Novara - Un vero successo di partecipazione il primo incontro dell’anno della Scuola di Politica “Imparare Democrazia” di SerMais, tenutosi nella serata di ieri, martedì 28 gennaio. Ospite dell’incontro è stato il sociologo Stefano Laffi, a Novara per presentare il suo ultimo libro “La congiura contro i giovani. Crisi degli adulti e riscatto delle nuove generazioni” (Feltrinelli, 2014). Un appuntamento che rientra nel solco tracciato nei quattro anni di lavoro della Scuola di Politica, «che nasce inizialmente dall’esigenza interna all’associazione di imparare e approfondire le tematiche principali della società contemporanea, sia nei suoi aspetti globali sia in quelli locali - come spiegato dal presidente di SerMais, Domenico Rossi –Un’occasione utile e arricchente di confronto, che in seguito abbiamo voluto condividere con la cittadinanza, generando a tutti gli effetti una comunità di persone in crescita». A conferma dell’esigenza di questo spazio di discussione, la serata di ieri, martedì 28 gennaio, ha visto una Barriera Albertina colma di giovani e adulti, attori di una “condivisione intergenerazionale” in piena linea con la sfida proposta da Laffi. Non è poi mancata l’attenzione dell’istituzione comunale, rappresentata dell’assessore all’Urbanistica Marco Bozzola. Argomento della serata è stata la condizione giovanile come risultato delle scelte e delle azioni educative degli adulti. “La congiura contro i giovani” rappresenta una critica feroce alla società dei consumi, colpevole di colmare le carenze educative di famiglia e scuola con il “culto della merce”. Una condizione, quella dei giovani, protagonista oggi di una spinta emancipatrice epocale nei confronti di un sistema inadeguato nell’offrire visioni di futuro condivise e buoni esempi. Occorre dunque, secondo il sociologo, superare oggi più che mai le differenze generazionali, mettendo in campo spazi e momenti d’incontro capaci di trovare soluzioni creative a paradigmi obsoleti. Politiche giovanili su tutte, ma anche occasioni per ripensare l’istituzione scolastica nelle sue forme e metodologie. La soluzione a questa “congiura” sta dunque in un dialogo intergenerazionale alla pari, in cui l’autorevolezza non si acquisisce con l’età ma con l’esperienza: «noi da tempo proviamo a fare proprio questo – ha concluso Domenico Rossi – costruire progetti che tengano insieme giovani e adulti, in un reciproco rapporto di crescita, e in ultimo dire la nostra per migliorare la realtà in cui viviamo».