Novara - Ultima settimana per l’ottava edizione del Festival letterario al femminile “Voci di donna”, organizzato da Circolo dei lettori e Libreria Lazzarelli con il sostegno del Comune di Novara e della Fondazione Comunità Novarese Onlus.
Lunedì 25 marzo alle 21.00 all’Arengo di Novara è in arrivo Roberta Bruzzone, nota criminologa coinvolta nei più importanti casi di cronaca nazionale che presenterà il suo ultimo libro Io non ci sto più (De Agostini); contenitore di buoni consigli per liberarsi da un “manipolatore affettivo”. A dialogo con Erica Bertinotti. Anziché limitarsi ad analizzare e commentare la tragedia del femminicidio, il libro offre alle lettrici un approccio proattivo e pratico che può offrire spunti di riflessione e suggerire azioni concrete da intraprendere per uscire da situazioni di violenza psicologica e/o fisica prima che sfoci in tragedia. Roberta Bruzzone aiuta la lettrice a individuare un partner potenzialmente pericoloso fin dai primi appuntamenti. Grazie ad un’mmensa mole di esperienze, l'autrice svela in modo chiaro e diretto, con la schiettezza e la vivacità che la contraddistinguono e la fanno amare dal pubblico, quali sono gli indicatori che devono metterci in allarme a qualsiasi livello, dai primi tempi di una conoscenza ai passaggi in cui una situazione ormai consolidata rischia di trasformarsi in tragedia, e poi le strategie più efficaci per riuscire a evadere da un contesto che è diventato soffocante, riconoscendo in modo corretto chi può davvero essere d'aiuto e in che modo. Inoltre, per evitare di ricadere più volte nelle stesse dinamiche incarnate da persone differenti, l'autrice tratteggia con implacabile precisione (e perfino un tocco di ironia) i ritratti dei principali profili delle vittime, affinché chi legge possa riconoscersi e trovare una via d'uscita per vivere meglio. Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa, docente universitaria, si è occupata dei principali casi di violenza sulle donne negli ultimi anni, sia in campo forense che in quello mediatico, dove è notissima al grande pubblico soprattutto grazie alla sua presenza fissa come opinionista di “Porta a Porta” e“Ballando con le stelle”.
Martedì 26 marzo alle 18.00 al Circolo dei lettori (Novara – Broletto) ospite sarà Beatrice Masini con Più grande la paura (Marsilio) e i suoi bambini protagonisti di tante storie. A dialogo con Eleonora Groppetti. Protagonisti di queste storie sono i bambini. Bambini felici e bambini che non lo sono stati, abusati dagli adulti per troppo amore, come la piccola figlia di Byron, o per troppo odio, come i bambini rapiti, gli scomparsi, gli interrotti. Stanno in queste pagine bambini coraggiosi, che evocano mostri come lo Striglio per combattere ingiustizie, e bambine immaginifiche che hanno tanto letto da poter domare Le tigri di Mompracem e trascorrere il pomeriggio con Heathcliff a Cime tempestose. C’è una bambina che accompagna il padre al mare e lo vede illuminarsi per l’incontro con una donna che è un suo vecchio amore. E una madre che si arrende al figlio che cresce e non vuole più essere baciato perché tutto, in fondo, comincia sempre con la fine dei baci. C’è un altro bambino, già quasi un ragazzo, che è l’unico che sa arrampicarsi su uno scoglio e da quello, in mezzo al mare, come su un solitario cammello nel deserto, vede allontanarsi la ragazza che gli piaceva, e gli piaceva perché lei, l’unica, non temeva vespe, formiche e bombi, e questo coraggio li univa come l’amore. Ci siamo noi in queste pagine, piccoli piccoli, fragili e fortissimi, in bilico tra la memoria di ciò che siamo stati, la nostalgia di ciò che avremmo potuto essere, e la tenerezza per ciò che siamo. Beatrice Masini è editor, autrice di opere per l’infanzia e stimata traduttrice (tra gli altri, si è occupata della traduzione di diversi volumi della saga di Harry Potter di J.K. Rowling). Nel 2010 il suo romanzo Bambini nel bosco (Fanucci) è stato selezionato al Premio Strega, mentre con Tentativi di botanica degli affetti (Bompiani) ha vinto il Premio Selezione Campiello, il Premio Alessandro Manzoni e il Premio Viadana nel 2013. Le sue opere sono tradotte in venti paesi. Si è aggiudicata più volte il Premio Andersen – Il mondo dell’infanzia, sia come autrice che come traduttrice.
