Novara - Dopo il pluripremiato "Dio ingannatore" e il successivo" Cervelli bruciati", l'autore novarese torna al pubblico con "Io non rispondo": un romanzo in precedenza segnalato a un prestigioso premio letterario. È stato presentato sabato scorso a Napoli in occasione del Meeting della Società Editrice Montecovello.
Un romanzo che si presenta con una garanzia per i lettori; ovvero una Segnalazione di Merito ad un premio per narrativa inedita. Quindi un romanzo con una marcia in più? "Io non rispondo - spiega Asquini - è stato un romanzo che nel 2007mi aveva fatto ricevere una Segnalazione di merito al Premio Inedito Colline di Torino (allora Il Camaleonte) tramite una prestigiosa cerimonia svoltasi al Salone del libro di Torino. Mi ero presentato carico di terrore e d'imbarazzo ritirando un trofeo convinto che non ci sarebbe stata una seconda occasione e che il mio successo letterario finisse proprio al Salone del libro, ma l'anno successivo con Dio ingannatore e con molti dei miei racconti, ho proseguito a ritirare premi e trofei occupando la casa di trofei, diplomi e, fortunatamente, qualche soldino".
Che cosa ci puoi anticipare di questo romanzo? "Io non rispondo s'imposta sullo stesso stile e tematica dei romanzi precedenti dove i protagonisti ci raccontano le loro storie in maniera diretta attraverso gli occhi di ragazzi talvolta "speciali" con eventi "tragicomici" e con sensi di pura ironia. Un romanzo certamente meno commovente di Dio ingannatore e meno grottesco di Cervelli bruciati. Il romanzo narra le vicende di un certo Filippo Franzolin. Si parla principalmente di questo simpatico protagonista e della sua famiglia ma in particolar modo la figura predominante è il padre: avaro fino al limite dell’immaginazione di cui l’unico vizio che l’uomo godrà, sarà quello di versarsi dopo cena un bicchiere di vino che si berrà con estrema meticolosità, al buio, davanti ad un vecchio televisore di cui spegnerà quando manderanno in onda la pubblicità questo solo per non consumare corrente elettrica. Un uomo che in passato ha sofferto la povertà, che proviene dal Polesine dove è scampato durante le alluvioni degli anni ’50 e che resterà legato a questi estremi sacrifici che coinvolgeranno l’intera famiglia. Filippo racconta di alcuni eventi memorabili della sua vita, tra cui la storia d’amore con una ragazza del Luna Park, dei suoi colleghi, del servizio militare e degli studi abbandonati a soli dodici anni. L’avvenimento che cambia la monotonia delle giornate arriva dal cielo: un colonnello rumeno, fuggito con un jet militare alla caduta del regime di Ceausescu, si paracaduta nel suo giardino e prende Filippo in ostaggio, e che, alla fine, verrà coinvolto addirittura in un intrigo internazionale che lui vivrà ignaro su ciò che sta realmente accadendo".
Come nel precedente romanzo il testo e suddiviso in due parti con due protagonisti che talaltro sono amici. Che cosa ci puoi dire del secondo protagonista? "La seconda parte del romanzo vede protagonista Enrico Delachi, appunto amico del precedente, un ragazzo perdente, patetico e disfattista. Il protagonista, Enrico, soffre questa esistenza e tutti i fallimenti e le incapacità nello svolgere il proprio lavoro a tal punto che finirà a fare cartonaggio e le pulizie nella ditta del padre che, stanco delle sue mancanze, lo punirà umiliandolo a compiere questo lavoro di bassa manovalanza. Il mondo per lui sarà di colore grigio come il cielo che soccombe su Novara e che lui noterà ovunque questo triste colore: il cielo, le pareti del magazzino e il colore della sua pelle. Il protagonista ci narra di eventi che lo hanno fatto precipitare nel baratro e nella più totale emarginazione. Ma un incontro con un personaggio, un giovane affetto da un male incurabile, che farà nascere tra i due un’assurda amicizia, quasi una simbiosi. Qui ci sarà un tragico epilogo che porterà Enrico nei guai, ed esaurita ogni speranza di salvarsi, gli accadrà un evento incredibile..."
