Novara - Weekend intenso al Teatro Coccia. Questi gli spettacoli in programma dal 12 al 14 dicembre prossimi. Venerdì 12 dicembre alle 20.30: prima esecuzione assoluta dell’opera 'Il canto dell'amore trionfante", scritta da Paolo Coletta, ispirata all’omonimo racconto di S. I. Turgenev. Biglietti dai 10,00 ai 15,00 euro.
Sabato 13 dicembre alle 21 e domenica 14 alle 16 per la Prosa 'Gli innamorati' di Carlo Goldoni. Biglietti dai 15,00 ai 30,00 euro.
Domenica 14 dicembre alle 11 per Aperitivo in... Jazz: Thomas Guiducci & The B-Folk Guys. Degustazione + concerto 10,00 euro.
I biglietti i singoli spettacoli e gli abbonamenti di Natale, Tuo e Varie – età sono acquistabili presso la biglietteria del teatro, aperta da martedì a sabato dalle 10.30 alle 18.30 e sul sitowww.fondazioneteatrococcia.it.
Riguardo alla commedia 'Gli innamorati' questa è la nota stampa: regia Andrée Ruth Shammah, scene e costumi Gian Maurizio Fercioni, luci Gigi Saccomandi e musiche Michele Tadini, con Marina Rocco e Matteo De Blasio, Roberto Laureri, Elena Lietti, Alberto Mancioppi, Silvia Giulia Mendola, Umberto Petranca, Andrea Soffiantini; drammaturgia Vitaliano Trevisan, collaborazione a scene e costumi Angela Alfano, regista assistente Fabio Cherstich - assistente allo spettacolo Diletta Ferruzzi, direttore dell’allestimento Alberto Accalai - direttore di scena Marco Pirola - elettricista Lorenzo Giuggioli - fonico Davide Marletta - sarta Simona Dondoni; foto di scena Fabio Artese; scene realizzate dal Laboratorio F.M. Scenografie; Produzione Teatro Franco Parenti.
Andrée Ruth Shammah riprende il suo percorso di ricerca su Goldoni - dopo “La Locandiera” e “Sior Todero Brontolon” - con “Gli Innamorati”: inesorabile macchina teatrale adatta alla nuova compagnia del Teatro Franco Parenti, reduce dal successo del “Don Giovanni” di Filippo Timi. "La storia - scrive Andrée Ruth Shammah - è quella di due giovani, Eugenia e Fulgenzio, che per essere l’uno dell’altro troppo innamorati, finiscono per tormentarsi benché niente si opponga al loro amore. Dalla diatriba tra i due si scatena una tensione vibrante che attraversa tutti i personaggi protagonisti della storia e fa sì che agli occhi del pubblico risultino cosi umani da essere vicini alla nostra sensibilità. Tanto che si può parlare di una commedia moderna, dove l’amore si manifesta attraverso gelosie, musi lunghi per ogni minima ombra, puerili ripicche, arrabbiature, scene di disperazione, clamorose rotture, seguiti da pentimenti, suppliche e solenni giuramenti che intrappolano il pubblico in un intreccio dove si ride e dove ci si dispera presi da attimi di vera malinconia, non solo dei personaggi ma anche della proiezione inevitabile che ognuno di noi può fare all’interno delle dinamiche amorose in un testo così straordinariamente contemporaneo".
Trama: Milano, XVIII secolo. Eugenia Ridolfi, erede di una famiglia in rovina, frequenta da un anno il giovane e ricco Fulgenzio. I due ragazzi sono innamoratissimi l'uno dell'altra, ma la relazione è tormentata, a causa dell'impulsività di lui e, soprattutto, della gelosia di lei. Per esempio, Eugenia non sopporta che Fulgenzio frequenti la cognata Clorinda, anche se è obbligato (suo fratello è infatti a Genova per lavoro, perciò deve servirla finché l'uomo non torna). I due così si dividono spesso, ma altrettanto spesso ritornano assieme. Nel frattempo, il conte Roberto d'Otricoli, cliente di un amico di Fabrizio (il padrone di casa con la mania dell'arte), giunge a Milano e fa visita alla famiglia Ridolfi. Fabrizio, che non vuole essere da meno dell'ospite, lo invita a pranzo, a dispetto della disastrosa situazione economica della famiglia. Nel frattempo, Eugenia chiarisce subito la sua situazione con Roberto, innamorato di lei, spiegandogli di essere innamorata di un altro uomo. Ma Fulgenzio, che non sa di questo chiarimento, si ingelosisce, e minaccia di suicidarsi. La fidanzata lo ferma, gli spiega a chiare lettere l'amore che prova per lui, e i due ormai sembrano aver fatto la pace. Ma Fabrizio ha invitato a pranzo anche Clorinda: Eugenia, esasperata e gelosa, la insulta e se ne va. Il pranzo si svolge in maniera drammatica (così dicono i servitori Lisetta e Tognino, che sbirciano dalla serratura). I due giovani si chiariscono, ma quando Fulgenzio chiede se può accompagnare a casa Clorinda, Eugenia si offende: ricominciano a litigare e giungono alla rottura definitiva. La ragazza, per puntiglio e vendetta, accetta la proposta di matrimonio di Roberto: Fabrizio, che pure aveva voluto bene a Fulgenzio, ora che la nipote è fidanzata con un nobile, le proibisce di amarlo e frequentarlo ancora. La giovane acconsente, salvo poi pentirsene amaramente pochi minuti dopo: Fulgenzio infatti ritorna, con buone nuove per lei. Suo fratello è tornato da Genova: Clorinda passa di nuovo sotto la protezione del marito, e il ragazzo ha ottenuto il permesso di sposare la donna che ama. Inoltre Fulgenzio, per far piacere alla ragazza, le promette che non frequenterà mai più Clorinda. Eugenia, disperata, si trova costretta a dirgli che ormai è fidanzata: di fronte ai rimproveri che riceve dall'ex fidanzato, patendo il colpo, sviene. Quando rinviene, la sorella Flamminia le darà una bellissima notizia: ha spiegato la situazione a Roberto e questi, capendo la situazione, ha rotto il fidanzamento con Eugenia. Fabrizio si lascerà convincere dal fatto che Fulgenzio sposerà sua nipote senza chiederne la dote. Subito dopo si celebra il tanto sospirato matrimonio.