Lumellogno - In data di domenica 3 settembre 2017, in seguito ad un evento accidentale, il quadro del Tanzio da Varallo è caduto dall’ancona posta sopra l’altare della Cappella del Rosario in cui era esposto e nella tela si è verificato uno squarcio. Il quadro di grosse dimensioni è un olio su tela di cm 265 x 174 conservato e visibile – oltre che godibile per la sua bellezza – nella chiesa parrocchiale dei Santi Ippolito e Cassiano di Lumellogno. Il restauro è stato eseguito dal sig. Davide Riggiardi - restauratore di opere d’arte - presso il suo laboratorio di Milano, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli: Dott. Massimiliano Caldera e Emanuela Ozino Calligaris, nonché il Dott. Paolo Mira, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali della Curia di Novara. Oltre all'area interessata, il Restauratore ha proceduto al "ritocco" di tutte quelle piccole parti del quadro interessate da minuscoli scrostamenti.
Il costo del restauro è stato totalmente coperto dai cittadini attraverso l’operazione promossa dal parroco, don Fabrizio Mancin, il quale aveva proposto, per coloro i quali lo desiderassero, che a fronte della donazione potevano “mettere i loro defunti sotto la custodia della Madonna e del Bambino e, al termine della raccolta, i nomi dei defunti verranno incisi su una targa che verrà posizionata a fianco del quadro stesso a perenne memoria”; in seguito, è stato deciso la realizzazione di una seconda targa, sulla quale verranno scritti i nomi dei benefattori. Queste due targhe saranno posizionate nella cappella del Rosario, accanto al quadro del Tanzio.
"L’inaugurazione ufficiale - ricorda Carlo Migliavacca - avverrà domenica 13 ottobre, festa della Madonna del Rosario; durante la S. Messa solenne delle ore 10.30, verrà data lettura di tutti i nomi che hanno reso possibile il restauro del quadro e dei loro defunti. A seguire, la processione per le vie di Lumellogno. Nel pomeriggio sempre di domenica 13 ottobre - alle ore 15 – proprio davanti al quadro della “Vergine con Bambino adorata dai santi Domenico e Francesco”, la dott.ssa Elena Rame, storica dell’Arte, proporrà un visita guidata di carattere storico-artistico sull’opera del Tanzio".
Un po’ di storia: Antonio d’Enrico, detto Tanzio da Varallo, o semplicemente il Tanzio (Alagna Valsesia, 1575 circa – Varallo, 1633), è stato un pittore italiano tra i migliori interpreti di quel fervore di rinnovamento artistico che, in Piemonte e in Lombardia, si espresse, in modi diversi, sulla scia del lascito di spiritualità di San Carlo Borromeo e dell’Arte della Controriforma. Per molti decenni l’opera è stata conservata nell’area del presbiterio della parrocchiale, proprio sopra la porta della sacrestia da cui fu spostata solo per partecipare a importanti esposizioni: nel 1973 a Milano per “Seicento lombardo”, nel 1993 a Novara per una Mostra sul vescovo Bascapè e, nel 2000, ancora a Milano per la mostra “Tanzio da Varallo”. Dopo la mostra nella basilica di San Gaudenzio a Novara “Da Gaudenzio a Pianca” del 2009, il parroco don Osvaldo Migliavacca ha fatto riposizionare la tela nel luogo originale: sopra l’altare della cappella del Rosario, situato alla sinistra prima dell’altar maggiore. La datazione riguardante il luogo originario del posizionamento del quadro nella citata cappella non è certa. Negli atti della visita pastorale del 1639 si dice solo che nell’altare vi è un’icona non meglio specificata mentre negli atti del 1662 si indica che la cappella laterale è adornata da una “icona” della Madonna del Rosario in una “ancona di stucco” e in una nicchia laterale una statua della B.V. del Rosario (quella poi trasformata in una Madonna del Carmine e ancora esistente). Il vescovo Visconti nel 1697 definisce l’icona “elegantissime picta” e anche il Balbis Bertone la trova apprezzabile nella sua visita del 1760. Nel testo a commento della mostra del 2009 la commissione della tela viene attribuita alla Confraternita del SS. Sacramento, ma se veramente la tela è giunta a Lumellogno nel 1627, la committenza è più probabilmente da attribuirsi alla Confraternita del Rosario, allora esistente in Lumellogno, che aveva il patrocinio su quell’altare. Uno studio a “monocromo” per i due angeli nella parte alta dell’altare è conservato nella Pinacoteca di Varallo Sesia. Tra le memorie del curato De Paulis è conservata una lettera, con una nota a commento, riguardo al quadro della Madonna del Rosario conservato nella Chiesa parrocchiale.
Lettera: Dipinto della Madonna del Rosario Lavoro del celebre Tanzio. "Amico carissimo, ho letto in parecchi libri che esiste in Lumellogno, probabilmente nella chiesa parrocchiale, un dipinto dell’Antonio d’Errico detto Tanzio di Alagna: bramerei assicurarmi di quel fatto e perciò mi rivolgo a te mio buon amico, per le opportune informazioni. Fammi dunque il piacere di dirmi se si ha cognizione in Lumellogno di questo dipinto, che cosa rappresenti, quale il suo stato di conservazione, e come si potrebbe provare l’epoca della sua esecuzione e la sua autenticità come lavoro del Tanzio. Perdonami la seccatura e credimi ognora tuo vecchio e buon amico". (D. Giuseppe Marinetti Torino, dal Collegio Caccia 16.01.1865)
Commento del curato De Paulis: "Il dipinto della lettera avanti estesa, è quello che rappresenta la Madonna del Rosario col Bambino Gesù i SS. Domenico e Francesco e altre figure. Egregio lavoro di Antonio d’Enrici detto il Tanzio, che andava in deperimento e che nel 1865 fu restaurato dal bravo disegnatore pittore Arienta Giulio. Quando fu tolto detto quadro dalla ancona dell’antico altare della Madonna si trovò scritto al disotto la cifra 1734. Pare che questa cifra indichi l’anno in cui il quadro fu collocato in questa chiesa di Lumellogno". (T. De Paulis curato)
L’anno in cui fu dipinto il sovra indicato quadro pare sia stato il 1630 in circa.