Novara - E’ disponibile su Disney Plus il fresco vincitore di tre premi Oscar (miglio regia, miglior attrice protagonista, e soprattutto il l’ambitissimo miglior film) “Nomadland”. Ma è davvero così bello? Risposta: assolutamente si, è una pellicola che non lascia indifferenti e che fa riflettere fin dai primi minuti fino alla fine. Un docu-film tratto dal libro della giornalista Jessica Bruder, racconta la vita della sessantenne Fern, interpretata da una strepitosa Frances McDormand (Tre manifesti a Ebbing; Missouri), che, dopo aver perso il marito ed il lavoro presso la città di Empire nel Nevada (città che è stata fondata nel 1923 e abbandonata tra il 2011 e il 2012 a causa della chiusura delle miniere di gesso), decide di intraprendere la vita della nomade girando gli Stati Uniti occidentali a bordo del suo amato van, trasformato in una casa mobile, facendo di tanto in tanto qualche lavoretto saltuario.
Grazie al suo viaggio facciamo la conoscenza di altre persone che hanno deciso, o sono state costrette, ad intraprendere il suo stesso stile di vita. Raccontano le loro storie, a volte molto tristi, ma sempre con il sorriso. Storie che fanno pensare e, come dicevo all’inizio fanno riflettere molto, soprattutto perché a raccontarle non sono attori professionisti, ma persone reali che ci espongono le loro storie di vita.
La regista Chloè Zhao (The rider; The Eternals) ci va vivere quasi in prima persona questo bellissimo viaggio, quasi come fossimo lì con Fran, capendone di più le sue motivazioni ed emozioni, ed è impossibile non empatizzare fin da subito con la protagonista.
Un film davvero ben fatto, che ci trasporta anche grazie alla bellissima colonna sonora firmata da Einaudi. Una pellicola che ti porta dall’inizio alla fine a vivere una realtà di cui si parla ancora troppo poco, facendoci conoscere un mondo quasi invisibile. Quello che colpisce di più è il senso di famiglia e di umanità, che si crea tra queste persone che si sostengono l’un l’altra dove ognuno ha un ruolo ben definito all’interno della comunità. Impossibile non emozionarsi durante la visione.
Piccola curiosità: in Cina non è ancora stato trasmesso, a causa delle dichiarazioni che ha rilasciato la regista dove ha criticato il governo cinese. Molti hanno criticato l’assenza di una trama e la lentezza del film. Bè, la pellicola ci racconta la vita di una donna che in poco tempo ha perso tutto e di come si adatti a vivere in un maniera completamente diversa dall’ordinario, e la “lentezza” in cui viene narrata ci aiuta di più ad entrare in empatia con la protagonista e a capire la sua decisione. Assolutamente da non perdere.
Tiberio