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SENTIERI URBANI E LA CITTÀ: UNA LEZIONE SPECIALE CON GIANNI BIONDILLO

Novara - Una “lezione” speciale con Gianni Biondillo. Al via martedì 8 ottobre il primo ciclo di “Sentieri urbani”, l’iniziativa proposta dall’Ordine degli Architetti PPC delle Province di Novara e del VCO, attraverso la Commissione Formazione. Nel segmento “La città” l’incontro nella chiesa di San Giovanni Decollato a Novara. Sul tavolo due libri di Biondillo, milanese, docente all’Accademia di Architettura di Mendrisio, architetto, narratore e psicogeografo: “Sentieri metropolitani” (Bollati Boringhieri)” e “Quello che non siamo” (Guanda). Introduzione affidata a Roberto Leggero: «I tuoi volumi sono itinerari che si muovono in più dimensioni tra etica, politica e architettura. Con gli itinerari ricostruisci le città e le aree urbane in una prospettiva di utilizzo degli spazi che sembrano non avere significato. E scoprirlo vuol dire diventare cittadini migliori». Tra le pagine di “Sentieri urbani”: «Sono un narratore del territorio e ogni volta lo faccio con una cassetta degli attrezzi diversa – ha detto Biondillo -. Rousseau camminando faceva filosofia, io quando cammino indago lo spazio reale, lo interpreto, lo misuro, cerco di comprenderlo. Le tangenziali di Milano ora sono inglobate nella città: il giro che che ho fatto a piedi mi ha fatto scoprire un paesaggio che non conoscevo, attraverso uno sguardo centrifugo. Il progetto dei sentieri metropolitani ha uno scopo: riprendersi lo spazio pubblico che ci appartiene. Muoversi in città è un atto politico, nel senso di polis. E camminando sono tante le cose che si creano a effetto domino». Tra le pagine di “Quello che non siamo”: «È la storia di una generazione di architetti che si è illusa credendo che Mussolini potesse creare una nuova architettura e una nuova Italia – ha precisato Biondillo -. Un romanzo storico con personaggi realmente esistiti e tutte le cose di cui narro sono accadute per davvero». Da Giuseppe Pagano a Giuseppe Terragni, da Ernesto Nathan Rogers a Lodovico Barbiano di Belgiojoso, «i razionalisti del Politecnico che pensavano di fare la rivoluzione dell’architettura. Non è un romanzo che parla di architettura, ma usa l’architettura per parlare agli Italiani. Chi è finito in campo di concentramento, chi in carcere. Erano pronti a rinunciare a un pezzo di pane pur di avere carta e lapis per testimoniare. Hanno rischiato la loro vita per farlo e io perché non devo documentare? Nel cuore dell’inferno c’era un desiderio di bellezza infinita. Ho scritto un libro anche per loro, per chi ha combattuto il fascismo, ma di cui nessuno ha parlato. Ecco il titolo: guardate che cosa erano e cosa siamo noi oggi. Che il loro insegnamento non vada perduto».

Martedì 15 ottobre il secondo appuntamento del ciclo “Sentieri urbani” nel segmento “La città”: alle 18 nella chiesa di San Giovanni Decollato a Novara l’intervento di Giovanni Semi, docente di Sociologia delle culture urbane e Sociologia generale all’Università di Torino. Due i libri sotto i riflettori: “Breve manuale per una gentrificazione carina” (Mimesis) e “Gentrification. Tutte le città come Disneyland?” (Il Mulino).