, cortili, strade, spazi alternativi che possano incentivare quella “cultura dell’inciampo” che permette a chi non va di solito a teatro di imbattersi in esso e rimanerne folgorati. Quindi, saremo a Palazzo Natta, ai Tetti Verdi, alla Casa Circondariale, in strada a Sant’Andrea, dove saliremo in una macchina con un’attrice e un attore che faranno uno spettacolo guidando e portando il pubblico tra le strade del quartiere, da Nova, al Piccolo Coccia e al Teatro Don Bosco. 

Il processo di rivitalizzazione culturale dei quartieri periferici della città, e di sostegno alla partecipazione di pubblici differenziati è reso possibile anche grazie alla collaborazione con Territorio e Cultura ODV, Aurive, Rest-Art e nell’ambito del progetto “(F)atti di quartiere” sostenuto da Fondazione Cariplo. La quasi totalità della rassegna è creata con la collaborazione della Fondazione Piemonte dal Vivo, il più grande palcoscenico del Piemonte.

Dichiara Matteo Negrin, direttore di Piemonte dal Vivo: «Prosegue la nostra attività sul territorio regionale e la collaborazione con l’associazione Cabiria alla programmazione della rassegna 2024 “Le notti di Cabiria” che da maggio a novembre si rivolgono sia agli adulti che alle nuove generazioni della città di Novara. Una collaborazione che parte dal dialogo portato avanti in questi anni con le eccellenze presenti sul territorio e che ambisce a cogliere le opportunità del nostro tempo, interpretandole come occasioni di sviluppo culturale duraturo e sostenibile, per rendere il teatro un polo vitale per il tessuto culturale della comunità che sceglie di abitarlo.»

Anche quest’anno gli spettacoli sono tutti di compagnie affermate sul territorio nazionale, con diversi premi alle spalle, e tutti di drammaturgia contemporanea. La nostra ricerca della qualità si coniuga con l’inclusività e l’ascolto del territorio che da sempre ci caratterizza. Uno degli spettacoli è stato scelto in collaborazione con l’Unione Ciechi e Ipovedenti di Novara mentre, per la prima volta, abbiamo uno spettacolo completamente tradotto nella lingua dei segni che speriamo possa coinvolgere anche il pubblico non udente.

Gli spettacoli in cartellone sono 15 per 19 serate di spettacoli con alcuni replicati per più sere. L’anteprima è affidata alla bravissima Lorena Ranieri, straordinaria attrice che lavora ed è apprezzata in tutta Italia e che, per nostra fortuna, abita qui a Novara.

Le proposte prodotte direttamente da noi di Cabiria Teatro sono “Amleto Principe dei palazzi” in scena alla Casa Circondariale di Novara con il coinvolgimento diretto dei detenuti e alla Corte dei Calzolai (Complesso Tetti Verdi) per due giorni consecutivi e “La banalità del mare” inserito all’interno del festival “Nu Arts and Community” in collaborazione con Rest-Art, e nella proposta tout public “Come cucinare uno smartphone”.

A proposito di questo, una grande novità di quest’anno, è l’eliminazione della distinzione tra spettacoli per adulti e per bambini e l’inserimento in un unico cartellone. Questo perché sempre di più gli spettacoli che scegliamo per i più piccoli e le più piccole, come ci viene detto anche dai genitori, in realtà sono per tutti e preferiamo definirli tout public, adatti cioè dai 3 anni ai 99 anni e oltre.

Contestualmente al cartellone degli spettacoli, la rassegna è arricchita da iniziative e servizi rivolte al pubblico.

Audiodescrizioni in diretta. Come di consuetudine, gli spettacoli per adulti saranno audio descritti in diretta per consentirne la fruizione gratuita al pubblico non vedente e ipovedente. Grazie alla collaborazione con l’Unione ciechi e ipovedenti della provincia di Novara, le persone ipo e non vedenti saranno munite di cuffie wireless collegate a un microfono dietro al quale ci saranno dei volontari e delle volontarie che in diretta descriveranno i costumi, le scene, i cambi luce, i movimenti degli attori e tutto ciò che potrebbe rendere più comprensibile lo spettacolo anche a chi non può vederlo.

Per info e prenotazioni: infocabiriateatro@gmail.com oppure 3382387395 telefono e WhatsApp.

Saranno proposti incontri di approfondimento circa un’ora prima dell’inizio degli spettacoli. Con la stessa modalità saranno organizzati laboratori per bambini/e condotti da Cabiria Teatro prima degli spettacoli dedicati a bambini e famiglie. I laboratori avranno un numero di partecipanti limitato, si consiglia la prenotazione a infocabiriateatro@gmail.com oppure 3382387395 telefono e WhatsApp.

Biglietto sospeso. Chi può pagare, paghi, chi non può, riceva. Cabiria riprende, ancora una volta, l’antica tradizione napoletana per il caffè trasportandola al teatro, potrete lasciare un biglietto sospeso per chi ne ha più bisogno, oppure richiederlo. Per dare o ricevere basta passare in cassa negli orari di spettacolo o inviare una mail a infocabiriateatro@gmail.com.

Cabiria è davvero per tutti! Grazie alla collaborazione con l’Associazione ABIO Novara gli spettacoli rivolti ai più piccoli saranno disponibili in streaming per tutti i bambini e bambine degenti nel reparto pediatrico dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara.

INFO E COSTI BIGLIETTI

Biglietteria Cabiria Teatro - Vivaticket

Ingresso Le notti di Cabiria Intero 12,00 euro. Ridotto e acquisto online 10,00.

Ingresso spettacoli Tout public Intero 7,00 euro. Ridotto e acquisto online 6,00 euro.

Primo spettacolo: venerdì 17 maggio ore 21 - Spazio Nòva, Viale F. Ferrucci 2, Novara: NEL TUO NOME Spettacolo vincitore di Jam Galà 2023, 17 maggio 2024, Spazio Nòva di Lorena Ranieri con Lorena Ranieri regia di Sara Valerio  foto di scena Alessandro Villa. Di e con Lorena Ranieri. Regia Sara Valerio. A pochi mesi dall’ennesima strage lungo le coste di Steccato di Cutro, l’opinione pubblica e le cariche più alte dello Stato italiano discutono le responsabilità di chi avrebbe potuto evitare queste morti. Una più semplice ammissione di colpevolezza da parte di tutti noi non basterebbe a ridare la vita a tutti quei figli, nipoti, fratelli e sorelle, madri e padri andati per sempre. Tuttavia, come artisti riteniamo necessario farci carico della lotta all’indifferenza che risvegli in noi e nei nostri spettatori un desiderio di rinnovata umanità. Un’umanità presente ma troppo annegata nel raggiungimento di obiettivi sempre più individualistici, senza possibilità di apertura all’altro che ci viene incontro, portatore degli stessi bisogni e desideri che viviamo quotidianamente. Questa umanità smarrita vive nel cuore dei nostri personaggi, in particolare in Maria, moglie del pescatore Giuseppe, abitante di un piccolo paese di mare in Calabria, che rivive nel ricordo del marito il suo desiderio di salvare quelle vite e ce le racconta. Come un’Antigone solitaria, Maria tenta di dare un nome alle vittime, di vincere la propria indifferenza di donna tranquilla, devota al lavoro e alle piccole cose che ama. Maria siamo noi spettatori che gridiamo con lei: che cosa posso fare io? E nel tentativo di dare una risposta la nostra pietas rinasce a nuova vita per combattere una mentalità che ci vuole sempre impegnati, necessariamente privilegiati, alla ricerca di uno status superiore che non ci sembra mai abbastanza.