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Tastiere a confronto. Bella sfida!

Novara - Sabato 23 novembre alle ore 17 nell'Auditorium Fratelli Olivieri si tiene il terzo Concerto della stagione del Cantelli 2019/2020. Protagonisti:  Gabriele Marzella - clavicembalo ed Enrico Finotello -  pianoforte in 'Tastiere a confronto. Bella sfida!'. Musiche al cembalo di Bach, Haendel, Pasquini, Royer. Musiche al pianoforte di Bach, Schumann, Hindemith.

Protagonisti, idealmente a confronto, il più arcaico clavicembalo dalla vasta letteratura specie settecentesca ed il più moderno pianoforte che - si sa - spazia dal XVIII secolo sino alla contemporaneità.

Ad esibirsi il già affermato Gabriele Marzella, esperto clavicembalista, ma anche pianista di vaglia, e l'ancor giovane pianista Enrico Finotello anch'egli già ricco di esperienze concertistiche.

Bene impaginato il programma che consentirà di sfatare una sorta di leggenda secondo la quale il pianoforte sarebbe la naturale evoluzione del clavicembalo (in realtà l'uno a corde percosse, semmai più simile all'antico clavicordo e l'altro a corde pizzicate, parente prossimo di arpa e congeneri); è vero, ma solo in parte che i due strumenti sono interrelati. Conservano infatti tuttora precise individualità e l'uno non è affatto stato soppiantato dall'altro. Se il pianoforte si è appropriato spesso della letteratura clavicembalistica, oggi si tende peraltro a ripristinare filologicamente i brani nella loro primigenia destinazione. Ciò non toglie che il sommo Bach (ad esempio) possa essere proficuamente proposto sia al cembalo sia al pianoforte, beninteso ponendo in atto precise opzioni stilistiche, di fraseggi, sonorità e quant'altro. È quanto accade nella serata in oggetto che prevede poi vari altri autori, generi e stili. Una gioia per le orecchie e per gli occhi nel seguire le evoluzioni delle mani sulle dissimili tastiere. 

Clavicembalo versus pianoforte (o viceversa, che è quasi lo stesso): così avremmo potuto intitolare. In scaletta innanzitutto una smazzata di spumeggianti pagine di ambito barocco e vi figurano i due giganti Haendel e Bach, ma anche l’arguto Pasquini e il poco noto Joseph-Nicolas-Pancrace Royer (curiosamente nato a Torino, giacché figlio di un ufficiale di stanza nel Ducato di Savoia). A seguire ancora Bach, testimoniato dal toccante (e programmatico) Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo che al pianoforte prevedibilmente risulterà ancora più espressivo, le fascinose Variazioni op. 20 di Clara Schumann su tema del suo geniale e adorato consorte e, a chiudere idealmente il cerchio, il dotto Hindemith: che con il Ludus Tonalis rese esplicito hommage al bachiano Clavicembalo ben temperato. What else?