Novara - Giovedì 31 l’apertura del festival sarà affidata alla prima data italiana del sestetto Touch And Go del promettente batterista californiano Vijay Anderson. "Touch And Go, nato originariamente come organico per suonare composizioni di altri musicisti, il gruppo ha poi trovato un suo naturale sviluppo grazie alla interessante scrittura del leader e alla flessibilità degli strumentisti coinvolti, i sassofonisti Sheldon Brown e Aaron Bennett, l’ottimo clarinettista Ben Goldberg, il trombettista Darren Johnston e la contrabbassista Lisa Mezzacappa. L’idea di base di Anderson è quella di scrivere avendo in mente le singole personalità dei suoi compagni di avventura e questo, unitamente alla capacità di sintetizzare con grande efficacia la lezione di maestri come Monk, Ornette Coleman, Ellington, ma anche il sottovalutato John Carter e Roscoe Mitchell, con cui il batterista ha studiato al Mills College. Con una linea di fiati coloratissima e in grado di scambiarsi i ruoli e un tandem ritmico di incandescente propulsione, il sestetto propone una musica che sfugge agli inutili steccati delle definizioni stilistiche per esplorare i processi creativi con la massima libertà di combinazioni formali. Gran parte del merito va certamente a Anderson, nome di cui in Italia magari si parla poco, ma che ha suonato con moltissimi colleghi di rango, da Wadada Leo Smith a John Tchicai e che con un approccio di innata multidisciplinarietà sa aprire la musica dei suoi gruppi al rischio dell’inaspettato. Touch And Go!".
Venerdì 1° giugno vedrà lo storico ritorno sul palco dell’Italian Instabile Orchestra, a più di vent’anni dalla sua formazione per celebrare una delle più importanti big band a livello mondiale e raccontare una storia unica.
“Alla luce della storia, il nome è ironico ma anche profetico. Quando nel 1990 Pino Minafra ha l’idea di mettere assieme una vera grande orchestra costituita da alcuni dei migliori “liberi improvvisatori” italiani non si illude che la formazione abbia vita lunga; da qui nasce l’aggettivo che la connota e l’ha resa celebre. Ma se la vita dell’Instabile, soprattutto in patria, non è mai stata facile, eccola ancora in piedi a 22 anni di distanza, un traguardo che poche formazioni (di ogni stile) possono vantare, soprattutto nel nostro continente e in questi tempi di cultura evanescente. L’Italian Instabile Orchestra si rende riconoscibile nella differenza (e nella voce dei suoi solisti, com’è giusto che sia)”.
Chiuderà sabato 2 il primo fine settimana di concerti Ricardo Gallo, pianista colombiano che con il suo Cuarteto si muoverà tra tradizione e improvvisazione, con una formazione che può essere definita una all-star del paese latino-americano.
“La presenza latinoamericana nel jazz ha una lunga storia. Ma oggi assistiamo ad un processo di ulteriore, forte globalizzazione del jazz, ed è il momento di scoprire altri paesi e musicisti che anche in forza del loro specifico background culturale possono dire una parola nuova nel jazz. Giovane pianista e compositore colombiano, Ricardo Gallo si è distinto, spesso alla testa di proprie formazioni, con una musica che coniuga un linguaggio spiccatamente contemporaneo, facendo tesoro della lezione del free, ed elementi ripresi dal patrimonio della musica tradizionale colombiana. Il suo talento gli ha permesso in questi ultimi anni di operare come leader anche a New York, con formazioni in cui figurano musicisti di prim'ordine della scena dell'avanguardia come Ray Anderson, Mark Helias e Pheeroan Ak Laff. Gallo ha fra l'altro stabilito una produttiva sintonia con Peter Evans, formidabile trombettista che Novara Jazz Winter ha fatto ascoltare nella sua stagione appena conclusa”.
I dj set - Anche quest’anno non mancheranno i dj a far ballare il pubblico dopo ogni concerto nella cornice unica del Broletto: dall’Acid Jazz dello storico produttore francese Raphael Sebbag, con l’apertura del pioniere e fondatore dell’etichetta Right Tempo Rocco Pandiani (1 giugno da mezzanotte), alla serata del duo Soulful Torino che si presenterà insieme a tre moschettieri del popcorn dal Belgio: Michel Randazzo, Franco Pallozza e Salvatore Alongi (2 giugno da mezzanotte).
Jam session, workshop, afterhour, mostre - Novara Jazz non è solo concerti ma anche una serie di attività collaterali che lo rendono uno degli eventi più completi ed interessanti nel panorama jazz: jam sessions nei locali storici della città, workshop dedicati a musicisti ed appassionati come ai bambini, aperitivi al Broletto, concerti diurni per ascoltare e scoprire le migliori proposte delle giovani jazz band, afterhour per ballare e due mostre di livello internazionale tra Casa Bossi, riletta da Gian Maria Tosatti (fino al 3 giugno), e l’installazione di Roberto Masotti dedicata a John Cage alla Galleria BasexAltezza (1 giugno ore 19.00), che affiancherà una serie di concerti e performance a ricordare il grande musicista, da Casa Bossi a Oleggio.
Jazz brunch, tramonti in jazz e a tavola con jazz - Confermati i Jazz Brunch e Tramonti in Jazz, occasioni uniche per scoprire il territorio e offrire centralità e visibilità a luoghi straordinari della regione attraverso grandi concerti: dal cortile della Provincia di Novara (1 giugno ore 18.00) a Villa Picchetta (2 giugno ore 12.00), a cui si arriva con l’imperdibile Tappa jazz che parte da piazza Duomo a Novara, fino al Cortile della Soprintendenza (3 giugno ore 12.00), la grande musica sarà accompagnata da straordinarie degustazioni e luoghi speciali dove rilassarsi dopo le notti del festival. Il legame jazz e cibo quest’anno è ulteriormente indagato dalla novità A tavola con jazz: da Venerdì 1 a Domenica 3 giugno la gastronomia italiana e internazionale si riunisce in Piazza Duomo a Novara grazie a Arte Group srl: circa 15 stand con vendita di prodotti regionali italiani si alterneranno stand di somministrazione, per gustare ottimi piatti. Sabato 2 giugno l'Associazione cuochi di Novara e Vco, rappresentati dallo Chef Valerio Angelino C., renderà omaggio al festival dell'esecuzione dal vivo di una scultura di zucchero sul tema del jazz.