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Nuovi incontri e dibattiti sulla responsabilità con il FDU

I prossimi appuntamenti del Festival della Dignità Umana tra Novara e i laghi: sabato l’economista Zamagni, Lunedì il sociologo Magatti con il vescovo, martedì l’ex giudice Colombo e il 3 ottobre il teologo Piana e il politico Castagnetti
Gherardo Colombo

Novara - Prosegue il fitto calendario del Festival della Dignità Umana che nella prima settimana ha fatto registrare oltre 1200 partecipanti. Ecco i prossimi appuntamenti.

Sabato 28 settembre alle ore 16 a Borgomanero presso il Salone d’onore a Villa Marazza, in Viale Marazza 5, Stefano Zamagni sarà a colloquio con Davide Maggi e Carlo Volta per il dibattito Essere “responsabili”: come civilizzare il mercato. Che cosa significa oggi «essere responsabili»? Se è relativamente facile rispondere quando è questione di comportamenti dei singoli, le difficoltà sorgono quando entrano in gioco azioni che riguardano la collettività. Chi è, ad esempio, responsabile delle disuguaglianze crescenti, della disoccupazione, della povertà, dei disastri climatici? E che cosa accadrà nella società dei big data e dei social network, dove le smart machine potranno «pensare» e decidere? Nel mondo iperconnesso e globalizzato ogni azione si carica di conseguenze non volute, e spesso neppure immaginate. Essere responsabili allora non è solo non fare il male - è questa la responsabilità come imputabilità - ma è agire per il bene e, nel mercato, adottare comportamenti che affermino la responsabilità come prendersi cura. Stefano Zamagni è professore ordinario di Economia politica all'Università di Bologna. Si è laureato nel 1966 e dal 1969 al 1973 si è specializzato all'Università di Oxford presso il Linacre College. Prima di Bologna, ha insegnato all'Università di Parma e fino al 2007 ha insegnato all'Università Bocconi. È autore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico, così come di contributi al dibattito culturale e civile. Il suo ultimo titolo è Responsabili. Come civilizzare il mercato (Il Mulino 2019).

Lunedì 30 settembre alle 18 nella prestigiosa sede della sala Maddalena in Vescovado a Novara, in via Puccini 11 Mauro Magatti e Chiara Giaccardi presentano il loro ultimo libro La scommessa cattolica con mons. Franco Giulio Brambilla.  Duemila anni di storia, un miliardo e mezzo di fedeli, la più grande religione del mondo: ma dietro la facciata rassicurante dei numeri, gli scricchiolii che si odono nell'edificio della cristianità non possono essere sottovalutati. La Chiesa cattolica romana appare invecchiata e impacciata, in difficoltà soprattutto in Europa, dove il destino della fede deve misurarsi con un passato complesso in cui si sono attorcigliati cristianesimo, modernità, secolarizzazione, e con un presente in cui si intrecciano oggi progresso scientifico e religioni fai da te. In che modo allora la Chiesa potrà star dentro la vicenda moderna? C'è ancora posto per domande che non si esauriscano nelle promesse della tecnoscienza? Mauro Magatti, sociologo ed economista, con dottorato in Social Sciences a Canterbury, è professore ordinario in Sociologia generale. Editorialista del “Corriere della Sera”, è membro della Commissione centrale di beneficienza della Fondazione Cariplo, del Comitato per la solidarietà e lo sviluppo di Banca Prossima e del Comitato permanente della Fondazione Ambrosianeum. Chiara Giaccardi insegna Sociologia e antropologia dei media presso l’Università Cattolica di Milano. Tra i suoi libri con Mauro Magatti si segnalano: La globalizzazione non è un destino (Laterza 2001), L’io globale. Dinamiche della socialità contemporanea (Laterza 2003), Generativi di tutto il mondo unitevi! Manifesto per la società dei liberi (Feltrinelli 2014). Il loro ultimo libro è La scommessa cattolica (Il Mulino 2019).

Martedì 1° ottobre alle 21 presso il Castello Visconteo Sforzesco di Novara, in Piazza Martiri della Libertà, il magistrato Gherardo Colombo (nella foto) dialogherà con il giornalista de La Stampa Mario Baudino con l’incontro Educare alla giustizia «La legge sta in equilibrio ed è legame sociale. Ma se rompe l’equilibrio, avviene il disfacimento, la frattura, cioè corruzione». La corruzione è una piaga che infetta gran parte della vita sociale e politica del nostro Paese, in misura non solo eticamente inaccettabile ma anche economicamente insostenibile. È un altro aspetto della responsabilità nella società attuale. Con la consapevolezza che la democrazia può rappresentare un ambiente favorevole alla diffusione della corruzione e scavando nella nostra natura e nel desiderio tipicamente umano di raggiungere fama, potere e ricchezza anche a costo di sopraffare il prossimo, occorre riflettere su molti aspetti legati alla giustizia, soprattutto a favore di quanti ancora credono nell’onestà, nella correttezza e nei principi della nostra Costituzione. Gherardo Colombo è stato magistrato è noto per aver condotto, o contribuito a condurre, inchieste importanti sul crimine organizzato, la corruzione, il terrorismo e la mafia, tra cui la scoperta della Loggia P2 e Mani Pulite. Oggi è vicepresidente della casa editrice Garzanti. Ha pubblicato diversi libri nei quali mette la sua esperienza di giudice al servizio di una divulgazione attenta e scrupolosa dei concetti di democrazia, giustizia e cittadinanza. Fra i più noti, Il vizio della memoria (editore 1998), Educare alla legalità (con Anna Sarfatti, editore 2011), Il perdono responsabile. Perché il carcere non serve a nulla (editore 2013), Lettera a un figlio su Mani Pulite (Garzanti 2015), Il legno storto della giustizia (con Gustavo Zagrebelsky, Garzanti 2017) e Democrazia (Bollati Boringhieri 2018).

