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NUOVA ROTAZIONE DELLE OPERE ALLA “GALLERIA GIANNONI”

Novara - Ha preso nei giorni scorsi il via la nuova rotazione delle opere della Galleria Giannoni, grazie alla quale alcune tele dell'Accademia (attualmente smobilitata per far posto a Homo Sapiens) vengono riproposte all'interno del percorso di visita della Galleria d'Arte Moderna. La ‘nuova’ sezione si propone come temporaneo inserto sul tema della pittura di storia, ad integrazione del percorso delle prime due sale. Offre quindi alla visione del pubblico gli antefatti della collezione di Alfredo Giannoni, legati alla presenza a Novara del Collegio Caccia. Questa istituzione, nata per sostenere l’educazione dei novaresi, nell’Ottocento amplia i suoi obiettivi, garantendo anche agli aspiranti artisti un appoggio economico che permette loro di frequentare i corsi accademici, nonché soggiorni di studio a Roma e a Firenze.

Attraverso tale tramite pervengono quindi alle collezioni civiche novaresi opere e saggi accademici degli artisti pensionati del Collegio Caccia, di cui in questa sala si offre una selezione. I dipinti esposti permettono di valutare le tendenze in atto nella pittura di storia nei decenni precedenti l’unità italiana. Esempi di virtù etiche e il recupero di glorie patrie animano le tele di Giuseppe Vannetti con “Gli ultimi giorni di Torquato Tasso”, di Antonio Colombo con “La confessione di Margherita Pusterla”, copia da Cesare Cantù, eseguita nel 1853, e di Giuseppe Galliazza con “Cristoforo Colombo domanda ricovero per suo figlio Diego stanco di viaggi” eseguita nel 1863.

L’episodio, poco conosciuto della vita del navigatore genovese, lo vede affidare il primogenito al monastero dei francescani di Santa Maria de la Rabida presso Siviglia. Un soggetto di storia locale è proposto invece da Andrea Miglio (Novara 1803 – 1890), che raffigura il leggendario incontro tra Pier Lombardo, personaggio illustre del medioevo novarese, e la madre, avvenuto nel 1159 quando il teologo fu nominato vescovo di Parigi. L’opera, dipinta a Venezia nel 1836 e spedita a Novara per essere sottoposta al giudizio degli amministratori del Collegio Caccia, mostra un aggiornamento sulla pittura storicista di Francesco Hayez e di Pelagio Palagi, quest’ultimo presente a Novara, nella basilica di San Gaudenzio, con la tela nella cappella di Sant’Adalgiso.

Di particolare interesse gli esemplari di miniature su avorio eseguite dall’artista fiorentina Luisa Corsi, facenti parte della raccolta di 100 piccoli ovali che rappresentano un curioso Pantheon di uomini e donne illustri, pervenuto per donazione alla Biblioteca di Novara nel 1872. La fortuna di tali repertori iconografici raggiunge la massima espansione in epoca risorgimentale, nell’ambito di quella cultura democratica cui appartiene il donatore, il novarese Prospero Bollini, esule volontario dal 1826 a Firenze, rientrato in patria nel 1867.