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Un piccolo ignorante

Novara - Non sempre musica vuol dire svago e rumore senza senso, capita, come in questo caso, che musica voglia dire soprattutto cultura. Un'estate, quella novarese, che per quanto riguarda spettacoli è durata molto poco, ma non poteva che chiudersi al meglio. La serata di ieri (sabato 16 luglio) metteva fine a questa piccola stagione estiva con un artista che ci ha fatto passare due ore di riflessione pacata, musica non strillata come ormai è moda, ma momenti di puro godimento mentale; tutti lo conoscono come 'il professore' e forse è l'unico appellativo azzeccato per una persona del suo calibro. Pochi i pezzi veramente famosi, pochi momenti per tutti e proprio nelle sue spiegazioni capivi la differenza tra lui e chiunque altro. Mi ritengo molto fortunato, nella mia vita sono riuscito ad assistere a ben due concerti di Vecchioni: la prima volta 40 anni fa in un concerto organizzato dalla latte Verbano, vecchia eccellenza novarese scomparsa da parecchio, ma ero troppo giovane e non apprezzavo e non comprendevo il suo modo di essere artista; oggi, al contrario, lo applaudo perché ci ha dimostrato che tutti noi abbiamo bisogno di momenti simili, parole e soprattutto musica che ritenere cibo per la mente è la definizione giusta. Quasi 80 anni e si vedono, la stanchezza di affrontare un palco tra caldo e zanzare è evidente; si prende i suoi tempi e il pubblico rispetta questo suo bisogno di calma e tranquillità. Questo artista ha alle spalle 50 anni di insegnamento, non solo tra i banchi della scuole ma soprattutto sui palchi delle città italiane e sono certamente un bagaglio di tutto rispetto. Forse altre città potranno vantare artisti di altro calibro, ma io sono grato a chi ha fatto in modo che questo meraviglioso poeta tornasse nella mia città; certo lui è soprattutto cultura, è un concerto non per tutti ma che tutti dovrebbero vedere, perché in un periodo dove siamo tutti super-uomini, per vari motivi, ci serve qualcuno che ci rimetta in riga e anche solo per una serata ci faccia sentire ignoranti, piccoli ignoranti.

Maurizio Ciniello