Novara - Venerdì 16 novembre alle 21, si terrà presso la Sala don Bosco dell’istituto dei Salesiani di Novara (baluardo Lamarmora, 14) l’incontro “La politica: ma ha ancora un significato?”. Relatore sarà Beppe Elia, presidente nazionale del Meic, il Movimento ecclesiale di impegno culturale. Elia, ingegnere torinese, ha alle spalle un lungo percorso prima nell’Azione Cattolica e poi nel Meic (di cui è presidente nazionale dal 2015), associazione laicale che da oltre 80 anni è attiva sul fronte della formazione e della riflessione anche sui temi della cultura e delle istanze sociali. La serata è organizzata dalla Caritas diocesana - Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro insieme all’associazione Cercasi un fine, e si inserisce – come primo appuntamento aperto a tutti – nel ciclo di incontri della Scuola di partecipazione e cittadinanza organizzata dalla Diocesi di Novara. In tutto saranno altri sei gli appuntamenti, che si concluderanno con un seminario residenziale a giugno e che proporranno agli iscritti un approfondimento sui temi del welfare, della gestione delle migrazioni, della fiducia nelle istituzioni, della legalità, dell’economia e della sostenibilità ambientale.
«Le nostre comunità ecclesiali e numerosi laici, uomini e donne di buona volontà, avvertono fortemente, in questo particolare frangente storico e culturale, il disagio diffuso nella società civile di una politica non corrispondente ai bisogni delle persone e non orientata alla promozione del bene comune. Inoltre constatano, sempre di più, la necessità di formare coscienze critiche e solidali, impegnate a partecipare alla vita democratica del Paese e a contrastare il fenomeno dilagante delle varie forme dell’antipolitica e della corruzione», scrivono gli organizzatori presentando la proposta dell’incontro di venerdì 16 e della Scuola di partecipazione e cittadinanza. «Per questo – proseguono - si intende favorire iniziative che spronino a un crescente e fattivo interesse verso le problematiche socio-politiche, diffondano i valori della democrazia e restituiscano ai cittadini la passione di occuparsi del bene comune».