Novara - Il Comune, la Diocesi, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli, l’associazione Città e cattedrali e il Circolo dei lettori sono patrocinatori del convegno “Scultura lignea nella Diocesi di Novara. I tempietti eucaristici. Aggiornamenti e confronti” a cura di Marina Dell’Olmo, Susanna Borlandelli, Massimiliano Caldera e Paolo Mira che si terrà l’8 e il 9 giugno nella sala della Maddalena del Palazzo vescovile. All’iniziativa, resa possibile dall’intervento della Fondazione Comunità Novarese, hanno aderito studiosi e accademici, addetti ai lavori e operatori del settore dei beni culturali.
"La fortuna della scultura lignea nelle zone alpine e prealpine – spiegano i referenti del convegno - è tema noto e più volte visitato dagli studi, anche nelle zone del Piemonte orientale. Nell’ambito di tali indagini si sono venute chiarendo le identità delle maestranze attive e si sono individuati i temi interessati, statue, ancone d’altare e tabernacoli eucaristici. Questi ultimi, diffusi dai tempi della Controriforma, nella nuova centralità data al Santissimo Sacramento, vedono il loro nascere già nel secondo Cinquecento in materiali diversi. Se i tempietti lapidei e metallici si sono spesso conservati, quelli lignei sono stati in molti casi sostituiti, soprattutto sia il deteriorarsi degli stessi materiali, sia per ragioni di gusto e prestigio. Gli esemplari cinquecenteschi, ancora presenti in modo frammentario in Lombardia, risultano assenti nelle zone novaresi. I tabernacoli secenteschi sono invece decisamente prevalenti. Le zone oggetto dei nostri studi, infatti, ne custodiscono ancora dei campioni, alcuni noti, altri inediti e il restauro, al riguardo, ha poi fatto la sua parte.Nell’ambito di queste considerazioni è maturata l’idea di un convegno, quale momento di conoscenza e di valorizzazione di questi manufatti, mettendo in campo origini, diffusione, modelli anche in zone più lontane geograficamente, per darne un quadro complessivo e generale, anche al di fuori dei territori novaresi".