Novara - Nel dramma del Coronavirus occorre riflettere sulle parole e accettare Lo scandalo dell’imprevedibile, come s’intitola un pamphlet in uscita di uno dei filosofi attuali più lucidi, Silvano Petrosino, molto amato dai giovani: un libro diverso da quelli in circolazione perché prima di dare soluzioni cerca di aiutarci a meditare e a razionalizzare la tragedia della pandemia, proprio dalle parole che più usiamo e ascoltiamo da tv e giornali. In libreria il 18 maggio, ma già disponibile in e-book, Lo scandalo dell’imprevedibile. Pensare all’epidemia (Interlinea, pp. 80, euro 10), è innanzi tutto una riflessione sul dramma inspiegabile e mondiale della pandemia di Covid-19, per aiutarci a trovare le parole adatte a esprimere qualcosa di inesprimibile che si agita dentro di noi, per poter comprendere e affrontare il “dopo” economico e sociale, all’interno della moltitudine di “verità” proposte dai media.
«L’epidemia che ci ha colpito si è manifestata con la violenza dell’imprevedibile eppure prevedere e decidere il proprio benessere è oggi tra le condizioni principali della nostra società» osserva il filosofo dell’Università Cattolica cercando quali siano i termini che possano esprimere e interpretare la situazione: perché il “futuro” è diverso dall’“avvenire”, il “mondo” dal “reale”, la “scienza” dagli “scienziati”, l’“ottimismo” dalla “speranza”, ma anche perché la modalità del “morire” ci ha atterrito più della “morte” in sé, fino a comprendere che l’autentica “libertà” non consiste nel fare ciò che si vuole.
Come ci ha cambiato l’epidemia? Che cosa possiamo fare per non farci sopraffare? «Dovremmo essere più seri nel vivere il tempo, che non è mai solo il “nostro tempo”, il tempo delle nostre “urgenze private”» afferma Silvano Petrosino, in dialogo con l’editore Roberto Cicala, indicando un atteggiamento per il “dopo” e citando La peste di Camus: «bisogna restare, accettare lo scandalo, cominciare a camminare nelle tenebre e tentare di fare il bene».
Silvano Petrosino (Milano 1955), internazionalmente noto per i suoi studi sul pensiero di Lévinas e Derrida, è uno dei più apprezzati filosofi italiani. Insegna Teorie della comunicazione e Antropologia religiosa e media presso l’Università Cattolica di Milano. Tra le sue opere ricordiamo: Lo stupore, Jacques Derrida e la legge del possibile. Un’introduzione, Il sacrificio sospeso, Visione e Desiderio. Sull’essenza dell’invidia, Abitare l’arte, Contro la cultura, Il miraggio dei social, Il desiderio. Non siamo più figli delle stelle.
Scrive l’autore che bisogna «ammettere lo scandalo» e «restare», bisogna «cominciare a camminare in avanti, nelle tenebre, un po’ alla cieca, e tentare di fare il bene», bisogna evitare di «abituarsi alla disperazione» e imparare a «rispettare il limite», bisogna smascherare la menzogna dell’«urgenza» e riconoscere il valore della «pazienza»; «ma tutto questo non si produce automaticamente, come se bastasse il semplice volerlo realizzare per vederlo anche realizzato; ogni volta l’uomo è chiamato a decidere in merito a ognuno dei compiti sottolineati, e una simile decisione, se e quando è tale, ha sempre un certo costo, visto che richiede tempo, attenzione, riflessione, volontà e responsabilità».
Il libro è disponibile all’acquisto in anteprima in formato e-book sul sito della casa editrice www.interlinea.com e arriverà nelle librerie dal 18 maggio.