Novara - Lo Spirito di Assisi vive anche a Novara. Quando il papa Benedetto XVI si è alzato in piedi per scambiare un gesto fraterno di pace con i rappresentanti delle religioni mondiali intervenuti ad Assisi per la Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace, il pubblico che giovedì pomeriggio stava seguendo l’evento in diretta sullo schermo dell’auditorium della Banca Popolare di Novara ha spontaneamente seguito l’esempio del pontefice. Così le numerose persone intervenute all’incontro di riflessione e testimonianza promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Servizio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso hanno voluto farsi testimoni di quello Spirito di Assisi chiamato a rivivere per l’iniziativa voluta da Benedetto XVI proprio nel 25° anniversario dello storico incontro indetto da Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986! .
L’incontro è stato introdotto da don Silvio Barbaglia, delegato al Servizio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, ed è stato seguito dal saluto di numerose autorità, fra le quali il presidente della Provincia di Novara, Diego Sozzani, il sindaco della città, Andrea Ballaré, la dottoressa Giovanna Vilasi in rappresentanza del prefetto di Novara e il prof. Mario Valletta, membro del Cda della Banca Popolare di Novara, che ha concesso in uso gratuito l’auditorium.
Accanto alle autorità istituzionali sono intervenute anche quelle religiose. Il dottor Hasif, rappresentante della comunità musulmana, ha portato il saluto della comunità pakistana di Novara e della Lombardia e quello del presidente della comunità musulmana di Novara: “Credo che la preghiera per la pace possa unire tutte le religioni” ha affermato.“Pace e bene a tutti”: ha esordito così fra Roberto Zappa, superiore del convento di san Nazzaro. “Mi sembra bello e significativo che il saluto francescano possa risuonare dentro quest’aula in questo giorno che rievoca questo evento - ha proseguito -: il mio augurio è che lo spirito di Assisi, il che vuol dire di Francesco e uomini come lui, possa pervadere le nostre strade, la nostra città. L’augurio è che Assisi possa essere non solo luogo fisico ma luogo simbolico dentro ogni città, che possa ! esprimere l’impegno generoso per la pace e la solidarietà e mi auguro che tutto questo si possa realizzare grazie anche al nostro povero impegno”.
Monsignor Walther Ruspi ha portato il saluto del vescovo di Novara, monsignor Renato Corti, e ha ricordato l’intervento del cardinale Tauran del Pontificio consiglio per dialogo interreligioso: “Viviamo in un momento precario dove giustizia e pace non sono garantiti per tutti, dove le armi si fanno sentire prima del diritto. L’obiettivo di Assisi è semplice: dimostrare che esiste un’altra dimensione diversa dalla lotta armata, quella della preghiera che supera le nostre capacità umane, praticando quello che è comune a tutte le famiglie spirituali, la preghiera, il digiuno e il pellegrinaggio. La ricerca della verità non è soltanto affare dei cristiani, siamo tutti siamo in cammino verso la luce di Dio. Vogliamo chiedere che dialogo di Assisi porti un raggio di luce capace di illuminare il cuore di tutti gli uomini perché nel mondo regni la pace e la mitezza al posto dell’odio”.
La parola è poi passata a Daniela Sironi, responsabile regionale della Comunità di Sant’Egidio, la quale ha ricostruito il senso di 25 anni di cammino verso la pace a partire dal primo storico incontro, promosso da Giovanni Paolo II nel solco del Concilio Vaticano II, fino ad arrivare allo storico pellegrinaggio ad Auschwitz compiuto assieme dai rappresentanti delle religioni mondiali in occasione dello Spirito di Assisi a Cracovia nel 2009: “In questi 25 anni lo Spirito di Assisi ha voluto dire preghiera degli uomini di fede di fronte alle grandi sofferenze del passato ma anche sofferenze contemporanee; il primo laico a parlare fu Mario Soares che concluse suo intervento con la Preghiera semplice di san Francesco, un impegno a coinvolgere tutti gli uomini che abbiano a cuore il futuro dell’umanità. La preghiera del Papa in questi 25 anni è cresciuta anche nel cuore di tanti laici pensosi sul futuro dell’uman! ità e di istituzioni. La guerra la si decide in pochi, la pace la si costruisce in molti”.
La responsabile regionale della Comunità di Sant’Egidio ha concluso il suo intervento sullo Spirito di Assisi ricordando le parole di speranza pronunciate a Cracovia da Marguerite Barankitse, testimone del genocidio in Burundi: “La preghiera ci illumina nella notte più oscura e in questi giorni la nostra preghiera ha fatto brillare una luce per il mondo intero. Tocca ora ad ognuno di noi rientrare a casa con questa luce e continuare a vivere lo Spirito di Assisi”.