Novara - Sarà il teatro l’assoluto protagonista delle prossime due serate della rassegna “I mattoni e le parole” organizzata nell’ambito del programma RI-Costruzione 2014, promosso dal Comitato d’Amore all’interno del progetto “Cultura e aree urbane - Sistema culturale e Casa Bossi”, sostenuto da Fondazione Cariplo. Sabato 27 settembre alle 21 con il monologo “L’ultimo ballo del Biondìn” salirà sul palco l’attrice novarese Chiara Petruzzelli condotta dalla regia di Deda Cristina Colonna (Ingresso 5 euro). Sono passati ormai più di cento anni da quel mercoledì 7 giugno 1905, quando alla cascina Campesio fu ucciso Francesco Demichelis, 34 anni, da tutti conosciuto come il “Biondìn”. Ricercato dalle Forze dell’Ordine per oltre dieci anni, aveva due taglie sulla testa. Evaso dal carcere di Novara, sempre protetto dalla gente comune, il Biondìn visse ai margini della società, eternamente braccato dai Carabinieri. Figlio di un “camminante” e divenuto omicida per legittima difesa, si diede alla macchia, vivendo di furti ed illeciti e spendendo il ricavato nelle case di tolleranza, nei negozi di lusso e nei teatri milanesi. Lo scaltro brigante provando, però, un forte senso di appartenenza alla realtà rurale delle sue origini, non sapeva rinunciare alle incursioni nelle feste in cascina e proprio una di queste incursioni si rivelò fatale: la sua morte avvenne quando una ronda dei carabinieri lo sorprese durante un ballo di fine monda. La vicenda è raccontata attraverso la testimonianza delle persone - reali o immaginarie - la cui vita è segnata dal passaggio del brigante. Marisa, primo amore ed ultima occasione di salvezza, la giovane Armina, il Brigadiere, la Jole dell’Osteria del Sole di Monticello, i Carabinieri Nebbia e Soverini, la Mondina che snocciola ricordi e consigli e tanti altri.