Mercoledì 2 ottobre alle 18.00 a Milano presso l’Università Cattolica, Largo Gemelli 1 il filosofo Silvano Petrosino conduce la lezione La mistificazione dei social: la responsabilità nella comunicazione. Il Festival della Dignità Umana inaugura una serie editoriale di plaquette dedicate ai temi più scottanti. Si inizia con un testo di Silvano Petrosino che si interroga sul problema della comunicazione nell’epoca dei social: «La tecnologia digitale ha globalizzato la chiacchiera rendendo manifesto un discorrere che non comunica altro che la diffusione e la ripetizione del discorrere stesso: si pensi al dibattito attorno e alle fake news che si impone per la sua limpida vacuità». La tradizione religiosa e filosofica lo ha sempre saputo: al tema della verità non ci si può neppure avvicinare se prima, con la massima serietà e sincerità, non ci si confronta con la drammatica questione relativa non tanto al suo sapere (è la domanda di Pilato a cui Gesù non risponde: «Che cos’è la verità?») quanto piuttosto e ancor prima al suo interesse: la verità interessa veramente a qualcuno? La verità è la questione morale. E di responsabilità. Silvano Petrosino, noto per i suoi studi sul pensiero di Lévinas e Derrida, è uno dei più apprezzati filosofi italiani. Insegna Teorie della comunicazione e Filosofia morale presso l’Università Cattolica di Milano e Piacenza. Tra le sue opere ricordiamo: Il sacrificio sospeso (Jaca Book 2000), Il dono (in collaborazione con P. Gilbert, editore 2002); Piccola metafisica della luce (Jaca Book 2004); L’eros della distruzione. Seminario sul male (in collaborazione con S. Ubbiali, Il nuovo Melangolo 2010); Visione e Desiderio. Sull’essenza dell’invidia (Jaca Book 2010); Capovolgimenti. La casa non è una tana, l’economia non è il business (Jaca Book 2011), Contro la cultura (Vita e Pensiero 2017).

Giovedì 3 ottobre un doppio appuntamento con il teologo Giannino Piana e Pier Davide Guenzi alle 18 presso la Biblioteca Civica Negroni di Novara, in Corso Felice Cavallotti 6, con Etiche della responsabilità: i maestri e alle 21 ad Arona con la  conferenza Pierluigi Castagnetti Per una politica responsabile presso l’Aula Magna del Palazzo Comunale, Via S.Carlo 2. L’incontro di Giannino Piana è una sorta di festa culturale di compleanno al teologo moralista novarese che compie 80 anni presentando il suo ultimo volume dedicato al pensiero di alcuni filosofi morali che fanno riferimento a un orizzonte religioso di interpretazione della vita all’interno di un’"etica della responsabilità". I vari contributi rivestono una grande importanza, non solo per dare una robusta fondazione teoretica alla riflessione teologico-morale, ma anche per mediare la proposta cristiana dentro le istanze della cultura odierna e per rispondere alle domande che emergono dagli sviluppi del progresso scientifico tecnologico nei vari campi della vita personale e sociale. Giannino Piana, già docente di Etica cristiana all’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Libera Università di Urbino e di Etica ed economia alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino, è stato presidente dell’Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale. Ha diretto il Corso di Morale in sei volumi (Queriniana 1989-1995), il Nuovo Dizionario di Teologia Morale (San Paolo 1990) e le collane “Cronache Teologiche” (Marietti) e “Morale” (SEI). Dirige “Questioni di etica teologica” e “L’etica e i giorni” (per Cittadella) e collabora con numerose riviste scientifiche; è autore di rubriche mensili su “Jesus” e “Rocca”. Il suo ultimo libro è Etiche della responsabilità (Cittadella 2019). 

Castagnetti condurrà un incontro sui temi più vivi e attuali della politica. La fine dei regimi autoritari di destra e di sinistra e la crisi del neocapitalismo liberista hanno restituito credibilità a una visione della politica in grado di intrecciare, senza indebiti unilateralismi, libertà e giustizia, individuo, società e Stato, principio di sussidiarietà e principio di solidarietà. Sta in questo la ragione principale dell'attualità del cattolicesimo democratico, che è essenzialmente un modo di stare nella politica, facendo riferimento a presupposti valoriali che affondano le loro radici nel concetto di "persona" e nel riconoscimento della sua assoluta dignità. Come raggiungere con questa politica il "bene comune"? Pierluigi Castagnetti è un politico italiano, esponente dei partiti Democrazia Cristiana, Partito Popolare Italiano (di cui fu l’ultimo segretario), La Margherita e Partito Democratico. Alla fine degli anni sessanta fu per un periodo collaboratore di don Giuseppe Dossetti, poi di Benigno Zaccagnini e Mino Martinazzoli. È presidente della Fondazione Persona, comunità e democrazia di Roma e presidente della Fondazione ex campo di concentramento Fossoli di Carpi. Tra le sue pubblicazioni: La Costituzione offesa (Diabasis 2005), La nuova tenda (Diabasis 2008), Politica e valori. A proposito di cattolicesimo democratico (Cittadella 2016), Sturzo e il partito che mancava (Rubettino 2018).