Novara - A Palazzo Natta è stata presentata la mostra “Dal salotto di Darwin”, dell’artista Omar Ronda. Le sue opere saranno esposte a Palazzo Renzo Piano dal prossimo 1° aprile sino al 22. L’iniziativa rientra nel progetto Exhibition Project 2012, a cui partecipano anche altri artistigià affermati sul panorama nazionale ed estero. La mostra è stata organizzata dall’associazione Art Action, con la collaborazione della Provincia di Novara e Fondazione Novara Sviluppo. “Un’iniziativa di altissimo livello culturale”, ha commentato il presidente della Provincia, Diego Sozzani. “Il maestro Omar Ronda e le sue opere sono conosciuti in tutto il mondo – ha continuato Sozzani– come una fra le più alte espressioni dell’arte contemporanea italiana”. Il presidente, anche in qualità di appassionato d’arte, ha ribadito l’importanza di legare le politiche culturali, turistiche e infrastrutturali “secondo una logica di innovazione e qualità, capace di conferire al territoriouna crescente visibilità e riconoscibilità”.
La mostra di Omar Ronda sarà inaugurata a Novara, durante l’evento di domenica prossima, 1 aprile, alle ore 17 presso il Palazzo Renzo Piano di via Bovio, 6.
“I percorsi innovativi dell’arte contemporanea si sposano perfettamente con gli obiettivi del Polo tecnologico scientifico di Sant’Agabio, nonché con la filosofia di Fondazione Novara Sviluppo”, ha precisato l’assessore provinciale alla Cultura, Alessandro Canelli. “D’altronde – ha aggiunto Canelli – a Novara, mancava una programmazione mirata dedicata ai numerosi appassionai e ai molteplici significati propri all’arte contemporanea”.
Un appuntamento prestigioso, costato alla Provincia circa 1000 Euro, “proprio grazie all’impegno e alla credibilità dell’Associazione Art Action, che dopo dieci anni di attività si era trovata d’improvviso senza una sede”, ha ricordato l’assessore.
“Anche questa esperienza è frutto della sinergia con la Provincia di Novara” ha sottolineato il direttore artistico di Art Action, Vincenzo Scardigno. “I contributi pubblici, anche minimi, sono importanti, ma ancora di più – ha concluso Scardigno– l’attenzione e la partecipazione delle istituzioni locali”.