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LE POESIE DI RODARI DIVENTANO MUSICA

Insegnante valsesiano edito in una collana musicale per cori di bambini: Carlo Senatore tra gli autori selezionati per le scuole primarie italiane
Carlo Senatore

Novara - Tra le numerose iniziative in tutta Italia dedicate al grande autore di origini piemontesi nato il 23 ottobre 1920, spicca la raccolta musicale proposta dalla federazione dei cori italiani (FENIARCO) col favore della figlia del grande scrittore, Paola Rodari. Attraverso un apposito bando, una commissione artistica – formata da docenti di conservatorio, musicisti e direttori di tutta Italia – ha selezionato le migliori composizioni corali inedite, su testi di Rodari, individuando il valsesiano Carlo Senatore tra gli autori più meritevoli da inserire in una speciale pubblicazione. L’uscita del volume, distribuito in tutta Italia, è prevista nel mese di maggio 2021, insieme ad un cd che conterrà le musiche incluse nella raccolta, eseguite da due dei migliori cori di voci bianche della scena musicale europea: i “Piccoli Cantori di Torino” diretti da Carlo Pavese, eredi del grande didatta Roberto Goitre, e i “Piccoli Cantori di Barcellona P.G.” diretti da Salvina Miano, vincitori del prestigioso concorso polifonico internazionale “Guido D’Arezzo”.

Carlo Senatore insegna da anni materie letterarie presso la scuola media di Borgosesia ed è maestro del coro della Scuola di Musica e Cantori Alessandro Novali e dell’ensemble vocale ANIMA, ideatore e direttore artistico del festival “CANTOACANTO – Dai Diritti dell’Infanzia alla Solidarietà Umana” e responsabile della formazione musicale per le scuole del Comune di Cellio con Breia. Oltre alla laurea in Lettere presso l’Università del Piemonte Orientale, ha conseguito il diploma di Pianoforte e il compimento medio di Composizione presso il Conservatorio Guido Cantelli di Novara, formandosi in vocalità e direzione di coro sotto la guida del maestro Mino Bordignon – presso la Scuola Civica di Milano – e poi ad Arezzo e a Torino, presso la Fondazione Guido d’Arezzo e l’Istituto Modai. Come ricercatore collabora con l’Istituto dei Beni Musicali in Piemonte al censimento e alla valorizzazione del patrimonio musicale presente in archivi, biblioteche e collezioni pubbliche e private.

L’attenzione al mondo dell’infanzia e alla combinazione tra musica, teatro e letteratura ne contraddistingue l’attività dagli esordi. A Novara, dove è stato maestro collaboratore per la stagione Teatro Scuola del Teatro Coccia – con l’orchestra UECO Junior e il coro dell’Accademia Langhi – è stata rappresentata una sua favola musicale per solisti, coro e orchestra, sul soggetto di alunni della scuola primaria. Negli anni, numerosissime sono state le iniziative musicali dedicate ai giovani, promosse come consigliere dell’Associazione Cori Piemontesi: dal festival corale «Only a Young» di Ghemme (NO), per la festa della Beata Panacea, alla «Staffetta per i Diritti dell’Infanzia» inaugurata al Borgo Medievale di Torino e replicata in Valsesia – a Gattinara, Romagnano Sesia e Borgosesia – fino all’incontro di migliaia di studenti novaresi e valsesiani coi maestri venezuelani Jhonny Gomez e Naybeth Garcia, fondatori del coro “Manos Blancas”. A Roma, lo scorso gennaio, è stato tra i relatori degli «Stati Generali della Coralità Italiana» per il progetto didattico piemontese “MUSICA SCOMPOSTA” e attualmente figura tra i docenti del corso di formazione on line “POLIFONIE E DINTORNI”, riconosciuto dal MIUR e organizzato da ACP (Associazione Cori Piemontesi) – dal novembre al giugno 2021 – in collaborazione con la rete delle scuole medie ad indirizzo musicale del Piemonte e con il sostegno del Ministero per i Beni Culturali.

Come descriverebbe il brano selezionato per l’antologia della Feniarco?  «È un canto semplice e lieve – spiega Senatore – come il suo titolo: «Un pensiero». Propone una riflessione sul tema della città e dei diritti universali, immaginando una “tovaglia bianca in mezzo alla strada” in cui a nessuno viene più a mancare il “pane profumato”. Fa parte, a sua volta, di una raccolta di brani piuttosto diversi l’uno dall’altro – per stile e strumentazione – uniti tutti dal filo conduttore dei versi di Gianni Rodari».

Nel rapportarsi coi testi di Rodari, che cosa l’ha affascinata di più? «Forse l’idea che la creatività sia facoltà di tutti e, da un punto di vista educativo, che l’esercizio della fantasia non serve a primeggiare come artisti di genio ma a non essere schiavi. Per questo nell’educazione è necessario assicurare sempre uno spazio all’immaginazione.»

E questo ci riporta al contesto scolastico… «È significativo come l’opera di Gianni Rodari continui a coinvolgere e motivare tutti: giovani e adulti, studenti e insegnanti. Le istanze della “Grammatica della Fantasia”, per una scuola più capace di conciliare conoscenze e creatività, non sono ancora risolte e rimangono estremamente attuali.»

Ai corsisti di «Polifonie e dintorni» di cosa parlerà? «Di alcune esperienze che dimostrano come la creatività musicale rinnova la didattica di tutte le materie, aprendole a nuove sperimentazioni. Lo sguardo poetico sulle cose permette a generazioni diverse di parlare uno stesso linguaggio, comunicando più in profondità e di questi tempi ne abbiamo più che mai bisogno.»