
Novara - Ha avuto una grande partecipazione di pubblico l’incontro dedicato al pensiero di Marcella Balconi, la neuropsichiatra infantile che ha fatto scuola non solo in Italia: a organizzarlo sono stati l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Novara, il Kiwanis Monterosa e la nuova associazione “Punti di vista. Officina psicoanalitica”.
Dopo i saluti portati da Mauro Gigantino (a nome della Provincia di Novara), da Cristina Stangalini (per il Comune di Novara), da Maurizio Viri (a nome dell’Aou di Novara), da Angelo Penna (direttore generale Asl Novara) e dal presidente Kiwanis Monterosa Massimo Collimedaglia, sono seguiti importanti interventi, a partire dalla tavola rotonda che ha visto protagonisti il prof. Gianni Bona, la dott.ssa Enrica Crivelli, il dott. Filippo Mittino, il prof. Maurizio Stangalino e la dott.ssa Giuliana Ziliotto, coordinati dal dott. Federico D’Andrea.
Sono seguiti poi i contributi della dott.ssa Anna Ferruta, del prof. Filippo Maria Ferro (attraverso un filmato), del dott. Norberto Dalloni, della dott.ssa Annalisa Ferrara, della dott.ssa Rossella Grandi.
Marcella Balconi ha operato in un periodo storico cruciale, un’epoca in cui la Neuropsichiatria si andava affermando con nuovi paradigmi teorici e metodologici. Nel corso del Novecento, l’approccio alla salute mentale dell’infanzia ha infatti conosciuto un’evoluzione profonda: da una visione prevalentemente organicistica e istituzionalizzante si è passati gradualmente a una concezione più integrata, che ha saputo accogliere i contributi della psicologia dello sviluppo e della psicoanalisi
Un aspetto rivoluzionario della modalità di intervento della Balconi, dapprima come pediatra e poi come neuropsichiatra e psicoanalista infantile, è stato infatti quello di superare la dicotomia tra malattia organica e disagio psichico, integrando invece i due ambiti in una visione complessa dello sviluppo del bambino. In tal senso, ha anticipato molte delle attuali riflessioni sull’importanza dell’ambiente relazionale nei primi anni di vita e sulla necessità di connettere campi diversi del sapere, a ponte tra dimensione umanistica e scientifica
Il suo lavoro ha avuto un impatto significativo anche nell’organizzazione dei Servizi per l’infanzia. Ha contribuito alla nascita di un modello di presa in carico innovativo, sottolineando la necessità di un approccio multidisciplinare, in cui medici, psicologi, educatori e assistenti sociali collaborassero per il benessere globale del bambino. Il modello che la Balconi ha costruito e che risulta tutt’oggi attuale, prevede la costituzione di équipes multidisciplinari nel Servizio pubblico, all’interno delle quali le varie figure siano in grado di accogliere la richiesta di aiuto portata spontaneamente dai genitori ( o mediata dal pediatra, dalla scuola ecc…) .Va dunque sottolineato il suo innovativo contributo alla psicoanalisi infantile, disciplina che, negli anni della sua attività, si stava iniziando a sviluppare. Balconi ne ha pienamente saputo cogliere il valore come strumento per esplorare il mondo interno del bambino, dando tra l’altro particolare rilievo al gioco e al disegno come vie privilegiate per comprendere la sua vita psichica.
A distanza di anni, il lavoro di Marcella Balconi continua a interrogarci e a offrire spunti fondamentali per la nostra pratica clinica e per la ricerca. Oggi, in un’epoca in cui la salute mentale infantile è messa alla prova da sfide nuove, come l’impatto delle tecnologie digitali e l’aumento delle fragilità sociali, il suo pensiero ci invita a non smettere di cercare modelli integrati di cura. La sua capacità di coniugare rigore scientifico e sensibilità umana rimane un modello basilare per tutti coloro che lavorano con i bambini e con le loro famiglie. Il suo insegnamento ci esorta a non cadere nella tentazione di ridurre la complessità della mente infantile a mere etichette diagnostiche, ma a mantenere sempre vivo l’ascolto, l’osservazione e il desiderio di comprendere la sofferenza del bambino nella sua unicità.