Mercoledì 27 marzo alle 18.30, sempre al Circolo dei lettori (Novara – Broletto) Annalena Benini presenterà I racconti delle donne (Einaudi); quei “luoghi” del mondo in cui le donne si sentono davvero vive. A dialogo con Paola Turchelli. Cosa pensano le donne? Quante sconfitte e vittorie, speranze e segreti hanno dentro di sé? Quanta rabbia e quanto divertimento? Fuori dal solito affresco di eroine affrante e abbandonate c’è un mondo vivissimo che chiede di essere raccontato. Benini cerca tra i racconti più belli della narrativa mondiale i luoghi in cui le donne dicono chi sono davvero e cosa le fa sentire davvero, vive. Annalena Benini è giornalista, scrittrice, editorialista. Dal 2011 scrive per “Il Foglio”. Ha pubblicato “La scrittura o la vita. Dieci incontri dentro la letteratura”.
Giovedì 28 marzo alle 18.30 al Circolo dei lettori (Novara – Broletto) Cinzia Leone racconterà storie di esistenze spezzate con Ti rubo la vita (Mondadori). A dialogo con Elena Monfalcone. Vite rubate. Come quella di Miriam, moglie di un turco musulmano decide di sostituirsi al mercante ebreo con cui è in affari, costringendo anche lei a cambiare nome e religione. A rubare la vita a Giuditta nel 1938 sono le leggi razziali mentre, nel 1991, a rubare la vita a Esther è un matrimonio combinato. Una saga familiare piena di inganni e segreti che si dipana da Istanbul ad Ancona, da Giaffa a Basilea, da Roma a Miami, passando attraverso la Seconda Guerra Mondiale e le persecuzioni antisemite, con un finale a sorpresa. Cinzia Leone, giornalista, scrittrice e autrice di graphic novel, collabora con il "Corriere della Sera" e "Il Foglio". Ha pubblicato due romanzi, Liberabile e Cellophane, e cinque libri di storie a fumetti. Vive, scrive e disegna a Roma.
Venerdì 29 marzo alle 18.00, sempre al Circolo dei lettori (Novara – Broletto), Farian Sabahi aprirà una profonda riflessione culturale su Le donne dell’Islam. I diritti delle donne sono un percorso a ostacolo. Nel caso dei Paesi a maggioranza musulmana, le donne valgono la metà quando si tratta di ereditare e di testimoniare in tribunale, quando vengono ferite e spetta loro un risarcimento. Se la legge islamica, nelle sue varie declinazioni, permette spesso al marito di ripudiare la moglie senza dare alcuna giustificazione, per le donne musulmane ottenere il divorzio può essere complicato. Anche perché non è scontato che l'affido dei figli minori venga concesso alla madre. Detto questo, molto è cambiato in questi decenni. Basti pensare alla possibilità della madri di passare la propria cittadinanza nel caso di matrimonio misto: si tratta di un diritto che le donne del Marocco hanno conseguito con la riforma del diritto di famiglia del 2004 e che le iraniane hanno finalmente ottenuto qualche mese fa. Le italiane? E’dal 1983 che i nostri figli, nati dalle nozze con uno straniero, possono avere la cittadinanza italiana. Prima di allora, il passaporto era quello del padre. E fino al 1975 l’italiana che sposava un non italiano perdeva la cittadinanza del Bel Paese. Tutte queste e tante altre riflessioni nell’incontro con Farian Sabahi
Ultimo incontro della rassegna quello di sabato 30 marzo alle 18.00 al Circolo dei lettori (Novara – Broletto) conElisabetta Rasy e Le disobbedienti (Mondadori), storie di sei donne che hanno cambiato l’arte. A dialogo con Eleonora Groppetti. Artemisia Gentileschi, che in Giuditta che decapita Oloferne diede forma alla violenza subita nel 1611, Elisabeth VigŽe Le Brun, bellissima e talentuosa ritrattista, prediletta di Maria Antonietta, che, dopo essere fuggita dalla Parigi rivoluzionaria con la figlia avuta da un marito sfaccendato e profittatore, continuò a dipingere il maestro. Suzanne Valadon, modella di Degas, Renoir, amante di molti pittori della loro cerchia e poi, Frida Kahlo la cui opera è un'autobiografia per immagini. Rasy traccia i ritratti di sei straordinarie pittrici indomite e ostinate, per le quali l'arte è stata riscatto, ribellione, salvezza. Elisabetta Rasy ha pubblicato romanzi, racconti e saggi di argomento letterario, molti dei quali dedicati alla scrittura femminile. Ha vinto numerosi premi letterari, fra cui il Selezione Campiello nel 1997 con Posillipo. Collabora al «Sole-24 Ore». Tra i suoi ultimi titoli: Memorie di una lettrice notturna, Scrivimi, L’estranea, La scienza degli addii, L’ombra della luna.