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Andrea Vitali a Galliate per la rassegna BANTAutori

Andrea Vitali

Galliate - Nel pomeriggio di sabato 7 maggio, alle ore 18, Andrea Vitali, introdotto da Milly Carli, porterà La gita in barchetta (Garzanti 2021) presso il Salone Neogotico del Castello di Galliate, in piazza Vittorio Veneto 5. Il romanzo è una delle migliori partiture composte dalla penna leggera e tagliente di Andrea Vitali, l’occasione di immergersi ancora una volta nell'intreccio sorprendente di storie che è la vita. Nella Bellano del 1963 Annibale Carretta «strusciatore di donne», uno che approfitta della calca per fare la mano morta, è finito in miseria, malato e volutamente dimenticato dai più. Ma non dalla presidentessa della San Vincenzo, che sui due locali di proprietà del Carretta, ora che lui sembra più di là che di qua, ha messo gli occhi. Vorrebbe trasformarli nella sede della sua associazione. Per questo ha brigato per farlo assistere da una giovane associata, Rita Cereda, detta la Scionca, con il chiaro intento di ottenere l'immobile in donazione. E in parte ci riesce anche, se non fosse che quelle due stanze del Carretta ora a Rita farebbero parecchio comodo.

Una giostra umana regola i tempi e le battute in questa storia d’altri tempi, nella quale l’autore, seguendo un registro narrativo poggiato su più livelli, ci presenta la vita di questa comunità abitativa. I cardini della vicenda principale si innestano nel racconto passando attraverso i profili di molteplici personaggi, ne è testimonianza la lunga lista messa a disposizione del lettore alla fine del romanzo.

Una miriade di figure femminili popola la storia, ognuna con il proprio carico di dolore, capaci di risorgere dalle ceneri, solidali e caparbie. Ognuna impegnata nel dimostrare a sé stessa e al mondo, la potenzialità inconfondibile della sopravvivenza, che le scaraventa nell’universo delle invincibili. La strusciante vita del logoro Carretta, sarà l’eredità immaginaria che riempirà la vita della vedova Scianca, che insieme alle sue tre figliole, prenderà possesso del suo laboratorio. La mimica del popolo che colora gli angoli e le vie della piccola cittadina, forma il dedalo dei contrasti umani, che sfrondano le superfici dell’apparire, e mostrano il lato basso del valore umano.