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NELLA BALENA, IL NUOVO LIBRO DI ALESSANDRO BARBAGLIA

Novara - In momenti cupi, drammatici come questo, solo la Cultura e la lettura ci può salvare. E se ha dare un contributo importante è una persona perbene, uno scrittore capace e preparato e soprattutto un amico vero come Alessandro Barbaglia, ecco che cresce la voglia di tuffarsi in un bel libro: l'ultima sua creatura. Stiamo parlando di 'Nella balena' che viene pubblicato a breve e del quale ha tracciato una storia e un profilo con la delicatezza che è solo da prendere esempio...

"Ieri, come fosse Natale, ho capito che è oggi. E che Nella balena uscirà, quando sarà il suo oggi. Se vi va, aspettatela con me. E' il mio romanzo più mio. Ieri ho indossato il mio maglione di Natale. Era ancora nell’armadio, l'ho visto e ho pensato: “perché no?”. E’ verde e c’è Babbo Natale: barba bianca, pelle rosa, cuffia rossa come la montatura degli occhiali da sole che indossa. E’ un Babbo Natale molto yes. Un maglione così lo indossi solo a Natale se ti senti molto yes o se sai che non uscirai di casa e che ti aspettano solo video chiamate; sarai inquadrato dal collo in su, il maglione non lo vedrà nessuno, sotto potresti anche essere in mutande. Ieri ho indossato il mio maglione di Natale. Lorenzo ha quasi due anni, è mio figlio, è nato lo stesso giorno in cui è uscito il mio secondo romanzo: "L'Atlante dell'Invisibile"; non vedeva quel maglione da dicembre. Mi è corso incontro, l'ho preso in braccio. “Oh oh oh” ha detto ingrassando la vocina. “Mi piace questo!” e mi ha dato delle gran pacche sul petto, una raffica, a manine aperte, proprio dove Babbo Natale ha gli occhiali e io lo sterno. Ha riso. “Pacco?” ha indicato poi le Billi Ikea ancora nel cartone. Sono lì da un mese. Ho riso. Ne abbiamo montata una. Insieme. Tra una vite e un martello rosso di plastica si è fatto Natale. Oggi la Billi è montata, è il 27 marzo: venerdì. Ho dovuto guardare il calendario per scoprirlo. Ad istinto avrei detto fosse ieri. Ma non il 26 marzo, uno ieri generico. Da settimane ogni giorno profuma di ieri, e non è un buon profumo. E’ il 27 marzo, il 31 marzo avrebbe dovuto uscire il mio romanzo nuovo: Nella balena. Non uscirà. Cioè, non uscirà il 31 marzo, non uscirà nemmeno il 14 aprile, come ad un certo punto avevamo ipotizzato, se tante cose andassero bene uscirà il 21 aprile. E se no? E se no vedremo. Il futuro arriva sempre, è l’unica cosa che sa fare. Anche per la mia balena smetterà di essere ieri. Ogni tanto, però, questo ieri mi ferisce nel narcisismo. E allora penso, cazzo (sì, proprio cazzo) sono due anni di lavoro, è il libro più mio che abbia mai scritto, era tutto pronto, sono già uscite anche le prime recensioni, una bellissima su TuttoLibri e adesso: tutto sospeso. Il più delle volte però penso che non si possa fare un pensiero così, non adesso. Questi giorni non sono uno dispetto fatto ai nostri progetti e non sono nemmeno la mia vita che viene sospesa; questi giorni sono la mia vita. E la vita non è uno scherzo, va presa sul serio. Come fanno gli scoiattoli, o le api, come fanno gli alberi: con quel tipo di serietà che i vivi devono alla vita. Nella vita non abbiamo altro da fare che vivere. La sospensione è un’illusione, questo tempo non è un gigantesco ieri che di colpo mi metterò alle spalle, questo tempo è la mia vita. E la vita è fatta anche di tutte le sue ceneri, di tutte le sue macerie. Di tutto il suo dolore. Vivere non è sospendere, è sentire. E io sento che Nella balena uscirà e che non sta ritardando, Nella balena sta già vivendo questo tempo, al suo meglio. Le storie non scadono, avete mai sentito parlare dell’Odissea, ad esempio? Le storie non hanno bisogno di essere puntuali. Ieri, per esempio, era Natale. Ci vediamo Nella Balena, è la storia che ho più amato scrivere. Se vi va, aspettatela con me. Non vedo l’ora di raccontarvela, sarà primavera inoltrata quando capiterà. Adesso è preso. Adesso è oggi".