Trecate - Il secondo concerto, il 10 dicembre, si è tenuto a Rabat, la capitale, a pochi a distanza dal nostro hotel. Lì abbiamo avuto la possibilità di conoscere e incontrare tre persone molto importanti a livello politico, religioso e culturale. L’ambasciatore del Marocco e della Mauritania, Armando Barucco, che ha dimostrato subito il suo apprezzamento e si è dichiarato molto felice per averci ascoltato, anzi ha riferito, durante l’aperitivo che si è tenuto subito dopo l’esecuzione, che avrebbe fatto di tutto, nonostante i numerosi impegni, per tornare a risentirci a Casablanca. Conversando con lui abbiamo chiesto informazioni sul nuovo teatro di Rabat e lui ci ha confermato che non era ancora stato inaugurato, e che ciò potrebbe, forse, avvenire con la rappresentazione di un’opera. Poi ci ha confidato che agli abitanti del Marocco piace molto La traviata. La nostra risposta non si è fatta attendere, e in men che non si dica, sempre durante l’aperitivo, il maestro Trombetta ha chiamato a raccolta solisti e coro ed ecco che le note del brindisi, dell’opera verdiana appena nominata, hanno incantato tutti i presenti. Gli amici del coro marocchino non si sono risparmiati nel riprenderci e successivamente ci hanno inviato i loro filmati. Tutti noi ci siamo sentiti un po’ ambasciatori della cultura.
Poi abbiamo avuto la fortuna di conoscere il Nunzio apostolico Alfred Xuereb (che è stato per sei anni segretario particolare di Papa Benedetto XVI e poi anche di Papa Francesco), il quale ha appena dato alle stampe il suo libro I miei giorni con Benedetto XVI. Anche lui ha mostrato grande apprezzamento per la buona riuscita del concerto e per tutti gli esecutori.Altra figura di spicco, Carmela Callea, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Rabat, che si è mostrata più che entusiasta, affermando che “La collaborazione proficua con il Cidim ha permesso di organizzare qui in Marocco eventi musicali di altissimo livello con il plauso del pubblico e della critica. Una collaborazione che si è rafforzata con questa rassegna di quattro concerti dedicati al grande compositore italiano Giuseppe Verdi. Per noi che viviamo in queste bellissime città ogni giorno, è importante dare spazio e voce alle eccellenze culturali del nostro Paese e amalgamarle abilmente con la cultura e le straordinarie potenzialità artistiche locali. L’integrazione si raggiunge mediante la reciproca conoscenza e convivenza, ma soprattutto con la possibilità di operare insieme per creare un prodotto, in questo caso musicale, con forza ed energia fuori dal comune”.
I giorni passavano e i concerti si susseguivano. Le esecuzioni erano sempre dei successi di pubblico incredibili. Gli spettatori applaudivano e, anche se solitamente si dovrebbe attendere la fine dell’esecuzione della Messa da Requiem per battere le mani, al termine del Sanctus l’applauso “scappava”. Non era possibile trattenerlo e dunque il direttore faceva segno al pubblico di pazientare ancora un po’. Ma ogni volta che si giungeva al Sanctus, noi ormai lo sapevamo, il pubblico esplodeva. E ancor di più, alla fine, quando il maestro Olivier Holt abbassava la bacchetta, era incredibile la passione che gli spettatori rivolgevano a tutti gli esecutori. E su solisti, cori ed orchestra si rovesciava un’onda di applausi e fischi di apprezzamento ed urla, insomma un “tifo da stadio”.
Tra un concerto e l’altro, nell’unico giorno di pausa dagli impegni musicali, grazie alla presenza organizzativa costante di Marina Mocchetto, ringraziata e festeggiata in loco anche per il suo compleanno, e di Imam, il nostro collegamento Italia-Marocco, abbiamo potuto godere delle bellezze del posto visitando la medina di Rabat, la Cattedrale cattolica, il Mausoleo di Mohammed V e il museo Oudaya della cittadella. Inoltre abbiamo potuto inoltrarci nella Necropoli Merinide di Chellah e nella medina di Casablanca; ammirare le Colonne d’Ercole e il punto in cui l’oceano incontra il Mar mediterraneo per perderci infine nella grandiosa Moschea di Hassan II.
Le ultime due serate, il 12 e il 13 dicembre si sono tenute a Casablanca e anche lì si sono registrati altri due grandi successi. Nel pomeriggio del 12 è stata proposta un’edizione ridotta, coadiuvata da un’insegnante, per un pubblico di bambini e alla sera il concerto in forma canonica.
La serata successiva, quella del 13, ha concluso la nostra tournée marocchina. Al termine il coro femminile ci ha salutato eseguendo nei camerini il canto tipico delle donne berbere e poi intonando l’unica canzone in italiano che sapevano: O bella ciao. Ed infatti erano proprio giunti i momenti dei saluti.
Anche questa esperienza meravigliosa volgeva al termine. Bagagli pieni di souvenir, in alcuni casi con il timore di non passare la dogana per il troppo peso, e nei cuori di tutti noi e nelle nostre menti impressi per sempre i ricordi più belli. Ultima graditissima sorpresa incontrare il direttore Olivier Holt in aeroporto, e così concludere con le foto e i ringraziamenti reciproci per la bellissima opera culturale affrontata e vissuta insieme. Grazie Schola Cantorum di Trecate; grazie maestro Mauro Trombetta! L’augurio è quello di ritrovarsi e di continuare a vivere altre esperienze memorabili come questa. Abbiamo contribuito in qualcosa di eccezionale: portare la musica sacra, appartenente alla cultura cristiana cattolica, in un paese musulmano; e lo abbiamo eseguito insieme ad artisti appartenenti ad una fede, ad una cultura e ad una lingua differente dalla nostra stringendo legami professionali e umani. Quale grande potere ha la musica!
Mariagabriella Di Giovanni