Novara - I Viaggi di Gulliver, l’opera che apre la stagione inverno primavera 2021 del Teatro Coccia di Novara. Con I Viaggi di Gulliver si inaugura anche il nuovo percorso Chi ha paura del Melodramma? a cura di Alberto Jona. L’opera sarà trasmessa sabato 27 e domenica 28 febbraio dalle 16.30 sul canale YouTube del Teatro Coccia e da lunedì 1° marzo alle 16.30 per una settimana sul canale YouTube A-Novara, inserito nel progetto La Cultura è Essenziale.
Viaggi di Gulliver, è un’opera da camera per teatro d’ombre ispirata al romanzo di Jonathan Swift, su testo di Rosa Mogliasso e su musica originale di Bruno Moretti, che si inserisce in un nuovo percorso dedicato ai più piccoli, “Chi ha paura del melodramma?”. Presentato in prima assoluta al Teatro Verdi di Firenze per la Stagione dell'Orchestra Regionale Toscana 2011, lo spettacolo è un libero adattamento del romanzo di Swift affidato al mondo delle ombre: un attore–cantante che impersona Gulliver, racconta gli episodi più incredibili del viaggio, dialogando con una voce femminile di volta involta principessa, dea della Fortuna, ministro di Lilliput e così via, mentre l'ensemble accompagna, sottolinea e scherza con i narratori cantanti. Lemuel Gulliver, medico e viaggiatore, ha deciso di abbandonare il mondo degli umani, e si domanda il perché... Così inizia il racconto a ritroso nel tempo. A corto di soldi decide di imbarcarsi, ma nell'oceano indiano una tempesta lo spinge, naufrago, sulle spiagge di un paese sconosciuto: Lilliput, abitato da un popolo di uomini minuscoli ... Non solo la differenza di taglia è sorprendente, anche abitudini e costumi. Ecco che lo sguardo stupito e divertito di Gulliver porta lo spettatore verso un diverso modo di osservare e giudicare l'uomo e la società, uno sguardo antropologico ora comico ora serio, che a sua volta sprigiona immagini inattese e poetiche. E da Lilliput in avanti sarà tutto sorpresa ...Gulliver nel paese delle ombre e della musica. Ora epico ora triviale, ironico e sentimentale, il viaggio di Gulliver non cessa di affascinare. Eroe credulone e audace, è ideale sia per il mondo dell’immagini che per il mondo dei suoni. Il racconto di Gulliver è fatto di ricordi che appaiono e svaporano, si ingrandiscono e si riducono esattamente come il mondo effimero e immaginifico del Teatro d'Ombre: il paese di Lilliput e quello di Brobdignac, gli Yahoo o i cavalli nel mondo delle ombre diventano presenze forti e magiche insieme. La storia di Gulliver sembra fatta apposta anche per la musica, per eccellenza immateriale, che attraverso un gioco di minuetti, gavotte, sarabande o valzer travolgenti dà voce ai ricordi, ora con nostalgia, ora con divertimento, ora con passione ora con spregiudicata audacia.
Lo spettacolo è stato ripreso nel 2014 in Svizzera e in seguito in Italia e in Germania in versione scenica con l'Ensemble Les Bouliris 5 e il basso Francesco Biamonti, si ripresenta ora in una nuova versione appositamente per la Fondazione Teatro Coccia di Novara.
"Essendo stata pensata per un pubblico di giovanissimi - spiega Bruno Moretti - ha naturalmente un taglio didattico: introdurre all’ascolto del teatro musicale attraverso una storia famosa e spiegare i meccanismi e i modelli che si sono sviluppati durante il corso e la storia di questa forma di spettacolo. Per arrivare a “guadagnare” l’attenzione dei piccoli ascoltatori, ho ritenuto che un ingrediente fondamentale per evidenziare le varie situazioni, fosse il ritmo.
Naturalmente parole, musica e immagini sono la base indispensabile, ma il ritmo è qualcosa di primordiale che va dritto allo scopo. Cosa c’è di meglio di un ritmo di Valzer e uno di Habanera per raccontare la scena della seduzione maliziosa e galante tra Gulliver e la figlia dell’Imperatore? E ancora: per descrivere i malavitosi e corrotti Yahoo il ritmo di Java, la danza dei bassifondi di un tempo che oggi ci fa un po’ sorridere per la sua ingenuità. Accanto a tutta una serie di ritmi di danza si affiancano alcuni tra i più consueti schemi dell’opera, del musical, della commedia musicale: tempeste, barcarole, battaglie, descrizioni di mostri... C’è anche un numero dal sapore di varietà, nella scena in cui i due ministri litigano su come vadano rotte le uova fino a scatenare una guerra. Mi sembrava che il carattere paradossale della scena poteva essere ben reso in questo modo. Insomma, questa breve opera è anche un modo per raccontare come il teatro musicale si sia sempre servito di altre forme, prese a prestito da altri generi e li abbia trasformati in qualcosa di unico. In poco più di quarantacinque minuti si vola, come il protagonista della nostra storia, attraverso mondi fantastici e immaginari accompagnati da gavotte, gighe, fox-trot e valzerini. Così, scopriamo che ogni ritmo, ogni danza, ci racconta un carattere, uno stato d’animo e che quei ritmi che ci arrivano da tempi lontani, sono ancora oggi, con poche trasformazioni, lo strumento prezioso che ci descrive e che racconta i moti dei nostri sentimenti e delle nostre passioni".