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Maurizio Asquini intervista l'autrice e pittrice Luisa Marangon

Novara - Uno scrittore novarese ormai affermato che intervista un'artista sempre della sua città che si sta mettendo in luce proprio negli ultimi tempi con iniziative di notevole spessore. Ecco a voi le risposte di Luisa Marangon alle domande mai banali di Maurizio Asquini.

Autrice e pittrice oleggese nota per le sue meritevoli mostre, esordisce al pubblico con un romanzo dal titolo molto originale, Cabouchon rouge. Una storia di taglio giallistico carica di suspense e di colpi di scena. Una nuova e promettente figura nel mondo letterario novarese. Maurizio Asquini l’ha intervistata in occasione di un incontro al pubblico svoltosi lo scorso mese alla biblioteca di Carpignano Sesia.

Chi è Luisa Marangon e come è nata l’idea di scrivere un romanzo e di lanciarsi nel mondo dell’editoria.

"Mi sento più che altro una pittrice. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico di Novara è iniziato il mio percorso artistico, partecipando a mostre collettive e personali di pittura. Quello che ha dato inizio alla scrittura è stata l’adesione prima a un concorso letterario sul territorio e nello stesso periodo a un concorso per brevi racconti gialli. Da qui è nata la passione per il racconto giallo che mi ha indotto a partecipare a una selezione per un romanzo breve. Mi è stata fatta una proposta di pubblicazione e con il mio primo racconto Cabouchon Rouge, edito Aletti, ho avuto la possibilità intanto di entrare nel mondo dell’editoria e di confrontarmi con altri scrittori partecipando a vari eventi".

Cabouchon rouge, da dove nasce questo titolo?

"Il titolo si riferisce a un famoso vino “Cabochon Rosè” della Franciacorta. Ho aggiunto una U, dato che non sapevo per gli eventuali diritti d’autore se potevo citare il nome del vino. Infatti  pur aggiungendo la consonante mantiene sempre lo stesso suono". 

Il romanzo vede la protagonista dopo un viaggio in Canada, coinvolta in una serie di morti sospette, puoi parlarci della protagonista e dei personaggi principali del romanzo.

"Essendo un romanzo breve, non vi sono molti protagonisti, le loro descrizioni sono molto minime. Rispecchiano la vita comune di molte coppie, dove l’amore pone sempre delle domande ed è al centro della vicenda. Il giallo si intreccia nella doppia vita della protagonista". 

Trattandosi di un giallo che stile hai adottato?

"Il classico schema dei grandi scrittori di gialli, soprattutto seguendo le regole di S.S. Van Dine pseudonimo dello scrittore Willard Huntington Wright. Il quale ha fatto un elenco di cose che nel giallo non devono assolutamente mancare. Ad esempio: il lettore deve avere le stesse possibilità dell’investigatore, sia che  ci sia o no nel racconto, di risolvere il mistero".

Ogni autore lascia qualcosa di sé, nelle proprie opere. Quanto c’è di Luisa in questo giallo?

"Il viaggio in Canada effettuato nel 2015, che ha dato spunto all’omicidio-suicidio. Il resto è pura fantasia".

Quali sono i tuoi futuri progetti? Ci sarà un’altra pubblicazione?

"A breve un nuovo romanzo giallo “Single fino alla morte”, ambientato sul lago Maggiore. Arona avrà il suo cadavere affacciato sul lago. Un racconto molto più lungo, ricco di personaggi, legato al mondo moderno dei social".

Come leghi l’arte della pittura con la scrittura e quando non dipingi o scrivi come occupi le giornate?

"Diciamo che scrivo e dipingo quando scatta l’ispirazione, nel frattempo medito, leggo, faccio cose normalissime di tutti. Ho ancora molto da imparare e affinarmi nella scrittura, conto sui miei probabili lettori per migliorare, aspettando critiche costruttive".