Ogni autore in ogni suo romanzo lascia sempre una traccia di sé. Tu Maurizio, come t'identifichi nei tuoi personaggi? "Il perdente! Io ho sempre perso sia negli studi che nel lavoro e questa avventura letteraria talvolta la vedo come un piccolo "riscatto", anche se devo ammettere che ho sempre incontrato notevoli difficoltà e che, a grosse fatiche e impegni, sono riuscito finora a superare".
Quali sono le qualità che un autore dovrebbe avere per essere apprezzato dai lettori? "Alla fine la ricetta che valorizza un romanzo è sempre la pura narrativa, dove il lettore si ritrova coinvolto in una storia che lo accompagna ad immaginarsi ogni personaggio e ogni episodio. Credo che una delle ricette principali per scrivere è quella di comprendere che dall'altra parte del proprio romanzo c'è un sempre lettore da "corteggiare" e da mantenere attento, dando continuità in modo che egli non si allontani dalla lettura".
Come vedi il futuro dell'editoria nel nostro paese? "Riguardo all'editoria c'è stato un tracollo di case editrici, talvolta nate dal nulla, con contratti legati alla richiesta di denaro da parte dell'autore. Sono di moda i Self-publishing, dove un autore autopubblica il proprio romanzo, e che alla fine l'esperienza termina con la vendita di pochissime copie, questo perché l'autore non ha alle spalle una casa editrice che lo pubblicizza e che, principalmente, non ha le possibilità di distribuire il romanzo alle librerie. La storia che l'autore sbucato dal nulla e senza una casa editrice che ha venduto migliaia di copie (cartaceo e digitale) è pura leggenda! Lo garantisco io che per vendere poche migliaia di copie di Dio ingannatore, nonostante che il romanzo ha vinto numerosi premi letterari, abbiamo dovuto fare salti mortali".
Nel tuo romanzo mette in evidenza una Novara cupa e, come la definisce uno dei tuoi protagonisti, "grigia". Come si presenta la città come fonte d'ispirazione ad uno scrittore? "I miei protagonisti sono talvolta un tantino "sfigati" e così vedono una Novara che soccombe, che non lascia spazi per nessuno e che offre il minimo indispensabile. Non riuscirei mai a creare un personaggio di prestigio e questo è legato al mio genere letterario. In fondo ho sempre visto Novara come una città un tantino "limitata" e diffidente specialmente a noi, nuovi autori, lascia pochissimi spazi…"
Hai presentato il tuo romanzo a Napoli, a Pozzuoli esattamente, che cosa ci puoi raccontare di questa esperienza. "Napoli è una città che riempie l'animo di gioia, questo grazie alla sua magia e alla generosità della gente che ci vive. Era la terza volta che vivevo Napoli e quindi, ormai, mi sento un po' del posto. Quest'anno la casa editrice ha svolto un prestigioso congresso con dei validissimi collaboratori e dove ho avuto l'opportunità di presentare il mio ultimo romanzo davanti a un numerosissimo pubblico. Bisogna precisare che la Società Editrice Montecovello in questi ultimi anni ha investito parecchio, riuscendo a superare tantissime difficoltà che in questi tempi hanno costretto a far chiudere numerose case editrici. Credo che non è da tutti organizzare un meeting dando la possibilità di presentare i propri romanzi e far conoscere ai suoi autori quali sono le difficoltà nel mondo editoriale e soprattutto come superarle".
Come cambia il lavoro di scrittore dopo la terza pubblicazione? "Cambia notevolmente! Innanzitutto si acquista un bagaglio di esperienza e quindi non si commettono più gli errori fatti alla prima pubblicazione. Il pubblico impara a conoscerti e comprende che le case editrici hanno creduto nel tuo lavoro ottenendo dei risultati e hanno continuato a pubblicare nuove opere. La fase più critica per un autore è superare la fase dell'esordiente e per fare questo bisogna impegnarsi moltissimo riuscendo alla fine ad identificarsi da quella marea di nuovi autori".
Chi è Asquini e cosa fa nella vita. "Lavoro da 28 anni alla SunEdison, in produzione e come turnista, sposato da 25 anni con un paramedico. Abbiamo una figlia, Valentina, di 17 anni".
Dove sono reperibili i tuoi romanzi? "A Novara presso la Lazzarelli e La libreria di Piazza delle Erbe, su tutti gli Store o direttamente dalla casa editrice. Ma se volete maggiori informazioni andate su www.maurizioasquini.com".
Buona lettura!