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NUOVA RASSEGNA I CONCERTI DEL CONSERVATORIO

Nasce una nuova iniziativa culturale in collaborazione con il nuovissimo Museo del Violino di Cremona

Novara - Domenica 26 gennaio  alle ore 11, presso l’auditorium “Giovanni Arvedi” del Museo del Violino di Cremona  incomincia una nuovissima rassegna musicale. L’inaugurazione è affidata al Conservatorio “G. Cantelli” di Novara, che torna così a far parlare di sé al di fuori dei confini cittadini, nella patria mondiale del violino e della musica. Scopo dell’iniziativa è dare la possibilità a giovani e meritevoli strumentisti di partecipare a una rassegna concertistica di prestigio, all’interno di uno degli auditori italiani più avveniristici.

LA RASSEGNA CONCERTISTICA - “Uno degli obiettivi che più ci sta a cuore”  - sottolinea la dott.ssa Virginia Villa, direttore generale della Fondazione Museo del Violino “Antonio Stradivari” di Cremona – “è quello di offrire ai protagonisti del concertismo di domani la possibilità di proporre un saggio della loro bravura in una delle sale di più moderna concezione e realizzazione acustica, testata e largamente apprezzata dai concertisti di fama internazionale che si sono esibiti in questi primi mesi di apertura. Ecco il perché di una rassegna come questa”.

Questo il calendario completo dei Concerti.

Si comincia questa domenica 26 gennaio alle ore 11, con “I solisti del Cantelli”. In programma musiche di: Dall’Abaco, J.S. Bach, A. Scriabin, S. Karg-Elert, J. Ibert, C. Debussy, C Graziani. Eseguono: Giulia Gillio Gianetta (violoncello barocco), Davide Tomasi (Chitarra), Gabriele Marzella(pianoforte), Francesco Guggiola (flauto traverso)

Gli altri appuntamenti:

*DOMENICA 23 FEBBRAIO  - ORE 11 Serenata per fiati in collaborazione con il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza

*DOMENICA 23 MARZO – ORE 11 Sulle corde dell’arpa in collaborazione con il Conservatorio “G. Verdi” di Como

*DOMENICA 30 MARZO – ORE 11 Toyota Junior Sinfonietta Toshiaki Hayasashi direttore

*DOMENICA 27 APRILE – ORE 11 Suoni e volti del Barocco in collaborazione con il Conservatorio “A. Boito” di Parma

*DOMENICA 25 MAGGIO – ORE 11 “Ai preat”: melodie e ricordi del canto popolare italiana in collaborazione con il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria

*DOMENICA 22 GIUGNO – ORE 11 I colori delle percussioni in collaborazione con il Conservatorio “L. Campiani” di Mantova

L’Auditorium Giovanni Arvedi è un gioiello di ingegneria acustica da 464 posti. La nuova sala è stata ricavata nell’originale Salone delle Adunate di Palazzo dell’Arte. Il progetto di acustica è stato curato dall’ingegnere Yasuhisa Toyota dello studio Nagata Acoustics, uno dei più grandi esperti mondiali del settore e già capo progetto di oltre 50 sale concerto nel mondo, dalla Mariinsky Theatre Concert Hall di San Pietroburgo alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles. Le dimensioni originali della sala erano 36 metri di lunghezza, 14 metri di larghezza e 10 metri di altezza. Dalle analisi effettuate dallo studio Nagata Acoustics è emersa la necessità di incrementare la sezione libera della sala per migliorarne la resa sonora. Si è quindi deciso di abbassare il livello del palco, scavando al di sotto del pavimento esistente. La profonda fondazione, di 3,50 metri sotto il livello della pavimentazione attuale, ha reso possibile questa operazione. Il risultato di questo intervento è il traguardo dei 14 metri di altezza del soffitto sopra al palcoscenico, che ha contribuito a raggiungere un livello di perfezione dell’acustica tale da consentirne l’utilizzo anche come sala di incisione. Le scelte architettoniche sono in dialogo con il progetto acustico: tende acustiche mobili dietro le porte storiche private dei vetri per creare superfici assorbenti variabili in funzione delle necessità; a lato del palcoscenico altre tende acustiche mobili sono celate da un rivestimento in legno con la superficie aperta al 50%. Un’intercapedine alta 60 cm che funge da cassa di risonanza sotto il palcoscenico centrale, realizzato con un legno particolare: il cedro giallo dell’Alaska. Il livello di acustica raggiunto è talmente alto da consentire la registrazione in diretta di concerti eseguiti all’interno della sala, che profila Cremona e la sua tradizione musicale come un esempio di eccellenza a livello internazionale.