Galliate - Il Gallo a Galliate: che "gallata"! No, non è uno scioglilingua, ma quanto è accaduto la sera di venerdì 23 novembre al Mamita, locale posto nei pressi del ponte di ferro del Ticino a Galliate. Ospite straordinario ad accompagnare la cover di Vasco Rossi, la Rockettiband, il mitico Claudio Gallina detto "Il Gallo". Tanta gente, molti i fans soprattutto delle canzoni del Blasco (faccio parte di una generazione che lo chiama solo così, non il 'komandante'... che mi fa un po' impressione visto che lui... non voleva fare il militare) e tanta voglia di divertirsi e cantare con il bassista più rock che ci sia in Italia ora. Quaranta chili e poco più di uomo, capelli a spazzola, sparati alla Sex Pistol, pantaloni attillati, scarponcini e magico basso che si illuminava; ha i suoi anni e non li nasconde con botulino e trucchi vari. Insomma un tipo molto alla Keith Richars. Non aveva in bocca la sigaretta alla Gighen (di Lupin III), perché nei locali al chiuso è vietato fumare, ma ogni tanto si faceva una scappatella nei camerini per assaporare una bionda. Ma la magia la vedevi nelle mani che suonavano, negli occhi che guardavano questi ragazzi, la Rocketti Band, i quali hanno davvero fatto un gran figurone davanti al maestro Gallo. Sembrava di vedere quel video degli U2, "Faraway so close - Stay", diretto da Wim Wenders: ci sono i fantastici 4 irlandesi ciascuno a fare da angelo custode ad una probabile cover band e ad insegnare a ciascuno di loro come si suona e come si canta. Ecco il Gallo è stato così per l'ora e mezza di concerto; annuendo, attaccando il basso come solo lui sa fare, specie per pezzi storici come Siamo solo noi, T'immagini, Colpa d'Alfredo, Domenica Lunatica e così via...
Il pubblico è caldo, la serata scorre via bella e intensa e alla fine tutti nel camerino per... una sigaretta. Giusto il tempo per due domande al volo. La prima (e non se l'aspetta... da un giornalista di provincia come me): com'è stato suonare davanti a Papa Giovanni Paolo II con Celentano, tu che sei co-responsabile del pezzo forse più blasfemo della storia della musica rock italiana (Portatemi Dio)? "Guarda - dice con accento 'emilianissimo' - bellissimo, una grande emozione suonare Pregherò per te con Adriano; pensa che poi mi ha portato con sé a Lourdes ed anche lì è stata una splendida esperienza". Seconda: se puoi dicci una cosa, come sta 'lui' (inteso come Vasco Rossi e le sue condizioni di salute)? "Credo bene, è un po' che non lo sento, ma mi sembra che si stia rimettendo". Lo lasciamo alle ultime foto di rito e ad un'altra boccata di fumo e tabacco. Poi gli racconto di quella 'prima volta' col Vasco e la sua band nel settembre del 1981 in piazza del Guercino a Cento e di come rimasi sconvolto nel vedere un ragazzone biondo che cantava, ballava, si agitava e cantava testi con le parolacce e continuava ad alzare il dito medio. Ed io - che avevo 11 anni - che non avevo la minima idea di che cosa significasse tutto questo...
Torno a casa contento e penso: ma io quello lì l'ho visto ben 13 volte nella mia vita (a tanto ammontano i miei concerti del Blasco sino ad oggi). Eppure sentirlo suonare... è sempre come in quella piazza a Cento.
Gianmaria Balboni
La galleria fotografica del concerto su http://www.facebook.com/photo.php?fbid=4814275445264&set=t.1547657710&type=3&theater