Novara - «Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, / Silenziosa luna?» Nell’atto dello scrivere a chi si rivolge il poeta? E a chi si rivolge il fedele in preghiera? Sono le domande che si pone la scrittrice e docente novarese Anna Maria D’Ambrosio nel libro Vergine luna. Il tu nella poesia e nella preghiera (pp. 152, euro 20,00), pubblicato da Interlinea. Il libro sarà presentato per la prima volta a Novara questo venerdì 9 ottobre alle ore 18 presso la libreria Ubik (corso Italia 21/25), con l’autrice e Maria Adele Garavaglia. Prenotazioni al numero di telefono 0321.331458, fino ad esaurimento posti.
Vergine luna accompagna il lettore in un itinerario affascinante alla ricerca del vero interlocutore nella poesia (da Leopardi a Emily Dickinson, da Rilke ad Antonia Pozzi) e nella preghiera (dai Salmi al Padre nostro, dalla lauda alle Confessioni di sant’Agostino e al “Tu” dei mistici, fino all’apostrofe irriverente di Baudelaire all’«ipocrita lettore, mio simile, fratello!»), un interlocutore assente, che rappresenta l’Altro rispetto all’io.
La rassegna di testi selezionata da Anna Maria D’Ambrosio in Vergine luna deriva da una lettura trasversale di poesie e preghiere alla ricerca dell’interlocutore, al fine di giungere a uno schema interpretativo applicabile a una serie illimitata di testi. L’autrice segnala «il diverso atteggiamento nei confronti dell’ipotetico interlocutore: la preghiera ha fede in lui, la poesia lo ricerca trovandolo, di volta in volta, nei soggetti più disparati». Nelle due sezioni del libro si analizzano tra gli altri il “tu obliquo” di Emily Dickinson, il “tu taciturno” di Cesare Pavese e poi, nella sezione dedicata alla preghiera, il “tu altissimo e vicinissimo” di Sant’Agostino, quello dei Salmi e della lauda.
Anticamente», scrive Anna Maria D’Ambrosio, «quando non erano distinte, gravitando attorno al territorio del sacro, del mistero e delle più vive interrogazioni, Religione, Poesia e Filosofia procedevano assieme. Liricità e preghiera custodiscono in nuce la nostalgia per una dimensione superiore dell’essere, quindi in un certo senso tutte e due guardano indietro a un’armonia perduta. La lirica piange il destino caduco dell’uomo, il tempo che passa e consuma ogni cosa; per mezzo della parola creatrice cerca di trattenere la vita […] La preghiera si esprime a partire dalla consapevolezza della precarietà, la sua parola spera di stabilire un contatto con la trascendenza. Lirica e preghiera, già accomunate dalla valenza emotiva e sentimentale dei contenuti, presentano una forma tendenzialmente dialogica, manifestando il desiderio di comunicare e il conseguente bisogno di un interlocutore».
Anna Maria D’Ambrosio, nata a Novara, dove vive, si è laureata in Pedagogia presso l’università di Torino ed è abilitata in Filosofia. Nel 2011 ha vinto il premio Rhegium Julii per l’inedito di poesia con la raccolta Costretti a calpestare l’erba, finalista al premio A. Manzoni 2013. Con Interlinea ha pubblicato il suo libro d’esordio, la raccolta poetica Di fiori e di foglie (2013): premio Giovane Holden Edizioni 2015 e premio F. Kafka 2015, e il romanzo Devi solo cadere con me (2016). Nel 2020 pubblica, sempre con Interlinea, Vergine luna. Il tu nella poesia e nella preghiera. Con Giovane Holden Edizioni ha pubblicato nel 2016 la raccolta di racconti Le parole del pettirosso e con Italic Edizioni 2019 la silloge poetica Attorno a un giardino