Novara - Giovedì 18 aprile alle ore 16 in biblioteca Negroni si terrà il libroforum a cura di Maria Adele Garavaglia su Leone Ossola. Il vescovo della liberazione (Interlinea) con don Mario Perotti e la presentazione di Gianfranco Paracchini. Si chiude nella stessa giornata, alle ore 18, il mese dei “Giovedì letterari in biblioteca” con gli sconfinamenti tra storia e letteratura a cura di Anna Cardano su Hotel Silence di Audur Ava Ólafsdóttir (Einaudi). Giacomo Leone Ossola guidò la diocesi di Novara negli anni più duri della seconda guerra mondiale, quando i movimenti di opposizione al fascismo intrapresero, nel Novarese come in altre parti d'Italia, la lotta armata contro le truppe d'occupazione tedesche e le milizie della Repubblica Sociale Italiana. Il 26 aprile 1945 Ossola, confermando notevoli doti di equilibrio e di equanimità, negoziò con le formazioni partigiane la resa di tedeschi e fascisti e scongiurò così il bombardamento della città minacciato dagli Alleati. Il libro, che illustra la posizione del vescovo anche nelle complicate vicende dell'immediato dopoguerra, riportando lunghi stralci dai Diari inediti, completa il suo racconto con un'ampia galleria di immagini fotografiche.
Mario Perotti, nato a Ghemme nel 1937, ordinato prete nel 1961, licenziato in Teologia nel 1964, abilitato all'insegnamento di Storia e Filosofia, dal 1976 al 2008 è stato dirigente scolastico del liceo paritario San Gaudenzio, con sede nel seminario vescovile. Ha insegnato storia e storia dell'arte e attualmente è docente di Storia della chiesa nella facoltà teologica dell'Italia settentrionale, sezione di Novara. Dal 1998 è direttore dell'Archivio storico diocesano e dell'Archivio capitolare di San Maria di Novara. I suoi interessi e i contributi riguardano prevalentemente figure e momenti della storia della chiesa locale e alcune espressioni artistiche del territorio. Dal 1967 fa parte della redazione della rivista “Novarien”.
Hotel Silence è la storia di Jónas, quarantanove anni e un talento speciale per riparare le cose. La sua vita, però, non è facile da sistemare. Ha appena divorziato, la sua ex moglie gli ha rivelato che la loro amatissima figlia in realtà non è sua, e sua madre è smarrita nelle nebbie della demenza. Tutti i suoi punti di riferimento sono svaniti all'improvviso e Jónas non sa più chi è. Nemmeno il ritrovamento dei suoi diari di gioventù, pieni di appunti su formazioni nuvolose, corpi celesti e corpi di ragazze, lo aiuta. Quel giovane che era oggi gli appare come un estraneo, tutta la sua esistenza una menzogna. Comincia a pensare al suicidio, studiando attentamente tutti i possibili sistemi e tutte le variabili, da uomo pratico qual è. Non vuole però che sia sua figlia a trovare il suo corpo, e decide di andare a morire all'estero. La scelta ricade su un paese appena uscito da una terribile guerra civile e ancora disseminato di edifici distrutti e mine antiuomo. Jónas prende una stanza nel remoto Hotel Silence, dove sbarca con un solo cambio di vestiti e la sua irrinunciabile cassetta degli attrezzi. Ma l'incontro con le persone del posto e le loro ferite, in particolare con i due giovanissimi gestori dell'albergo, un fratello e una sorella sopravvissuti alla distruzione, e con il silenzioso bambino di lei, fa slittare il suo progetto giorno dopo giorno... Audur Ólafsdóttir ha scritto il suo romanzo più bello, il più essenziale, tenero e ironico. Un libro che è un segno di pace, una stretta di mano laica che ci riavvicina a quanto di umano dentro di noi resiste agli orrori del mondo.
Audur Ava Ólafsdóttir, nata a Reykjavik nel 1958, ha insegnato Storia dell'arte ed è stata direttrice del Museo dell'Università d'Islanda.
In Italia ha pubblicato Rosa Candida (Einaudi), La donna è un'isola (Einaudi), L'eccezione (Einaudi) e Il rosso vivo del rabarbaro (Einaudi). Rosa candida è stato finalista al Prix Fémina e ha vinto il Gran Prix des lectrices de Elle, il Prix Page des Libraires 2010, il Prix des libraires du Québec e il Prix des Amis du Scribe 2011. Hotel Silence (Einaudi) ha vinto l'Icelandic Literature Prize ed è stato eletto Libro dell'anno 2016 dai librai islandesi.
I “Giovedì letterari in biblioteca” sono organizzati dal Centro Novarese di Studi Letterari in collaborazione con l’Istituto Storico Fornara con il patrocinio del Comune di Novara e della Regione Piemonte con il supporto della Fondazione della Comunità del Novarese.