Novara - Il Premio Barozzi è una di quelle iniziative che qualificano una città, anzi un intero territorio. Giunto all'11^ edizione, si è svolta la consegna dei riconoscimenti la sera di lunedì 10 ottobre in un auditorium della Banca Popolare di Novara pressoché esaurito. In molti non hanno infatti voluto mancare a questo appuntamento voluto e organizzato dall'Unione Nazionale Veterani dello Sport - sezione Umberto Barozzi Novara, per un premio con cadenza biennale che attesta il meglio nel settore dello Sport e dell'Arte. Una giuria di qualità, composta tra gli altri dal presidente Unvs Tito De Rosa, dai giornalisti Marco Graziano (cui è toccato l'onere-onore di presentare la serata), Renato Ambiel e Sandro Devecchi, dagli assessori Federico Perugini e Valentina Graziosi, dal regista Vanni Vallino e dal notaio Nunzia Giacalone, ha nominato gli otto assoluti protagonisti della 'novaresità', preceduti ciascuno dall'intervento di un padrino o madrina, che ha raccontato alcuni lati sconosciuti e curiosi del premiato. E così in quest'11^ edizione il 'Barozzi' (un'opera scultorea a cura dell'artista milanese Alfredo Mazzotta) è stato assegnato a: Mario Ferrari (Azzurra Hockey Novara, per il merito di aver fatto 'resuscitare questo sport in città che tanti fasti e glorie ha conosciuto in passato), Renata Rapetti (direttore artistico del Teatro Coccia, teatro di tradizione che in controtendenza con quanto accade nel resto d'Italia aumenta gli spettacoli in cartellone e non li annulla...), Eleonora Lo Bianco (Nazionale Volley femminile, definita dal tecnico Pedullà la miglior palleggiatrice al mondo, e desiderosa di vestire - un giorno - la casacca dell'Igor Volley Novara e giocare finalmente in casa), Marta Calcaterra (soprano protagonista in numerosi e prestigiosi teatri italiani di opere e anche operette che ottengono sempre un grande successo in virtù della sua splendida voce, non ultima l'Aida alla 'prima' del Coccia), Pablo Andrès Gonzalez (giocatore che ha totalizzato tantissimi e importantissimi gol con la casacca del Novara, prima di trasferirsi la scorsa estate ai 'cugini' dell'Alessandria) e Scuola di Musica Dedalo (cui va il merito di avvicinare a questa disciplina oltre un migliaio di giovani; inoltre l'orchestra Daidalos ha deliziato il pubblico in sala proponendo brani di Mozart, Haydn, Beethoven e Haendel). Un altro momento molto toccante è stato il Premio 'nazionale', quello che viene dato a personalità novaresi che in Italia e all'estero hanno ottenuto risultato notevoli. Quest'anno la scelta è andata sul giornalista Alberto Toscano ("cari ragazzi, con le opportunità di viaggio che ci sono oggi, appena preso il diploma o la laurea andate a 'farvi le ossa' all'estero! E poi ricordo che Parigi, ma non solo la capitale francese, è la... periferia di Novara") e sull'ex cestista azzurro, oggi tecnico già campione d'Italia con il Sassari, Romeo Sacchetti, il quale senza mezzi termini ha bollato come assoluta 'cretinata' la rinuncia di Roma alle Olimpiadi 2024: "un appuntamento che è sempre ricco di fascino e suggestione e lo possono confermare gli olimpionici presenti in sala" (incassando l'approvazione di tutta la sala e in particolare dei campioni olimpici Mario Armano e Cosimo Pinto). In circa due ore la serata ha scivolata via. Al termine foto di rito e l'arrivederci al 2018 per la dodicesima edizione. Intanto scatta il toto-Barozzi: chi saranno i premiati tra 24 mesi?
Gianmaria Balboni