Novara - Sabato 9 alle 21 e domenica 10 novembre alle 16 sarà presentato in prima nazionale "Farà giorno", commedia in due atti di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi, con Gianrico Tedeschi, Marianella Laszlo e Alberto Onofrietti. Regia di Piero Maccarinelli, scene di Paola Comencini. Con questo spettacolo Artisti Riuniti intende festeggiare i sessant’anni di presenza in scena del grande Gianrico Tedeschi. Quando Renato, vecchio partigiano e medaglia d’oro al valore della Resistenza, si trova sulla strada di Manuel, giovane bulletto di periferia con spiccate simpatie nazifasciste, il loro rapporto nasce già con tutte le caratteristiche dello scontro: Manuel, uscendo dal garage condominiale con una manovra scellerata, investe con l’auto Renato e "tratta" con lui un periodo di assistenza domiciliare solo per evitare una denuncia. Comincia così una sfida senza esclusione di colpi, anzi, una partita di poker a due che tra azzardi, bluff ed inganni assumerà poco per volta i contorni di un confronto tra due opposte visioni della vita e del senso della Storia. In questo percorso ora aspro e diffidente, ora scanzonato e ironico, la comune ricerca di umanità e di verità li aiuterà a vincere le rispettive diffidenze rivelando le proprie debolezze e paure: il bilancio di una vita intera per l’uno, la mancanza di prospettive per il futuro per l’altro. L’inaspettato e improvviso ritorno a casa di sua figlia Aurora avvocato (con un passato di militanza in una formazione terroristica di estrema sinistra) è, per Renato, l'evento che riapre la strada a dolorosi ricordi, ma anche alla speranza di una riconciliazione in cui ormai non credeva quasi più: li hanno separati trent'anni di silenzio e di lontananza ma, ancora prima di questo, la scelta di vita di Aurora e la decisione più difficile che un padre possa prendere. Nell'ultimo e più importante confronto della sua vita, Renato si ritrova a trasmettere a due generazioni così diverse e distanti tra loro un’eredità che oggi sembra ormai dispersa, fatta dei più alti ideali di libertà e di responsabilità. Renato, Aurora e Manuel con le loro storie, le loro sconfitte, le loro illusioni e la loro voglia di riscatto sembrano diventare figure simboliche di un Paese che cerca di ritrovare il senso di sé. Il testo, pur affrontando alcune importanti contraddizioni della società italiana e non censurando i momenti di commozione, mantiene intatte tutte le caratteristiche della commedia, dotando i due protagonisti di grande personalità, disincantata ironia e dialoghi vivaci e brillanti.
"Il bisogno di scrivere questa storia - affermano gli autori Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi - nasce da due diversi episodi, ravvicinati nel tempo.Un giorno ci siamo imbattuti in un raduno di giovanissimi di destra e ci siamo chiesti cosa avrebbe potuto pensare un vecchio partigiano se si fosse trovato a passare lì. Poi ci è capitato di parlare per caso con un partigiano, davanti ad una fontanella di Trastevere, di ascoltare i suoi ricordi e di commuoverci. Avremmo voluto farli incontrare, il vecchio e i giovani. E abbiamo deciso di farlo sulla scena. E’ davvero una “Strana coppia”, quella dei personaggi di questa commedia: un vecchio partigiano dal cocciuto istinto pedagogico ed un giovane fascistello “impunito” che si trovano a convivere per una singolare casualità della vita. Due mondi così distanti anagraficamente e culturalmente, due espressioni così caratterizzanti della storia del nostro paese nel loro scontro offrono una grande ricchezza di occasioni di divertimento brillante, di sorpresa ed anche di dramma. Ma, una volta superate le ideologie e lasciati a vivere nei loro problemi reali, ci danno anche l’occasione di porci domande sul nostro passato e sul nostro presente, su quali siano le ragioni dello stato delle cose, quali le responsabilità. Con l’arrivo inaspettato della figlia di Renato, Aurora, tre diverse generazioni diversamente irrisolte cercano di trovare le risposte a queste domande e incontrandosi sul terreno comune dell’umanità ci fanno guardare al futuro con un sorriso, commozione e un po’ più di speranza".