Novara - “Alba non è stata una seconda scelta. Se avessi potuto accedere al Registro delle adozioni, avrei comunque fatto domanda per un bambino con disabilità”. Queste sono le parole di Luca Trapanese, il quarantaduenne che, nell’estate del 2017, ha preso in affido e poi adottato Alba, neonata con la sindrome di Down non riconosciuta dalla madre alla nascita e rifiutata da 30 possibili famiglie adottive.
Una storia bellissima, balzata agli onori delle cronache e poi racchiusa tra le pagine di un libro, scritto a quattro mani con Luca Mercadante, pubblicato per Einaudi e intitolato “Nata per te”.
Napoletano, single, una vita nel sociale a fianco delle persone disabili e delle loro famiglie, Trapanese aveva, da tempo, fatto richiesta per poter accudire un bimbo disabile, senza porre alcuna condizione. Un anno dopo averla avuta in affido, Trapanese ha, finalmente potuto adottare Alba, che oggi è ufficialmente sua figlia. La legge italiana dà la possibilità ai single di adottare un bambino solo in alcuni casi particolari, quelli previsti dall’articolo 44 della legge 184 del 1983: uno di questi è la disabilità. “La legge non è discriminatoria, è vecchia e fa riferimento a una famiglia che non esiste più – commenta Trapanese -io sono a favore dell’adozione da parte di uomini e donne singoli, al di là dell’orientamento sessuale, perché ci sono tante persone che, pur non avendo una relazione, possono essere ottimi genitori”.
Trapanese ha una lunga esperienza con la disabilità: nel 2007 ha fondato a Napoli l’associazione “A ruota libera onlus” per dare alle persone disabili la possibilità di socializzare, coltivare talenti, integrarsi e ha dato vita a una comunità per ragazzi orfani e disabili, una scuola di recupero di antichi mestieri per giovani disagiati e a “La casa di Matteo”, casa - famiglia per bambini con gravi patologie.
Luca Trapanese sarà a Novara, ospite di un evento benefico organizzato da Anffas Novara, Anffas Borgomanero, Anffas Valsesia e Fondazione Comunità Novarese con la collaborazione del Circolo dei lettori, giovedì 24 ottobre alle 18.00 nel Salone dell’Arengo del Broletto, a raccontare la sua storia e quella di Alba anche attraverso le pagine del suo libro, a dialogo con Barbara Bozzola.
L’ingresso è libero e gratuito.
I fondi raccolti durante la serata saranno devoluti al progetto di Anffas “Il Paese delle Vacanze”che promuove un nuovo concetto di “tempo libero di qualità” per le persone disabili e per le loro famiglie. Per sostenere il progetto sono disponibili diversi strumenti:bollettino postale sul conto corrente n. 18205146 intestato a Fondazione Comunità Novarese Onlus, Bancoposta codice Iban IT63 T0760110100000018205146 a favore di Fondazione Comunità Novarese Onlus, Conto Paypal intestato a Fondazione Comunità Novarese Onlus all’indirizzo donare@fondazionenovarese.it; il tutto sempre indicando nella causale “Il Paese delle Vacanze”. Con una donazione minima di 10 euro, al termine della presentazione del libro sarà possibile partecipare al rinfresco dedicato al Broletto Food and Drink.
“Luca Trapanese – spiega la Direttrice di Anffas Laura Lazzarotto- con la sua storia personale, rappresenta perfettamente il nostro interesse principale, quando si parla di disabilità. Risulta, infatti, molto difficile, quando si tratta l’argomento, non cadere in eccessivi tecnicismi, nel pietismo e nell’etichettatura. Spesso si rischia di allontanarsi troppo da una visione globale della persona. Dobbiamo tornare a valorizzare la dimensione umana e affettiva delle persone disabili, non focalizzandosi solo sulle diversità o sulle patologie: Luca in Alba ha visto una figlia, non esclusivamente una persona Down”.
Anche il progetto “Il Paese delle Vacanze” va in questa direzione: “Il progetto nasce, infatti, - continua la Vice Presidente di Anffas Novara Sabina Bovio- dall’idea che i soggiorni per le persone disabili non siano solo un sollievo per le loro famiglie, ma un momento in cui creare relazioni e vera inclusione in luoghi anche vicino a casa, dove le persone disabili si possano sentire parte attiva della loro comunità. Un tempo libero, quindi, che non sia solo libero dalle normali attività ma che sia pieno di qualità, con relazioni di vera amicizia, non solo di tipo riabilitativo”.
“Ci fa molto piacere organizzare insieme ad Anffas questo evento – chiude il Presidente della Fondazione Comunità Novarese onlus Cesare Ponti – a cui speriamo che la comunità novarese partecipi con entusiasmo. Crediamo che la storia di Trapanese e di sua figlia Alba sia un bellissimo esempio di cosa significhi il termine “famiglia”. Raccontare la loro storia è un’occasione per parlare di disabilità, o meglio, della paura che ancora oggi esiste della disabilità e dell’avere un figlio disabile. Ci sono ancora troppe barriere non solo fisiche e architettoniche ma soprattutto culturali e storie come queste sono uno stimolo positivo alla creazione di un moderno welfare e alla diffusione di una nuova, fondamentale, cultura dell’inclusione”.